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I sogni in spagnolo di Elvis Costello

L'album 'Spanish Model' è un remake insolito di uno dei classici del cantautore, 'This Year's Model'. Costello, il produttore Sebastian Krys e il rocker colombiano Juanes ci hanno raccontato com'è nato

I sogni in spagnolo di Elvis Costello

Elvis Costello

Foto: Paul Moore

Elvis Costello non parla spagnolo, ma una volta ha sognato di farlo.

Nel 2018, l’autore televisivo David Simon l’ha contattato per trasformare This Year’s Girl, uno dei pezzi forti del suo album del 1978 This Year’s Model, in un duetto per la seconda stagione della serie The Deuce. L’idea di rimaneggiare un classico avrebbe innervosito artisti meno audaci di Costello. Lui invece, da sempre musicista mutaforma, era intrigato dall’idea. Insieme a uno dei suoi collaboratori storici, il produttore argentino (e vincitore di un Grammy) Sebastian Krys, ha ripreso i master originali del pezzo e ha aggiunto la voce della cantante Natalie Bergman. Il processo ha innescato in Costello tutta una serie di ragionamenti sulla reinvenzione e la reinterpretazione del suo materiale. Ppoi, qualche giorno dopo, ha sognato di ascoltare This Year’s Model in una veste nuova, cantato in un’altra lingua.

«C’è una cosa che mi ha incuriosito e cioè la potenza del suono della band senza la mia voce, l’ho scoperto perché i nastri erano in ottime condizioni», dice Costello in diretta Zoom da Vancouver. «Succedevano un sacco di cose interessanti. Poi, quando abbiamo ascoltato la voce di Natalie Bergman su quella strofa, ho pensato: “Beh, questo sì che è diverso” e mi è venuto in mente di provare il pezzo in lingua spagnola».

Costello ha richiamato Krys per chiedergli di lavorare a Spanish Model, un album che uscirà il 10 settembre pieno di musicisti di lingua spagnola – tra cui Juanes, Jorge Drexler, Luis Fonsi, Francisca Venezuela, Fuego, Draco Rosa e Fito Páez – impegnati a cantare versioni tradotte di 16 canzoni dell’era di This Year’s Model. Non è la solita raccolta di cover o brani tributo: le nuove voci sono accompagnate dalle basi originali suonate dagli Attractions, la band che all’epoca collaborava con Costello per la prima volta.

Elvis Costello & The Attractions, Juanes - Pump It Up

Krys è sempre stato un grande fan di This Year’s Model e considera No Action una delle tracce d’apertura più forti «di tutti i tempi e di tutti i dischi». Nel nuovo progetto ha avuto un ruolo chiave: ha aiutato Costello a trovare le voci giuste per reggere il peso delle canzoni e, allo stesso tempo, dare loro nuova vita. Ha anche aiutato gli artisti (e, in alcuni casi, gli autori Elsten Torres, Ximena Muñoz, Luis Mitre e Andie Sandoval) ad adattare i testi.

«All’inizio ero tipo sotto shock», dice Krys della sua prima reazione all’idea di Costello. «Poi ho iniziato a pensarci sul serio. Una delle cose che ho sempre amato di Elvis è che non segue le mode musicali e non fa quello che la gente si aspetta. Così mi sono detto: “Beh, in effetti ha senso”».

La prima canzone del progetto che viene presentata è Pump It Up, cantata dal rocker colombiano Juanes. Il video, dove la sua testa è “incollata” su immagini d’epoca della band, riflette lo spirito di Spanish Model. Junaes, che ricorda quando guardava l’originale da bambino a Medellín, dice che quando Krys l’ha contattato ha accettato immediatamente.

«Bello imparare dai maestri», dice Juanes. «Siamo cresciuti ascoltando musica inglese e americana. Vengo dalla Colombia e Sebastian dall’Argentina, siamo cresciuti con quesi pezzi e ora abbiamo avuto l’opportunità di diventarne parte».

La copertina di ‘This Year’s Model’

Se Juanes conosce bene il lavoro di Costello e ha pure collaborato col batterista degli Attractions Pete Thomas nell’album Origen, gli altri artisti che partecipano al progetto hanno meno famigliarità con This Year’s Model. Alcuni hanno voluto parlare con Costello per chiedergli del significato delle canzoni. «Ho parlato un sacco con Drexler a proposito di Night Rally, voleva capire ogni singola parola», racconta Costello.

Altri invece erano più che contenti di fare le cose a modo loro. «Draco ha detto a Sebastian che voleva assolutamente parlare con me e perciò ho pensato che ci saremmo fatti una bella chiacchierata. Ma quando mi ha chiamato mi ha chiesto una sola cosa: posso fare quello che voglio? Io: sì. E lui: bene, allora».

Per Costello, Spanish Model mette in mostra aspetti della sua stessa musica che sono rimasti nascosti per tutto questo tempo. «Quando abbiamo inciso il disco avevamo 23 anni, non avevamo grandi conoscenze o idee per fare chissà che. Pump It Up l’abbiamo registrata in una sola take, ecco perché è così fresca, come vernice appena stesa. Grazie alle traduzioni abbiamo scoperto un sacco di cose sul disco, ad esempio che lo spagnolo rende le melodie diverse. Io, specialmente all’epoca, cantavo con un sacco di carica e nemmeno mi rendevo conto delle melodie che avevano Hand in Hand o Living in Paradise. L’ho capito quando le ho sentite interpretate da cantanti più melodiosi in un altro linguaggio».

Alla fine grazie al progetto si sono creati nuovi legami generazionali e geografici. «Ci siamo visti nei vecchi studi della A&M, gli ex Charlie Chaplin Studios a Hollywood che ora sono gli Henson Studios», spiega Costello. «Abbiamo parlato e una delle cose interessanti che è venuta fuori è quando di preciso loro hanno scoperto la mia musica. Neanche pensavo sapessero chi fossi. Alcuni effettivamente non mi conoscevano, altri avevano sentito le mie cose tempo fa. Vale anche per me, di alcuni conoscevo il lavoro, di altri no. E ora, grazie a Sebastian ho 15 nuovi amici».

 

La tracklist di Spanish Model:

“No Action,” Nina Diaz
“(Yo No Quiero Ir A) Chelsea” (“(I Don’t Want To Go To) Chelsea”), Raquel Sofía y Fuego
“Yo Te Vi” (“The Beat”), Draco Rosa
“Pump It Up,” Juanes
“Detonantes” (“Little Triggers”), La Marisoul
“Tu Eres Para Mi” (“You Belong To Me”), Luis Fonsi
“Hand In Hand,” Francisca Valenzuela y Luis Humberto Navejas
“La Chica de Hoy” (“This Year’s Girl”), Cami
“Mentira” (“Lip Service”), Pablo López
“Viviendo en el Paraiso” (“Living In Paradise”), Jesse & Joy
“Lipstick Vogue,” Morat
“La Turba” (“Night Rally”), Jorge Drexler
“Llorar” (“Big Tears”), Sebastián Yatra
“Radio Radio,” Fito Páez
“Crawling To The U.S.A.,” Gian Marco y Nicole Zignago
“Se Esta Perdiendo La Inocencia” (“Running Out Of Angels”), Vega

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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