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I Ricchi e Poveri a Sanremo 2024: «Siamo amabili e un po’ paraculi»

Sono allegri perché nella vita «è tutto aggiustabile». Al Festival vogliono «divertirsi con positività». I colleghi? «Ci piacciono tutti». Dopo la guerra vorrebbero fare il primo concerto in Ucraina, ma anche a Mosca. «Siamo rimasti dei bambini nella testa, ma non perché siamo scemi». Intervista a Angelo & Angela

Foto: Amilcare Incalza

Angela Brambati e Angelo Sotgiu, meglio conosciuti come Ricchi e Poveri, sono pronti a ritornare sul palco di Sanremo, questa volta in gara dopo la reunion (con Franco Gatti e Marina Occhiena) del 2020. Dal 6 febbraio si buttano nella competizione con Ma non tutta la vita, pezzo ballabile che punta sull’ironia.

Angelo, Angela, si torna a Sanremo dopo quanti anni?
Angelo Sotgiu: Dopo 32 anni. C’eravamo stati come ospiti nel 2020, ma in gara è un’altra cosa, devo dire la verità, è molto più emozionante.
Angela Brambati: La gara sì, emoziona molto.

Cosa vi ha spinto a partecipare?
Angela: Avevamo una canzone meravigliosa.
Angelo: Per noi. Meravigliosa.

L’ho sentita e l’ho trovata molto ironica.
Angelo: Un po’ come siamo noi.
Angela: Siamo sempre stati così. In questo brano siamo più scherzosi. Ci troviamo in questo genere.

Ma com’è andata?
Angelo: Attraverso un contatto con Cheope (il paroliere, nda) che aveva provato a scrivere dei testi per noi. A un certo punto ci chiama e ci dice che un ragazzo giovane, Edwyn Roberts, ha scritto una canzone per noi. Sentiamo il pezzo, crediamo sia molto forte e andiamo a registrarlo a Milano.

E poi?
Angelo: Danilo Mancuso, il nostro manager, ha ritenuto fosse adatto al Festival, lo ha mandato ad Amadeus. E siamo stati presi con grande sorpresa. Perché noi non lo sapevamo. Eravamo l’ultimo nome della lista che ha sciorinato al TG1. Tanto è vero che avevamo preso altri impegni che abbiamo dovuto spostare.
Angela: Il nostro manager mi telefona, piangeva dalla gioia e mi fa «Hai visto cos’è successo?». Pure io mi sono messa a piangere e ho domandato: «Ma è morto qualcheduno?». E lui: «No, siete a Sanremo». Così ho risposto: «Ma vaaaa!». Mi ha fatto perdere la gioia dell’attimo dell’annuncio.

È la prima volta che affrontate la gara in due. Giusto?
Angelo: Questa formazione va avanti da dieci anni, ma in gara sì, per la prima volta siamo in due, senza Franco.
Angela: Ma so che Franco ne ha sempre gioito. Ci disse di andare avanti. Ha accettato di festeggiare i 50 anni, ma poi si sarebbe di nuovo fermato. Lo sentiamo tanto vicino ed è lui che ci dà la forza, secondo me.
Angelo: Lui ci ha sempre detto di portare avanti la musica e le canzoni.
Angela: Abbiamo impostato la nostra vita sulla musica ed è giusto andare avanti.

In Ma non tutta la vita vi citate con un “che confusione” proprio come incipit.
Angela: È un omaggio a Sarà perché ti amo che ha girato il mondo.

Arriviamo alla serata delle cover. Come mai avete scelto Paola & Chiara?
Angela: Sono brave e abbiamo sempre avuto una simpatia per loro. In comune abbiamo lo spagnolo.

In che senso?
Angelo: Le nostre canzoni le abbiamo tradotte in spagnolo.
Angela: Comunque pensavamo che con loro fosse una bella accoppiata.
Angelo: Poi loro sono delle icone. Abbiamo fatto le prove del pezzo e ci siamo trovati be-nis-si-mo. Sono veramente brave. Sul palco dell’Ariston ci divertiremo con positività.

Voi siete icone gay, molto amate dal pubblico arcobaleno. Lo sapevate e che ne pensate?
Angela: Ci troviamo molto bene.
Angelo: Essere seguiti è una cosa bellissima.

Perché, a vostro avviso, la comunità LGBTQI+ vi ha scelto?
Angelo: Credo perché cantiamo canzoni d’amore allegre, da intonare in compagnia.
Angela: Anche alle partite le cantano.
Angelo: Sono hit da aggregazione e nella comunità gay magari è importante.

Siete molto positivi. Il momento più triste?
Angela: Quando è mancato Franco è stato il dolore più grande.
Angelo: Poi ci sono tristezze, ma andiamo avanti comunque.
Angela: Non abbiamo avuto grosse sofferenze, è tutto aggiustabile.
Angelo: Per non parlare di quello che accade nel mondo, come le guerre.
Angela: Io non guardo la tv per non vedere brutte notizie. Magari sono un po’ egoista.
Angelo: Tanto poi gliele dico io le brutte notizie.

Tra le nuove leve chi vi piace?
Angelo: Moltissimi e li ascolto super volentieri, ma voglio fare un appunto.

Prego.
Angelo: Manca po’ di melodia. Anche perché la melodia la ricordi.

Ok, ma chi vi piace?
Angela: Ci piacciono tutti.

Risposta un po’ paracula.
Angela: Non è paracula. Non voglio offendere nessuno. Io ci rimarrei male se nominassero tutti tranne noi.

Mettiamola così: con chi vi piacerebbe duettare?
Angelo: Io vorrei fare un duetto con Angela.
Angela: E io con Angelo.

Uniti per sempre quindi?
Angela: Ma non tutta la vita.
Angelo: Sì, d’accordo. Ma mettiamoci un punto eh!

Ma voi siete davvero così amabili come apparite?
Angela: Siamo così. Anche un po’ paraculi, come dicevi prima. Noi maschere non ne abbiamo mai messe. Sappiamo come ci si comporta e ci piace scherzare e ridere.

Cosa succederà dopo il Festival?
Angelo: Abbiamo provato a fare provini per alcune canzoni e volevamo farle uscire in questo periodo.
Angela: Abbiamo anche una canzone estiva bellissima.

Il titolo della canzone estiva me lo dici?
Angela: No. Devi aspettare, non si può ancora dire.

Sarete in duetto con qualche artista?
Angelo: Siamo in duetto io e lei.
Angela: Saremo sempre io e lui. Sai come ci chiamano? Gli Angeli.

Giusto, ma Angeli, questa canzone estiva è o non è in coppia con qualche altro artista?
Angelo: Qualcosa succederà. Ti faremo sapere.

Andrete in tour?
Angelo: Sì, cerchiamo di fare un tour europeo e andremo anche in Australia.

Il Covid ha fermato la tournée della reunion. Non avete pensato di riprenderla dopo il virus?
Angelo: No, perché era finito il momento.
Angela: La festa era finita.

Ma per questa canzone e partecipazione sanremese non avete pensato di reintrodurre con voi Marina Occhiena?
Angela: No, ma non perché non ci piacerebbe. Con lei abbiamo festeggiato i 50 anni del nostro passato, ma con Angelo c’è un feeling scherzoso da nove anni, ma dobbiamo andare avanti io e lui non per essere indelicati.
Angelo: Con Marina abbiamo festeggiato i 50 anni. Con lei comunque siamo amici, ci sentiamo.
Angela: Certo. Niente contro di lei.
Angelo: Poi avevamo già progetti precedenti.
Angela: Bisognerebbe risconvolgere tutti.

Come vi sentite oggi?
Angelo: Degli innamorati della musica.

Qual è la vostra forza?
Angela: Siamo rimasti dei bambini nella testa, ma non perché siamo scemi. Ci mantiene giovani.

Voi siete molto famosi nell’Europa dell’est. Che mi dite della guerra tra Russia e Ucraina?
Angela: Una tragedia. Abbiamo cantato tanto lì. In Russia e Ucraina. Stavamo in alberghi che non ci sono più.
Angelo: Avevamo amici, persone meravigliose, con alcuni di loro ci messaggiamo.
Angela: È un grande dolore, speriamo che finisca.
Angelo: Ci siamo proposti di fare il primo concerto a Mosca e in Ucraina una volta finito tutto. Ci mancano proprio.

Non vi siete più esibiti in quelle zone?
Angelo: No. Non è un momento di felicità, c’è della sofferenza ovunque.
Angela: Magari avremmo portato un po’ di gioia, ma il nostro manager ha ragione: quando ci sono guerre è meglio restare casa e portare felicità quando tutto sarà finito.

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