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Essere Kacey Musgraves

Nel 2019 il suo ‘Golden Hour’ ha vinto il Grammy come Album of the Year. Ora la cantautrice country torna con ‘Deeper Well’ in cui racconta la vita in maniera serafica e adulta. Intervista alla star che preferisce stare in compagnia dei suoi animali che sotto ai riflettori

Foto: Kelly Christine Sutton

Il country è il genere del futuro? Secondo Jack Antonoff, produttore di Taylor Swift, sì. Non che ci andasse una previsione di chissà quali astri: Lana Del Rey ha annunciato un disco pieno di banjo che uscirà prossimamente, Lasso. Beyoncé, dopo la pubblicazione di Texas Hold ’Em e 16 Carriages è pronta anche lei a mettersi gli stivali per il secondo atto di Reinassance intitolato Cowboy Carter. Ma che per il genere sia un periodo felice ce ne siamo accorti già da un po’: nel 2023, gli streaming di musica country in America sono aumentati di oltre il 20%. Tra i brani che sono andati alla numero uno nella classifica di Billboard c’è anche I Remember Everything di Zach Bryan feat. Kacey Musgraves. Lui, classe 1996, con un timbro vocale di chi ha almeno venti anni più. Lei all’opposto: soffice come una piuma. Un connubio che ha fatto impazzire gli States.

Kacey Musgraves però l’America l’aveva già fatta impazzire anni fa. Nel 2019, il suo terzo disco Golden Hour vinceva la statuetta come album dell’anno ai Grammy Awards. In lista c’erano Drake, Janelle Monáe, Post Malone, per dirne tre. Un riconoscimento enorme che l’ha catapultata fuori dal mercato americano. Golden Hour, lo avremmo detto anche senza Grammy, è un disco praticamente perfetto. Un misto di americana e pop in cui è difficile saltare una traccia. Come se Kacey fosse riuscita a portare il mainstream nel suo mondo.

A distanza di qualche anno e con un altro disco in mezzo (Star-Crossed, 2021), Kacey pubblica oggi il suo nuovo lavoro, Deeper Well. Nel mezzo la vita è cambiata due, tre volte. Mentre chiacchieriamo su Zoom alla vigilia della pubblicazione ci racconta che ogni release ha un po’ un sapore dolceamaro: «Succede quando pubblichi qualcosa di così personale e sai quanto ci hai messo dentro, quanto ti sei lasciata andare. Ci sono le tue aspettative, quelle degli altri. So solo che amo queste canzoni». Con Kacey il concetto di personale è molto chiaro. I suoi testi sono il diario di una persona adulta che parla a sé stessa, che si consiglia cosa fare. E se in Star-Crossed raccontava le fasi della fine del suo matrimonio, ora è tempo per una fase nuova: «Mi sento in pace, equilibrata. Queste canzoni raccontano il rapporto che ho con me».

Il titolo è Deeper Well, dicevamo, che in italiano sarebbe “pozzo profondo” (scusaci, Kacey). Nel primo singolo, che porta il nome del disco, Kacey canta “So I’m sayin’ goodbye to the people that I feel are real good at wastin’ my time, no regrets, baby, I just think that maybe you go your way and I’ll go mine”. Chitarra e quella voce dritta, pulitissima, a raccontare che per stare bene bisogna liberarsi delle persone che ti fanno perdere tempo. Ci sentiamo già meglio. Come si raggiunge questa serenità? «Credo invecchiando (ride)! Navigando nelle relazioni, andando in terapia, parlando con le persone che ami e di cui ti fidi. Solo così capisci cosa funziona per te e cosa no. A volte essere umano è difficile. Ma si può trovare l’equilibrio».

Il video del brano è stato girato in Islanda, non proprio dietro l’angolo se abiti ad Austin. «Ci siete mai stati?», chiede prima di raccontarcelo. «L’Islanda è magica, sembra un altro pianeta. Volevo un video un po’ celestiale e un po’ sci-fi. Era il posto perfetto».

E della sua passione per il sci-fi, ma pure per la meditazione, per i cristalli, le candele e il new age non fa mistero. Il suo Instagram è pieno di meme sul tema, alternati alle tantissime foto con animali (in particolare tante, tantissime capre). Anche i social, come le canzoni, ispirano calma assoluta. Come si fa a essere una musicista di successo senza farsi incasinare la testa? «Ci sono molte persone in questo settore che sono molto attratte dal lato materiale della cosa. Fare soldi con la musica è chiaramente fantastico, può semplificarti la vita. Ma la vera felicità deriva da cose che sono piuttosto lontane da questo. Le relazioni, il poter sentirmi in pace a casa mia, stare con gli animali e poter creare. Sono le piccole gioie della mia vita, e quando le ho riesco a sentirmi davvero rilassata». Il tema viene affrontato anche nel pezzo Lonely Millionaire, in cui canta di un miliardario che quando va a casa non ha nessuno, perché “you can step off a plane into a black car, you can pay ’em to wait, you can wear the gold watch on your wrist but it won’t give you back the moments you miss”.

Kacey vuole essere l’opposto. In un video pubblicato su YouTube, i classici house tour realizzati dai magazine, racconta di andare spesso ai corsi della sua città dove le signore anziane lavorano la terracotta: «È un po’ che non ci vado più, purtroppo, per questioni di lavoro. Ma tornerò», dice. «Mia mamma è un po’ così. È un’artista, è una di loro. Un giorno ti giri e la trovi che sta costruendo un cavallo gigante a grandezza naturale con dei bastoncini. Il giorno dopo lavora la ceramica oppure sta creando gioielli. Mi sa che ho ereditato».

Kacey Musgraves. Foto: Kelly Christine Sutton

Che poi va bene l’artigianato, ma un successo come quello di Golden Hour non può essere messo da parte a suon di costruzioni con i legnetti. Album of the Year, come dicevamo prima. Ma anche Best Country Album lo stesso anno. Come si continua a fare musica sapendo che le aspettative per qualsiasi cosa tu faccia dopo sono state settate verso l’alto? «Sentire pressioni è normale», ci dice. «Puoi fare in modo di raggiungere di nuovo quell’obiettivo, ma è pericoloso. Non mi piace pensare così. Si può anche essere felici di aver creato qualcosa senza dover per forza entrare in quel vortice di pensieri tipo “Oddio, se non vinco di nuovo un Grammy o se non venderò le stesse copie allora sarà finita!”. Sono riuscita a fare molte più cose di quanto avessi mai immaginato di fare. Faccio questo di lavoro, ho un pubblico che capisce quello che scrivo. Tutto quello che devo fare è continuare a fare cose che amo».

Insieme a diversi artisti della sua generazione, Kacey è portavoce di un nuovo tipo di country. Slegato dagli stereotipi, progressista. Si è battuta per la legalizzazione della marijuana, ha dichiarato in passato che votare per Donald Trump è un «atto di violenza contro le persone LGBTQ+», ha lanciato frecciatine a senatori texani dal palco. Simbolo che a Nashville le cose stanno cambiando. «C’è ancora strada da fare, soprattutto in alcune aree. Ma penso sia giusto dire che c’è un po’ di differenza rispetto ad alcuni anni fa».

Kacey è nata a Golden, Texas, comunità che conta meno di 200 persone. I genitori gestivano un negozio graphic design nella vicina Mineola. Da bambina cantava nelle sale da concerto del Texas, con tanto di cappello da cowboy e stivali. Per lei la frase di Antonoff che avete letto in apertura ha senso solo in parte: «Il country è sempre stato parte della mia vita. Sono cresciuta cantando musica tradizionale, ero piccolissima. Steve Williams, Patsy Cline, Willie Nelson, Glen Campbell, Marty Robbins: tutti artisti senza tempo». Ma nel suo cuore c’è pure Elvis, tanto che lo scorso dicembre è stata a Graceland per cantare in uno speciale natalizio in diretta dalla casa del re del pop, di cui aveva già coverizzato Can’t Help Falling in Love per il film di Baz Luhrmann.

Uno sguardo ai miti del passato, uno sguardo al presente con questo nuovo disco e anche, perché no, al futuro. «Tra venti anni non so dove sarò ma spero di essere circondata da animali e musica», ci dice prima di salutarci, consapevole di aver già passato il primo ritorno di Saturno (ve l’avevamo detto che è fissata con l’astrologia): «È quando il pianeta torna nella stessa posizione in cui era quando sei nato. Di solito accade quando qualcuno ha dai 27 ai 30 anni. Nel mondo dell’astrologia è risaputo porti molti cambiamenti e una sorta di sconvolgimento del tuo mondo. Relazioni, lavoro, casa, chi lo sa». Non ora che ha trovato il deeper well.

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