I Disclosure e la leggerezza del pop | Rolling Stone Italia
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I Disclosure e la leggerezza del pop

I due fratelli tornano con un trionfale tour per il loro nuovo disco, a sorpresa, «senza pezzi dance». Sarà colpa delle ore passate in studio con Lorde e il vecchio amico Sam

I Disclosure hanno appena pubblicato "Caracal"

I Disclosure hanno appena pubblicato "Caracal"

Ultimamente i Disclosure hanno rivisto un vecchio amico. Il duo dance inglese aveva quasi finito il suo secondo lp (Caracal, uscito il 25 settembre), quando ha chiesto a Sam Smith di passare in studio di registrazione. «È stato esaltante», racconta Howard Lawrence, seduto di fianco all’altro Disclosure, suo fratello maggiore Guy. «Abbiamo passato tre giorni interi a scrivere e cazzeggiare insieme a Sam, due delle cose che amo fare di più».

Da quando Sam Smith ha cantato Latch, il singolo da triplo disco di platino dei Disclosure, sono cambiate molte cose: sono diventati tutti e tre delle star. Potete sentire quanto siano cambiati ascoltando Omen, il pezzo che hanno scritto insieme per Caracal – forse la canzone più gioiosa mai pubblicata dai tre. «Di sicuro Sam adesso non soffre più di solitudine», dice Howard ridendo.

Disclosure - Omen ft. Sam Smith

Sul nuovo disco c’è anche un altro pezzo molto interessante: Magnets, l’ha cantato e in parte scritto Lorde. «È arrivata da sola, senza management né guardie del corpo», dice Howard. «È la collaborazione più equilibrata di tutto il disco. Il sound di Lorde si sente chiaramente – quella cosa tutta sua, energica e allo stesso tempo vulnerabile». I Disclosure credono che il nuovo lp dimostri un cambiamento nel loro modo di comporre: «Non c’è nessun pezzo da discoteca, davvero», dice Guy. «È un disco influenzato dal clubbing, certo, ma alla fine è un susseguirsi di canzoni pop pienamente sviluppate».

In autunno, poi, i due si lanceranno in un tour americano in grande stile. Suoneranno anche al Madison Square Garden – un bel colpaccio per i fratelli Lawrence, che sono cresciuti adorando band prog-rock come i Rush o i Genesis. «Quando avevo solo 3 anni, mio padre mi aveva regalato una videocassetta dei Led Zeppelin che suonavano al Madison Square Garden, io la facevo partire e ci suonavo sopra la batteria», dice Guy. «Salire su quel palco sarà qualcosa di molto speciale».

Questo articolo è pubblicato su Rolling Stone di settembre.
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