David Rodigan era un ragazzino come tanti altri, nato nel ’51, cresciuto nella campagne dell’Oxfordshire. Poi, grazie a una canzone, si è innamorato della cultura giamaicana e ne è diventato l’inaspettato padrino inglese e il re incontrastato dei clash, nati in Giamaica e diventati fenomeno mondiale grazie a Red Bull e ai suoi Culture Clash. All’arrivo dell’evento a Milano l’abbiamo raggiunto per farci raccontare com’è nata la sua passione e come si affronta la sfida.
Ti sei innamorato del reggae grazie a My Boy Lollipop nel ’64. È stato un colpo di fulmine?
Non avevo idea di niente, di questa musica e sicuramente non avevo in programma di innamorarmene. Ero solo un ragazzo delle campagne inglesi, avevo 14 anni, giocavo a calcio… Qualche anno dopo, il mondo dello ska mi ha sommerso: My Boy Lollipop era già parte di quella cultura, l’aveva anticipata. Tanti amici non capivano l’importanza di questo pezzo, per me era semplicemente bello.
E 50 anni dopo la dancehall è ovunque, da Ed Sheeran a Drake…
Artisti come Drake e Rihanna amano questa musica, è parte della cultura black che ha influenzato tanti altri generi. La conoscono da sempre e hanno deciso di incorporarla nei loro pezzi, portando un contributo incredibile. Guarda quello che ha dato Sean Paul a questa cultura… L’ha fatta crescere tantissimo.
Un altro aspetto di questa cultura sono i clash. Come li hai conosciuti e come sono cambiati?
Negli anni ’60 c’erano queste rivalità tra i soundsystem giamaicani. Era semplice: il mio suono è più bello del tuo, le feste che faccio sono più belle delle tue… Dopo, sono diventate vere battaglie. Adesso si è trasformato, quello che Red Bull ha fatto è stato prendere il clash ed esportarlo. E, come prima, ha aiutato molto questa cultura. Quello che fanno loro è un vero Culture Clash, uno scontro tra diverse culture, oltre i generi musicali. E sta a te scegliere quale abbracciare.
Sei il re dei clash, soprattutto per la quantità e il gusto che hai nello scegliere i dubplate. Qual è il tuo segreto?
Non portarne troppi! Non li suonerai mai tutti: anzi, scegli solo quelli che il pubblico apprezzerà. Saranno quelli che ti faranno guadagnare il rispetto dagli avversari e ti porteranno alla vittoria.