Bnkr44, dal Bunker di Villanova al concertone del Primo Maggio | Rolling Stone Italia
Il pop è collettivo

Bnkr44, dal Bunker di Villanova al concertone del Primo Maggio

Intervista al gruppo, anzi al collettivo che oggi si esibirà al concerto dei sindacati in Piazza San Giovanni a Roma, tra musica digitalizzata e radici in provincia

Bnkr44, dal Bunker di Villanova al concertone del Primo Maggio

Bnkr44

Foto: Mattia de Nardis

Nonostante i tre album pubblicati, la firma con Bomba Dischi, i milioni di stream e la conquista di palchi come quello dell’Ariston a Sanremo nella serata delle cover e quello del Primo Maggio romano, i Bnkr44 continuano a passare le loro giornate dove tutto è cominciato, il locale della provincia toscana dal quale il gruppo ha preso il nome. Quando gliel’ho chiesto, mentre in videochiamata da un parco cittadino si stringevano per entrare tutti nel campo visivo dello smartphone, pensavo che mi avrebbero detto che sì, dai, ogni tanto ci vanno ancora, ma che dopo quattro anni circa il Bunker fosse diventato più un luogo a cui ripensare con un filo di nostalgia che il leitmotiv della loro quotidianità. «Siamo lì tutti i giorni», mi rispondono invece tra le fronde degli alberi, come moderni figli dei fiori. Ridacchiano come se al Bunker andassero a saltare la scuola, a cazzeggiare mentre tutt’intorno gli altri si affannano per rendere proficue le proprie giornate, magari spostandosi in massa fuori dai piccoli paesi di provincia da cui i Bnkr44 arrivano.

Eppure, al Bnkr44 Erin, Piccolo, Faster, JxN, Caph, Fares e Gheray0 lavorano sodo, trascorrendo le giornate nello studio di registrazione che il Bunker ospita, tra musica, dipinti, sketch, grafiche e fanzine. Si respira un’aria molto DIY del primo punk quando il gruppo racconta delle sue attività, appena culminate nella pubblicazione del loro terzo lavoro discografico, l’album Fuoristrada, che spaziano tra le arti e fanno più volentieri affidamento sulla propria cerchia che su esterni. Quando glielo faccio notare gongolano un po’, si beano felici del riferimento a un passato musicale a cui guardano con ambivalenza, con rispetto e ammirazione ma anche da una distanza davvero siderale. «Non siamo una band, le band sono quelle dove ognuno suona uno strumento. C’è un tizio al basso, uno alla chitarra, uno canta e così via. Noi siamo un collettivo, dove non ci sono strumenti e tutti fanno più o meno tutto».

Come di consuetudine anche per i brani del nuovo disco hanno utilizzato quasi esclusivamente il computer. Ogni tanto qualche strumento salta fuori ma viene immediatamente campionato: «Quando registriamo tutti gli strumenti passano direttamente dal computer. Magari un’idea parte in sala prove dalla chitarra, che però è già attaccata al computer, e viene lavorata da là. Ma è raro, la maggior parte delle volte partiamo dal progetto digitale, da cui nasce tutto. Sarebbe bello, però. Probabilmente il nostro prossimo passo potrebbe essere questo, approcciarci un po’ di più agli strumenti. È possibile». Quello che prima degli anni ’10 per qualsiasi aspirante artista era un punto di partenza per i Bnkr44 è un punto d’arrivo, quasi uno sfizio da togliersi dopo aver macinato stream e riempito i locali.

BNKR44 - GUIDA SPERICOLATA (VIDEO UFFICIALE)

Adesso i sette di Villanova sono completamente assorbiti dal tour che li aspetta, a partire dal Concertone di piazza San Giovanni a Roma, una dozzina di date concentrate in prevalenza nei festival dell’estate. Anche se il gruppo non vuole ancora svelare nulla potrebbero esserci delle sorprese considerando che qualche anno fa i Bnkr44 hanno piazzato sul palco delle tele da dipingere durante il set, poi esposte in una mostra e vendute all’asta. Tra le tele c’erano anche un tavolo e qualche birra, ricordando più l’atmosfera che probabilmente si respira al Bnkr44 che quella di un concerto vero e proprio. «Con le tele abbiamo raggiunto subito un apice che non toccheremo mai più dal punto di vista dell’arte sul palco. Ci siamo bruciati la carta più figa al primo tour», scherzano. «La verità è che abbiamo fatto le tele perché non tutti cantavano nei pezzi e non avevamo ancora abbastanza affinità per capire cosa fare quando gli altri cantavano. Adesso invece ci sono meno tempi morti. Se uno di noi non canta o fa le armonie o le sporche o doppia qualcuno, in qualche modo interviene sempre». Tele o non tele qualcosa, assicurano, se lo inventeranno di certo.

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