Billie Eilish racconta il suo primo libro: «È il folle diario della mia vita» | Rolling Stone Italia
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Billie Eilish racconta il suo primo libro: «È il folle diario della mia vita»


«Fotografo tutto, sempre», dice la cantante a proposito del volume che racconta i suoi primi 19 anni per immagini e didascalie, da prima della nascita al tour pre-Covid

Billie Eilish racconta il suo primo libro: «È il folle diario della mia vita»

«Il mio album di debutto è uscito!!!!»

Foto: Darkroom/Interscope, Kenneth Cappello, per gentile concessione di Rizzoli Libri

«Amo le mie foto», dice Billie Eilish. È il tipo di persona che attribuisce un’importanza fondamentale al lato visivo delle cose. È perciò normale che tenga molto all’incredibile archivio di immagini e video che documentano la sua vita. «Non è presunzione, è che mi piace. Amo farmi ritrarre e fotografare gli altri. Mi rende felice».

Nel suo primo libro, intitolato semplicemente Billie Eilish, uscito ieri per Rizzoli/Mondadori Electa, la plurivincitrice di Grammy racconta i primi 19 anni della sua vita grazie alle immagini pescate dall’archivio di famiglia. Le foto vanno da prima della sua nascita fino ai giorni nostri. «Mi sono messa nei panni dei fan, ho pensato che sarebbe stato fantastico avere un libro simile su uno dei miei artisti preferiti, una raccolta di immagini che vanno dalla nascita a oggi, con didascalie che vengono direttamente dalla loro testa».

Dalle foto risalenti all’infanzia si capisce che Eilish ha sempre amato esibirsi e suonare e si intuisce la relazione particolare con i genitori e il fratello Finneas. Viaggi di famiglia, costumi di Halloween fatti in casa, feste di compleanno nel giardino si alternano alle didascalie scritte da Eilish. Scorrendo le pagine, il suo mondo si espande fino a includere gli amici Drew e Zoe, così come la sua “famiglia da tour” e gli incontri con le celebrità. «Abbiamo un’infinità di cartelle di foto della mia infanzia, ero bambina e già le guardavo di continuo», racconta Eilish.

Lei e la madre documentano ancora tutto grazie agli smartphone. «Finisco sempre lo spazio perché non faccio altro che scattare foto e girare video. Pensavo che lo facessero tutti, ma a quanto pare non è così. Ero sicura che tutti fotografassero tutto in ogni momento», dice prendendosi un po’ in giro. «È una roba davvero stramba. Fotografo letteralmente ogni cosa. Filmo tutti. Mi piace davvero. È sempre stato così. Abbiamo un milione di cartelle, pile di DVD pieni di filmini e roba del genere».

«Ero sempre avvolta in questa fascia». Foto: famiglia Eilish, per gentile concessione di Rizzoli Libri

Le poche foto pubblicate nel libro che Eilish non aveva visto prima sono quelle scattate quando aveva più o meno 15 anni ed era «sempre infelice». Guardarle non è stato facile. «È stata dura, alcune di quelle immagini vengono da un periodo a cui non voglio ripensare, altre da momenti che invece mi mancano e a cui vorrei tornare».

Per completare il volume, Eilish e i suoi hanno registrato delle tracce audio in cui raccontano le storie e il contesto in cui sono scattate le foto. Ascoltare il trio mentre ripercorre i ricordi di una vita fa sentire parte della conversazione, come se fossimo tutti attorno a un tavolo a sfogliare l’album di foto di famiglia. Eilish ha registrato «cinque cazzo di ore di parlato», che comprendono aneddoti esilaranti su fare la cacca nel tour bus e photoshopparsi negli scatti di Justin Bieber, quando aveva solo 13 anni.

«Il mio Finneas». Foto: famiglia Eilish, per gentile concessione di Rizzoli Libri

«Ci sono tante cose che non siamo riusciti a inserire», dice. «È divertente perché non ci sono filtri. Dipendeva tutto da me, ogni cosa che ho detto è finita nelle registrazioni».

In ogni caso, per Eilish un libro è più che sufficiente: lavoraci non le ha fatto venire voglia di scrivere una vera e propria biografia. Non è neanche sicura di volerlo arricchire in futuro, soprattutto mentre si prepara a lanciare il secondo album Happier Than Ever. «Questo libro è un folle e stupendo album di ritagli della mia vita», dice. «C’è voluto tanto tempo e tantissimo lavoro, ma è stato divertente e soddisfacente. Mi rende felice. È super carino».

La copertina del libro, edito in Italia da Rizzoli

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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