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L’Antone’s di Austin, fotografato il 19 marzo 2020 da Charles Reagan Hackleman. «La chiusura dei locali ha colpito duramente il nostro settore. Il problema non riguarda solo lo staff del posto e i promoter, ma anche i musicisti e i loro team», dice il proprietario del club Will Bridges. «Il nostro staff e la house band sono preoccupati, non sanno come andare avanti. L’industria musicale ha avuto alti e bassi, ma la amiamo e siamo una grande famiglia. Adesso la parte più difficile è non poter stare insieme».
Will Bridges, co-fondatore di Antone’s, fotografato nel locale. «Sono un ottimista estremo, ma so che non tutti i locali sopravviveranno», dice. «Per noi non ci sono altre opzioni: troveremo un modo per continuare. È troppo importante».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
«In breve, abbiamo dovuto fare l’impensabile», dice Bridges della crisi del coronavirus. «Abbiamo cancellato mesi di concerti, aiutato lo staff a chiedere la disoccupazione, avvertito i fornitori che saremo costretti a sospendere i servizi anche se sappiamo che sarà dura anche per loro, preparato i nostri bar per lunghi periodi di inattività, abbiamo svuotato la cassaforte, messo in sicurezza le finestre per prevenire atti di vandalismo».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
«La paura più grande è non sapere quando potremo riunirci in sicurezza», dice Bridges. «La musica è resiliente, ma è l’interazione umana a darle vita. Quando torneremo alla normalità, non dobbiamo pensare che sia scontata».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
Il Basement East di Nashville, fotografato da Catherine Powell il 21 marzo 2020. Settimane prima dell’arrivo del virus, un tornado ha colpito il locale. «Ha distrutto tutto», dice il co-fondatore Mike Grimes. «Adesso siamo in modalità ricostruzione. È una sfida gigantesca, ma la supereremo».
I proprietari del Basement East: Mike Grimes (a destra) e Dave Brown. «Inizieremo a ricostruire il locale e aiuteremo i dipendenti a trovare lavoro in altri settori, almeno fino a quando non torneremo al lavoro», dice Grimes. «Speriamo che quando il Basement riaprirà, Nashville avrà coltivato una scena musicale ancora più robusta. Sai, siamo gente che resiste».
Foto: Catherine Powell
«Lavoriamo da casa, mettiamo in ordine le cose e ci prepariamo al ritorno», dice Grimes della ricostruzione. «Ci vorranno sei o nove mesi, come minimo».
Foto: Catherine Powell
Sara Barnett.
Foto: Catherine Powell
Il Brooklyn Bowl fotografato da Catherine Powell il 20 marzo 2020. Il club doveva aprire questo mese. «È una situazione strana, siamo congelati», dice il proprietario e promoter Peter Shapiro, che aveva già lavorato al rinnovamento del Capitol Theatre di Port Chester, New York. «Ho organizzato concerti ogni sera per 24 anni, e il Capitol è aperto da 94 anni. Non fare concerti non è nel mio DNA».
Ben Swank, co-fondatore di Third Man a Nashville. Dall’inizio della crisi l’etichetta ha organizzato diversi show in streaming, ma ha dovuto interrompere dopo che il sindaco della città ha annunciato le prime misure di isolamento.
Foto: Catherine Powell
Foto: Catherine Powell
Il Continental Club di Austin, fotografato da Charles Reagan Hacklemann. «La parte più difficile è stata rispondere alle domande dei miei 75 dipendenti. Sto cercando di supportarli economicamente al meglio delle mie possibilità, e per questo sto attingendo a tutte le mie risorse», dice il proprietario Steve Wertheimer. «È successo tutto nel periodo che porta al SXSW e so quanto tutti – dipendenti, compagnie di produzione, locali e musicisti – hanno bisogno di quelle due settimane di conferenza. Aver cancellato tutto è stato spaventoso».
Dopo la cancellazione del SXSW, il Continental ha cercato di organizzare un calendario alternativo, poi ha lasciato perdere. «Marzo e aprile sono i mesi in cui lavoriamo di più», spiega Wertheimer. «Ad aprile produciamo uno dei più grandi festival della zona di musica e auto vintage, il Lonestar Round Up, e anche quello è stato cancellato. Siamo di fronte a un gigantesco buco nelle nostre finanze, queste cose ci permettevano di superare l’estate, quando le attività normalmente rallentano».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
I cavi del Continental Club. «È estremamente difficile organizzare show in streaming nei club, è troppo rischioso portare sul posto le persone necessarie per fare tutto», spiega Wertheimer. «Quello che sta succedendo è straziante».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
«Se con l’aiuto dei nostri supporter riusciremo a resistere a questa tempesta, allora torneremo e riapriremo non appena sarà sicuro farlo», spiega Wertheimer. «Siamo un club di piccole dimensioni ma di grande importanza storica».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
«Per quanto riguarda i musicisti, andate sui loro siti e comprate un po’ di merchandising», dice Wertheimer. «O ancora meglio, organizzate un house concert per il futuro e mandategli un anticipo».
Foto: Charles Reagan Hacklemann
Lo Scoot Inn di Austin, fotografato da Charles Reagan Hacklemann il 22 marzo 2020.
Le catene che chiudono il Cheer Up Charlies, ad Austin.
Foto: Charles Reagan Hacklemann
La biglietteria chiusa di Austin City Limits.
Foto: Charles Reagan Hacklemann
Kyle Wilkerson, promoter del Bootleg Theater di Los Angeles e co-fondatore di Sid the Cat Presents, fotografato da Pooneh Ghana. «Le ultime settimane sono state caotiche, tutto cambiava rapidamente», dice. «Per un minuto ho pensato che saremmo riusciti a fare alcuni concerti nel nostro piccolo locale da 250 persone; nel giro di poche ore ho capito che non faremo nulla per molto tempo. Abbiamo un piccolo team indipendente che gestisce le cose al Bootleg, offre uno spazio sicuro per gli artisti. Ora lo staff è senza lavoro, e chi lavora in biglietteria, nel reparto luci e al bar non riceverà lo stipendio».
L’interno del Bootleg Theater. «Spero che quando ne usciremo la gente vorrà venire ai concerti ancora più di prima, e spero che vorrà supportare i club della zona», dice Wilkerson. «I creativi resteranno isolati per molto tempo, e credo che avranno moltissima arte da mostrare al mondo, magari di fronte a un vero pubblico. Spero che la gente venga a vedere. Non abbiamo mai avuto così tanto bisogno della musica».
Foto: Pooneh Ghana
L’El Rey Theatre di Los Angeles, fotografato da Pooneh Ganah il 22 marzo 2020.
Il Roxy di Los Angeles, fotografato da Pooneh Ganah il 22 marzo 2020.
Una sala vuota del Roxy.
Foto: Pooneh Ghana
L’esterno del Viper Room.
Foto: Pooneh Ghana
Il Wiltern di Los Angeles.
Foto: Pooneh Ghana
L’esterno del Roxy, a Los Angeles.
Foto: Pooneh Ghana
Il Capitol Theatre di Port Chester, New York, fotografato da Victor Llorente il 20 marzo 2020. «Sembra un incidente automobilistico, uno di quelli ad alta velocità in autostrada», dice il proprietario Peter Shapiro della crisi. «La macchina andava a 100 km/h, all’improvviso ha preso un muro di mattoni e si è fermata».
Shapiro dentro il Capitol Theatre.
Foto: Victor Llorente
L'interno del Capitol Theatre
Foto: Victor Llorente
Foto: Victor Llorente
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