Il futuro è nella cultura. C0C Milano As Part Of Stone Island Sound | Rolling Stone Italia
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Il futuro è nella cultura. C0C Milano As Part Of Stone Island Sound

A seguito della sua partnership con Stone Island, il festival torinese è tornato sui nostri schermi per C0C Milano As Part Of Stone Island Sound, edificando un monumento culturale come speranza da cui ripartire. Ripartire dalla cultura è possibile

In un periodo in cui siamo stati privati della possibilità di vivere l’esperienza fisica di una manifestazione culturale, Club to Club ha lanciato C0C ‘The Festival As A Performance’, una versione digitale per l’anno zero del suo celebre festival torinese di musica elettronica e avant pop. Dopo la prima edizione dello scorso novembre (che vi abbiamo raccontato nei dettagli), C0C ha raddoppiato e, grazie alla sua partnership con Stone Island per il progetto curatoriale Stone Island Sound, ha proposto una nuova versione digitale del festival, spostandosi a Milano. Un’edizione condensata che, in un’ora, ha raccolto una possibile idea di festival con performance dell’artista torinese XIII e del producer e dj britannico Kode9, fondatore dell’etichetta cult Hyperdub e fedele amico del festival sabaudo.

L’idea scelta per la costruzione di questi due eventi di C0C è chiara: ripensare la musica live come performance perché, come da parole del suo fondatore e direttore, Sergio Ricciardone, nella nostra intervista della scorsa settimana, nel digitale bisogna costruire qualcosa che abbia dignità senza riproporre meccanismi classici. Ed è qui che C0C ci delizia ponendo il focus su un concetto abbandonato nel momento della necessità: la lungimiranza. Azzardare una nuova costruzione di immaginari sonori, estetici, progettuali in tempo di crisi è pura lungimiranza, l’unica vera reazione necessaria da aspettarsi da chi non solo vive di cultura, ma si è posto il compito di produrne. Perché, riprendendo un altro passaggio della nostra intervista, fare cultura è un’ossessione.

L’edizione di C0C Milano As Part Of Stone Island Sound comincia con la performance di XIII per la presentazione del suo nuovo EP, Invrs Solaria, pubblicato per Stone Island Sound come ulteriore tassello del progetto curatoriale collaborativo tra il brand e C2C Festival, un insieme armonico di playlist, release discografiche e sonorizzazioni ambientali. XIII ci conduce all’interno del suo suono, una commistione digitale organica, che si diffonde nell’ambiente spettacolare e desertico della Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale a Milano. Ma è con l’esibizione di Kode9 che C0C fa un salto in avanti, trasformando un festival digitale in arte in movimento.

La performance di Kode9 è un racconto vibrante e emozionale di questi giorni. Il dj e producer britannico omaggia gli artisti che avevano performato nell’edizione di novembre (Lorenzo Senni, Caterina Barbieri, Artetetra, Bienoise, Ninos Du Brasil, Silvia Kastel, spime.im, Mana) facendo risuonare i loro brani più rappresentativi all’interno dei luoghi della cultura di Milano (Accademia di Belle Arti di Brera, Gallerie d’Italia, MUDEC, Museo del ‘900, Palazzo Reale, Pinacoteca di Brera, Università degli Studi di Milano). Nella città del movimento però tutto è fermo, immobile, statuario. La telecamera ondeggia negli spazi svuotati d’umanità in un’ipnotica danza distopica: un’immagine che – come non mai – ci ricorda l’assurdità feroce del mondo pandemico. Non ci sono gli artisti, non c’è il pubblico e i luoghi della cultura restano vuoti, se non per i totem performativi (il pianoforte deturpato di Senni, i modulari di Caterina Barbieri, il banner di Artetetra) qui abbandonati simbolicamente come reperti preistorici dell’umanità che fu. Una rappresentazione estetica struggente che racconta il contemporaneo.

Costretti nel tunnel d’angoscia di queste giornate ridimensionate negli spazi quanto negli immaginari, restiamo nell’attesa che quest’incubo possa finire. E non è un caso che la performance, e l’edizione di questo C0C, terminino con la musica di Kode9 in un’esplorazione video nei meandri sotterranei di quella che sarà la nuova linea metropolitana di Milano, la M4, come a ricordarci che – alla fine di questo tunnel – ci aspetta un futuro fruibile per l’essere umano. Queste macerie, questo tempo di mezzo, questi lavori in corso, altro non sono che un luogo dove in un breve futuro fioriranno spazi di movimento e aggregazione per l’umanità.

C0C Milano As Part Of Stone Island Sound conclude questo secondo racconto dall’anno zero con una speranza a cui aggrapparsi, ribadendo il valore sociale della cultura come produttrice di nuove soluzioni, orizzonti, possibilità. Se la cultura è ricerca di nuove futurabilità e la performance un racconto del contemporaneo, in poco meno di un’ora C0C ‘The Festival As A Performance’ ha costruito un momento culturale capace di rimanere nell’immaginario non solo come rappresentazione artistica ma anche, e soprattutto, come monumento empatico. Nella cecità del contemporaneo, c’è chi ha il coraggio di accendere la luce nel buio.