I dischi da ascoltare ad agosto | Rolling Stone Italia
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I dischi da ascoltare ad agosto

La musica non va in vacanza. Nei prossimi 30 giorni arriveranno il dischetto super rétro dei Lemon Twigs, il ritorno di Bright Eyes, June of 44 e Deep Purple, i Killers, il pop di Katy Perry e Troye Sivan e molto altro

I dischi da ascoltare ad agosto

Lemon Twigs

Foto: Michael Hili

Di solito si dice che agosto non è un buon mese per le uscite discografiche. Quest’anno, complice il caos di rinvii e l’assenza dei festival causati dalla pandemia, la situazione è molto diversa. Nelle prossime settimane uscirà di tutto: il ritorno di band leggendarie – dai Deep Purple ai June of 44, che non pubblicavano un disco da 21 anni, fino ai Bright Eyes –, l’esordio di un’autrice che ha contribuito al successo di Ariana Grande, il disco con cui i Killers hanno superato l’assenza di Dave Keuning, un concept sul poeta e attivista cileno Víctor Jara, il nuovo album di Robby Krieger dei Doors, il pop da stadio di Katy Perry e quello innovativo di Troye Sivan, l’album d’esordio di uno dei talenti più brillanti della new wave del jazz britannico, il live album dei Metallica con l’orchestra di San Francisco, il rock rétro dei Lemon Twigs e molto altro.

“Dreamland” Glass Animals (7 agosto)

Dreamland è una biografia musicale che il frontman Dave Bayley ha immaginato su un letto d’ospedale, immobilizzato da un brutto incidente. «Il futuro mi sembrava qualcosa di spaventoso e sconosciuto, e invece di guardare avanti riuscivo solo a pensare al passato», ha detto. «Il disco parla di come ho realizzato che a volte non ci sono risposte, e che va bene così». La band ha anche pubblicato la title track, che potete ascoltare qui.

“Whoosh!” Deep Purple (7 agosto)

La band ci scherza su dai tempi di Abandon, ma questa volta sembra davvero che Whoosh! sarà l’ultimo disco dei Deep Purple. Ne è convinto Bob Ezrin, ancora una volta alla produzione, che li ha convinti a registrare di nuovo And the Address, il primo pezzo dell’esordio Shades of Deep Purple, e anche il bassista Roger Glover, che nella nostra intervista ha detto: «È la summa della nostra filosofia».

“Revisionist: Adaptations & Future Histories in the Time of Love and Survival” June of 44 (7 agosto)

A 21 anni dall’ultimo Anahata, una delle band fondamentali della scena post rock americana degli anni ’90 torna con un disco composto per lo più da vecchi pezzi rivisitati. Aspettatevi arrangiamenti tesi e minimali, voci allucinate e labirinti di chitarre. Matmos e John McEntire dei Tortoise hanno remixato due brani. La band ha pubblicato un pezzo, ReRecorded Syntax.

“Jaguar” Victoria Monét (7 agosto)

Dopo aver scalato le classifiche con le canzoni che ha scritto per Ariana Grande e le Fifth Harmony, Victoria Monét è pronta per l’esordio da solista, intitolato Jaguar. Si tratta di r&b raffinato e delicato, ambientato in quello che l’autrice ha definito «uno strambo mondo anni ’70 molto nero, sensuale e onesto. Il tema sono le donne che riconquistano la loro sessualità». L’album è anticipato da tre singoli: Ass Like That, Moment e Experience.

“A Celebration of Endings” Biffy Clyro (14 agosto)

L’alternative rock degli scozzesi Biffy Clyro torna a un passo da Ferragosto con A Celebration of Endings, un disco che parla di cambiare e riprendere il controllo della propria vita. «È un album lungimirante da una prospettiva sia sociale che personale», ha detto il frontman Simon Neil. «Cambiare significa progredire ed evolvere». Sono già usciti due singoli, Instant History e End Of.

“Even in Exile” James Dean Bradfield (14 agosto)

Il secondo album solista di James Dean Bradfield dei Manic Street Preachers è tutto dedicato alla vita di Víctor Jara, musicista, poeta e attivista cileno assassinato nel 1973. «Una delle ragioni per cui la sua storia mi ha colpito è che come quelle di tanti attivisti di quell’era è culminata nella sua morte. Oggi l’idea che la libertà di pensiero politico possa portare alla morte è scioccante, anche se viviamo in un’epoca in cui la politica ha portato cattiveria e una totale mancanza d’empatia». Musicalmente, Bradfield dice di essersi ispirato a Moving Pictures dei Rush, Heaven and Earth di Kamasi Washington, Meddle dei Pink Floyd e The Marble Index di Nico. Potete ascoltare tre brani: Seeking the Room With the Three Windows, There’ll Come a War e The Boy from the Plantation.

“Have You Lost Your Mind Yet?” Fantastic Negrito (14 agosto)

Dopo il Grammy per Please Don’t Be Dead, Fantastic Negrito torna con Have You Lost Your Mind Yet?. «È il disco più difficile che abbia mai scritto», ha detto dei brani che ha composto pensando alle persone con cui è cresciuto e che hanno avuto un impatto sulla sua vita. «Cosa voglio dire loro? E cosa voglio dire al mondo? Se ne avessi la possibilità, direi che il dolore e l’oscurità che stanno attraversando sono temporanei». Anticipato dai singoli I’m So Happy I Cry, How Long? e Chocolate Samurai, il disco riprende il suo particolare mix tra funk, blues e rock’n’roll.

“The Ritual Begins at Sundown” Robby Krieger (14 agosto)

Il nuovo album di Robby Krieger dei Doors, dopo 10 anni da Singularity, uscirà finalmente ad agosto dopo il rinvio dovuto alla pandemia. The Ritual Begins at Sundown ha due anime. La prima è rappresentata dall’influenza di Frank Zappa: l’album è co-scritto e prodotto da Arthur Barrow, uno dei suoi collaboratori storici, è suonato da membri della band di Zappa e in scaletta c’è una cover di Chunga’s Revenge. La seconda anima del disco è legata all’amore di Krieger per il jazz. «Quand’ero giovane non lo capivo davvero, mi ci è voluto un po’», ha detto. Ascoltate qui The Drift.

“Imploding the Mirage” The Killers (21 agosto)

Imploding the Mirage è forse il disco più difficile della carriera dei Killers, che l’hanno scritto barcamenandosi tra i litigi interni e la necessità di sostituire il chitarrista Dave Keuning. Alla fine, dopo sei mesi di registrazioni fallimentari, hanno incontrato i Foxygen e hanno ricominciato da capo. Al posto di Keuning una miriade di ospiti, da Adam Granduciel (War on Drugs) a Lindsey Buckingham (Fleetwood Mac). Possiamo già ascoltare alcuni pezzi, Caution, Fire In Bone e My Own Soul’s Warning. Qui, invece, la nostra intervista alla band.

“Songs for the General Public” The Lemon Twigs (21 agosto)

A due anni dalla rock opera Go to School, i fratelli D’Addario tornano con il terzo disco che oscillerà tra melodie anni ’60, arrangiamenti barocchi e grandi ritornelli. «Abbiamo pensato al titolo prima di scrivere», ha raccontato Michael D’Addario ad American Songwriter, «l’idea era comporre canzoni per tutti». La band ha pubblicato alcuni singoli: The One, Moon, Live in Favor of Tomorrow e No One Holds You Closer.

“Down in the Weeds Where the World Once Was” Bright Eyes (21 agosto)

A quasi un decennio da The People’s Key, i Bright Eyes sono finalmente pronti a pubblicare un nuovo album, che si intitola Down in the Weeds Where the World Once Was. I primi singoli estratti, Persona Non Grata e One and Done, sono due splendide canzoni malinconiche e potenti, con testi che parlano di città svuotate, fame, solitudine e paesaggi distopici. «Sono tempi strani, ma non siete soli», ha detto la band.

“In a Dream EP” Troye Sivan (21 agosto)

Venticinque anni, più di un miliardo di ascolti complessivi e un enorme successo all’estero. In Italia è ancora un nome di nicchia, ma Troye Sivan sembra destinato a segnare il futuro del pop. Easy, l’ultimo singolo estratto dal prossimo EP In A Dream, è un pezzo raffinato e romantico che guarda al dream pop degli anni ’80. «Questa piccola raccolta di canzoni esplora un periodo della mia vita in cui ho vissuto un uragano emotivo, con pensieri e sentimenti nuovi e scioccanti», ha detto.

“Source” Nubya Garcia (21 agosto)

Dopo un paio di EP e le collaborazioni con Makaya McCraven, Maisha e Nérija, Nubya Garcia pubblicherà finalmente il suo album di debutto, Source. La sassofonista è tra i musicisti più noti della new wave del jazz britannico e il suo primo disco (che uscirà per la storica etichetta Concord Jazz) sarà una specie di mappa di tutte le sue influenze – jazz, funk, ritmi caraibici, reggae e dub – tenute insieme dal suono intenso e martellante del suo tenore. Ecco la title track.

“The All Is One” Motorpsycho (21 agosto)

The All Is One, il nuovo album dei Motorpsycho – l’ultimo capitolo della trilogia iniziata con The Tower – si basa interamente su N.O.X., una suite in cinque parti ispirata a pittura, alchimia e ai tarocchi. «È uno dei brani più estremi che abbiamo registrato. Se però una composizione per balletto di 42 minuti vi sembra spaventosa, sappiate che ci sono anche brani relativamente più corti», ha detto la band.

“The Third Gleam” Avett Brothers (28 agosto)

«Scriviamo di pregiudizi storici, fede, disparità economiche, violenza delle armi, carcere, redenzione e, come succede sempre più spesso nei nostri dischi, mortalità», ha detto Seth Avett di The Third Gleam, il nuovo album degli Avett Brothers. Per scriverlo la band è tornata alle origini sia nel suono che nella scrittura: aspettatevi country raffinato, eleganti arrangiamenti acustici e grandi racconti americani. Ecco il primo singolo Victory.

“Smile” Katy Perry (28 agosto)

A dieci anni dall’incredibile successo di Teenage Dream, Katy Perry torna al pop da arena che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Smile è un ritorno ai suoni glitterati e ai testi goffi delle origini, ed è il disco più divertente e sfacciatamente pop che la cantante ha pubblicato negli ultimi anni. Sono già usciti quattro singoli, tra cui la title track.

“S&M 2” Metallica (28 agosto)

Vent’anni dopo Symphony & Metallica, la band di James Hetfield è tornata a collaborare con la San Francisco Symphony per due concerti che sono diventati prima un film – che vi abbiamo raccontato qui – e ora un album, che uscirà a fine agosto in edizione speciale. Nel cofanetto ci saranno anche un libro di foto di Anton Corbijn, dei plettri, un poster e degli spartiti. La band ha già pubblicato Nothing Else MattersAll Within My Hands.

“Blackbirds” Bettye Lavette (28 agosto)

«La maggior parte degli americani non sa che gli inglesi chiamavano le loro donne “birds”. Tutte le volte che canto Blackbird sul palco lo dico: Paul McCartney parlava di una donna nera», ha raccontato Bettye Lavette – una delle voci più importanti dell’r&b americano – del suo nuovo album che porta il titolo del classico dei Beatles. Nel disco ci sono i brani dei suoi eroi: Dinah Washington, Nina Simone, Nancy Wilson e Billie Holiday, oltre a One More Song, un pezzo scritto da Sharon Robinson, collaboratrice storica di Leonard Cohen.

“Whole New Mess” Angel Olsen (28 agosto)

Durante la promozione dello splendido All Mirrors, Angel Olsen ha ripetuto più volte che le prime versioni delle sue nuove canzoni sarebbero finite in un disco gemello più rozzo ed essenziale. Questo disco si intitola Whole New Mess e conterrà anche alcuni inediti. «Quando esci da una relazione, devi esaminare chi sei o sei stata. Volevo registrare quando stavo ancora elaborando questi sentimenti», ha detto. Ecco la title track.