Rolling Stone Italia

I dischi da ascoltare ad agosto 2022

Muse e sorprese a parte, i superbig non pubblicheranno musica nelle prossime settimane. È una buona occasione per scoprire le novità di musicisti strambi, non allineati, creativi

Foto: Nick Fancher

“Could We Be More” Kokoroko (5 agosto)

Partiti con l’idea di fare Afrobeat per il XXI secolo, oggi i Kokoroko mescolano jazz, funk, musica caraibica e Afrobeat in un mix perfetto da ascoltare in club londinese. Gran sezione fiati, produzione levigata, musicalità. Seducente e classy, come dicono dalle loro parti.

“The Alchemist’s Euphoria” Kasabian (5 agosto)

Come sarà il nuovo album della band senza Tom Meighan, allontanato dopo il caso di violenza domestica? «Se c’è una cosa che posso dire di questo disco» ha spiegato Serge Pizzorno, che lo ha anche co-prodotto, «è che lo sento come un lavoro coeso. Al mastering l’ho finalmente sentito come un’opera unica ed è stato un momento bellissimo. Penso che sia davvero all’altezza dei nostri sette album… I magnifici sette». I primi indizi in Scriptvre.

“Funk Wav Bounces Vol. 2” Calvin Harris (5 agosto)

Sequel dell’album del 2017, gode di una lista di feat fuori da comune: Dua Lipa e Young Thug in Potion, Justin Timberlake, Halsey e Pharrell Williams in Stay with Me, e poi Jorja Smith, Lil Durk, Snoop Dogg, 21 Savage, Charlie Puth, Normani, Tinashe, 6lack, Pusha T e molti altri.

“What I Breathe” Mall Grab (5 agosto)

Lui si chiama Jordon Alexander, è nato in Austria ma vive a Londra dove mescola elettronica, jungle, pop, grime. «Da quando sono arrivato qui», ha detto al NME, «mi sono immerso nei suoni, nella cultura e nella storia di questo posto. Anche quando ero in Australia, tutta la musica di cui ero ossessionato proveniva da Londra o dal Regno Unito».

“Matriarchy Now” Pussy Riot (5 agosto)

Difficile dire cosa aspettarsi dal mixtape delle Pussy Riot. Si è ascoltato Plastic con iLoveMakkonen, altrove ci sono Tove Lo (anche nel ruolo di produttrice esecutiva) e Big Freedia. La narrazione sull’album gira attorno alla difesa dei diritti riproduttivi.

“Reset” Panda Bear & Sonic Boom (12 agosto)

Noah “Panda Bear” Lennox è un membro chiave degli Animal Collective, nonché autore di vari dischi solisti, tra cui Person Pitch. Peter “Sonic Boom” Kember è un produttore (anche per Panda Bear) ed ex Spaceman 3. Dal loro primo album assieme, pieno a quanto pare di echi e di campionamenti anni ’50 e ’60, ci si attende picchi di freakness. Per ora si è sentita Go On ed è effettivamente strana e a suo modo rétro.

“Unwanted” Pale Waves (12 agosto)

«Su il volume delle chitarre e via i synth». Così Heather Baron-Gracie ha descritto il terzo album del gruppo, pensato per avere un suono più pop-punk dei precedenti ed essere suonato dal vivo. Con una reference in testa: i Paramore. Finora sono usciti quattro singoli, tra cui Lies.

“Day-Glo (Based on a True Story)” Erasure (12 agosto)

Frutto della sperimentazione di Vince Clarke durante la lavorazione del disco del 2020 The Neon, di cui è una sorta di appendice, Day-Glo viene presentato come un album nascosto tra le pieghe di un altro album. Rispetto a The Neon, dovrebbe essere più introspettivo e atmosferico.

“Dolls” Bella Poarch (12 agosto)

Un EP di sei pezzi per dimostrare che Bella Poarch non è solo un’influencer, ma anche una cantante pop con un suo mondo (qui storia e intervista). In No Mans Land e nel video di Dolls c’è Grimes.

“Cheat Codes” Danger Mouse & Black Thought (12 agosto)

Una quindicina d’anni dopo la prima collaborazione, che non ha dato vita a un album, il cantante dei Roots incontra di nuovo il superproduttore. Tra gli ospiti, Run the Jewels, A$AP Rocky, Michael Kiwanuka e il compianto MF Doom. Il primo antipasto è stato No Gold Teeth, l’ultimo Aquamarine con Kiwanuka.

“I Survived, It’s Over” Rich Ruth (12 agosto)

Si dice un gran bene di quest’album di Michael Rich Ruth, turnista di Nashville che anni fa s’è, per calmare l’ansia, messo in testa di fare musica ambient dopo essere stato vittima di una rapina a mano armata. I Survived, It’s Over è stato prodotto dopo il tornado che nel 2020 ha sconvolto Nashville, con in testa il live a Colonia di Keith Jarrett e il capolavoro free di John Coltrane Ascension. Come suona? Sentite qui e qui.

“Ancient Astronauts” Motorpsycho (19 agosto)

Quattro tracce (di cui una lunga 22 minuti), tre musicisti, la capacità di portare la musica ovunque e “altrove”. Strano ma vero per una band super prolifica: sono passati 16 mesi dal precedente disco. Questo è stato registrato praticamente dal vivo nell’arco di cinque giorni.

“Lifetime Achievement” Loudon Wainwright III (19 agosto)

Veterano del folk americano, babbo bastardo, patriarca riluttante. Questo è il suo 31esimo album (se non abbiamo sbagliato i conti), il primo di inediti da otto anni a questa parte, e a giudicare da quello che s’è sentito contiene le ficcanti e all’occorrenza umoristiche osservazioni tipiche dell’artista sulla vita quotidiana, sul tempo che passa, sulla morte e su quel che di buono e meno buono ha combinato nella vita. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a se stesso.

“Bleed Out” The Mountain Goats (19 agosto)

Racconta John Darnielle: «Mi è venuta l’idea di scrivere un gruppo di canzoni che fossero mini-film d’azione uptempo. Trame, personaggi, rapine, ostaggi, ragazzate discutibili, auto in fuga, tutta quella roba lì. Il pedale del gas era incollato al pavimento, tranne che per la title track allacciate le cinture. Ci siamo nascosti nei boschi di Chapel Hill e abbiamo fatto questo album senza che nessuno lo sapesse, come soldati in incognito». La copertina richiama le locandine dei poliziotteschi italiani, con tanto di auto dei Carabinieri.

“Profound Mysteries II” Röyksopp (19 agosto)

«Vogliamo farvi perdere i sensi», ha detto Svein Berge a proposito del nuovo album, ispirato agli artisti che hanno influenzato i Röyksopp in gioventù, oltre ad essere incentrato sui temi «dell’amore e della perdita, della disperazione e della riconciliazione». Si sono già ascoltati vari pezzi tra cui Let’s Get It Right, Unity e Sorry.

“Viva Las Vengeance” Panic! At the Disco (19 agosto)

Annunciato dal singolo omonimo, il disco è descritto da Brendon Urie come «uno sguardo indietro nel tempo a chi ero 17 anni fa e a chi sono ora». E ancora: «Non mi ero reso conto che stavo facendo un album, c’era qualcosa nel registratore a nastro che ha fatto sì che restassi onesto».

“Heartmind” Cass McCombs (19 agosto)

Artista di culto amato in modo smodato dalla critica inglese, anche con buone ragioni, il californiano è arrivato al decimo album dove continua il suo percorso nella canzone americana. Registrato praticamente dal vivo con tre diversi produttori, contiene tra le altre canzoni Karaoke e Unproud Warrior che danno un’idea della varietà del lavoro.

“Will of the People” Muse (26 agosto)

L’ultimo album in studio della band Simulation Theory è uscito quattro anni fa, ma sembra passato un secolo. Annunciato da quattro estratti (l’ultimo è Kill or Be Killed) e lanciato anche come NTF (1000 copie che concorreranno per la prima volta alle vendite conteggiate per la classifica inglese), Will of the People è l’album col quale i Muse devono dimostrare che il loro rock da stadio non è invecchiato male.

“Young Blood” Marcus King (26 agosto)

Quest’album piacerebbe agli Dèi del rock anni ’70. E piacerà a chi ama il rock-blues vecchia maniera suonato da musicisti giovani. Prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys, il disco è frutto anche della scelta di andarci piano con alcol e sostanze, come ci ha raccontato Marcus King.

“Pre Pleasure” Julia Jacklin (26 agosto)

Il titolo del nuovo album della cantautrice australiana deriva dal «sentire di dovere compiere ogni mio dovere prima di godermi qualcosa. Che si tratti di canzoni o di sesso, di amicizie o del rapporto con la famiglia, penso sempre che lavorandoci a lungo e duramente riuscirò finire a godermeli. Ma non funziona così». Piacerà agli amanti del cantautorato tenue e malinonico. Questa è Love, Tru Not to Let Go.

“Flood” Stella Donnelly (26 agosto)

Un diario triste. Così la cantautrice australiana ha definito il suo nuovo album, di cui si sono sentite la title track e Lungs. È ispirato in parte al birdwatching, attività svolta nella foresta pluviale di Bellingen, «scordandomi che sono una musicista». Ai giornalisti sta piacendo: 8/10 per Uncut, quattro stelle per Mojo.

“Forever” Calypso Rose (26 agosto)

Questo disco rappresenta l’occasione per scoprire la cosiddetta Queen of Calypso, cantante e musicista di 82 anni di Trinidad & Tobago che si cimenta qui in inediti e rifacimenti di pezzi del suo repertorio. Ci sono anche Manu Chao e Carlos Santana.

“Broken Gargoyles” Diamanda Galás (26 agosto)

Nato nel 2020 come installazione sonora al Kapellen Leprosarium di Hanover, il nuovo album della cantante d’avanguardia è annunciato come un disco intellettuale e assieme viscerale. Come del resto buona parte del suo repertorio: a tratti strabiliante, ma non per tutti.

“Mascara Streakz” Altered Images (26 agosto)

Direttamente dalla scena new wave scozzese anni ’80, riecco la band di Clare Grogan, che mise in piedi gli Altered Images con altri membri del fan club di Siouxsie and the Banshees. Ha senso 41 anni dopo Happy Birthday? Lo scopriremo a fine mese, intanto ci sono alcuni pezzi per farsi un’idea come Glitter Ball, Beautiful Thing e Mascara Streakz.

“Green of Winter” Battle Trance (26 agosto)

Uno degli album più strani e riusciti che vi capiterà di sentire quest’anno. Loro sono in quattro, sono attivi in questa formazione da una decina d’anni, suonano tutti il sax tenore e si muovono all’intersezione fra musica contemporanea e jazz d’avanguardia. Quel che fanno con gli strumenti in queste tre tracce è semplicemente strabiliante: non crederete alle vostre orecchie.

“All of Us Flames” Ezra Furman (26 agosto)

«È un album in prima persona plurale. È un disco queer per la fase della vita in cui inizi a capire che non sei sola, ma dipendi dal fatto di trovare la tua famiglia, la tua gente, di un modo per lavorare come parte di qualcosa di più grande. Volevo fare canzoni per le comunità minacciate, e in particolare per quelle a cui appartengo: trans ed ebrei».

“Evolution Here We Come” Chris Forsyth (26 agosto)

Mini-jam con intrecci di chitarre alla Television e intensità garage rock. Vedrete che si parlerà di quest’album suonato con Doug McCombs dei Tortoise, Tom Malach dei Garcia Peoples, Dave Harrington (Darkside) e Ryan Jewell (Ryley Walker e altri). Tra gli ospiti, Steve Wynn (Dream Syndicate) e Marshall Allen (Sun Ra).

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