Rolling Stone Italia

I dischi da ascoltare ad agosto

L’album (un po' hippie?) di Lorde, il progetto di Aaron Dessner e Bon Iver, la black music alla vecchia dei Jungle, le cover anni ’80 di Angel Olsen, e poi Killers, Halsey, Villagers... e forse Kanye West

Foto: Ophelia Mikkelson Jones

“Donda” Kanye West (6 agosto)

Essendo inguaribili ottimisti pensiamo davvero che Kanye West pubblicherà il nuovo album il 6 agosto, dopo averlo annunciato per il 23 luglio e rimandato. Qui trovate le info sul disco derivanti dall’ascolto che c’è stato al Mercedes Benz Stadium di Atlanta.

“The Apple Drop” Liars (6 agosto)

Dopo aver pubblicato due dischi sostanzialmente da solista, Angus Andrew ha voluto «creare qualcosa che andasse oltre le mie capacità personali». The Apple Drop nasce dalla collaborazione col batterista jazz Laurence Pike, il polistrumentista Cameron Deyell e l’autrice di testi Mary Pearson Andrew. I temi? «Impeto e rivoluzione». Per ora si è ascoltata Sekwar.

“Dreams Still Inspire” Abstract Mindstate (6 agosto)

Il duo hip hop di culto di Chicago torna con un disco prodotto da Kanye West, vero motore della reunion partita tre anni fa. Era dal 2005 che West non produceva un album intero di altri artisti: un piccolo evento.

“Gibbone” I Hate My Village (6 agosto)

Un EP di quattro pezzi che Marco Fasolo, uno dei membri del gruppi al fianco di Adriano Viterbini e Fabio Rondanini, descrive come «un magma di sporcizia e gas tossici, uno scenario sahariano lungo il quale si snoda il racconto di un viaggio denso, misterioso e fragoroso».

“Pressure Machine” The Killers (13 agosto)

Un disco sulla cittadina di Nephi, Utah, dov’è cresciuto il cantante Brandon Flowers. «Ho scoperto un dolore che non avevo affrontato. Molti ricordi del mio periodo a Nephi sono teneri. Ne sono più consapevole ora di quando abbiamo iniziato come band, e spero di essere stato in grado di rendere giustizia a queste storie e a queste vite della piccola città in cui sono cresciuto».

“Refuge” Devendra Banhart & Noah Georgeson (13 agosto)

Non un disco di canzoni, ma un album ambient concepito per essere  «un rifugio da un mondo terrificante». Elogio della lentezza: il video di In a Cistern e Into Clouds segue i movimenti di due lumache.

“Loving in Stereo” Jungle (13 agosto)

Disco, R&B, funk in chiave vintage: Loving in Stereo è il disco da ascoltare se amate la musica black energica d’un tempo. Niente passatismi, però: l’album è stato in parte costruito su auto-campionamenti.

“Solar Power” Lorde (20 agosto)

Uno dei dischi pop più attesi dell’anno. I primi due singoli, Stoned at the Nail Salon e soprattutto la title track, fanno pensare a una Lorde quasi hippie. «In tempi di confusione, guardo al mondo naturale per trovare le risposte. Questo è quello che è venuto fuori».

“Aisles” Angel Olsen (20 agosto)

Un EP di hit anni ’80 rifatte radicalmente. Si sono ascoltate Gloria, quella di Umberto Tozzi (nella versione in lingua inglese) e Safety Dance dei Men Without Hats, arriveranno Eyes Without a Face di Billy Idol, If You Leave degli OMD, Forever Young degli Alphaville.

“The Ballad of Dood & Juanita” Sturgill Simpson (20 agosto)

Un concept da uno dei grandi del country americano contemporaneo. «Volevo scrivere una storia, non una collezione di canzoni che raccontassero una storia. Una storia attuale, da cima a fondo, una storia di redenzione e vendetta, una corsa sulle montagne russe attraverso tutti gli stili del country e del bluegrass tradizionale, inclusi gospel e canto a cappella».

“The Third Chimpanzee Remixed” Martin Gore (20 agosto)

Nel disco di remix dell’EP del musicista dei Depeche Mode c’è anche un po’ d’Italia. C’è infatti una versione di Mandrill su cui ha messo le mani MoReVoX, ovvero Sabino Cannone.

“Fever Dreams” Villagers (20 agosto)

«Avevo il desiderio di scrivere qualcosa che fosse tanto generoso con l’ascoltatore quanto con me stesso», ha detto Conor O’Brien. «A volte gli stati più deliranti possono produrre i sogni più estatici, euforici e di evasione».

“Love Will Be Reborn” Martha Wainwright (20 agosto)

Il ritorno della cantautrice, sorella di Rufus e figlia di Kate McGarrigle, è stato registrato a Montreal nel seminterrato di un caffè. È prodotto da Pierre Marchand (vedi i primi due album di Rufus). Per ora si sono sentite la title track e Hole in My Heart.

“If I Can’t Have Love, I Want Power” Halsey (27 agosto)

Di quest’album s’è già parlato per due motivi: la copertina e la produzione curata da Trent Reznor e Atticus Ross. Il disco sarà accompagnato da un film di un’ora di cui si è visto un trailer.

“Screen Violence” Chvrches (27 agosto)

È stato annunciato col botto dal singolo How Not to Drown in duetto con Robert Smith dei Cure. Le canzoni toccano «sentimenti come solitudine, disillusione e paura».

“How Long Do You Think It’s Gonna Last?” Big Red Machine (27 agosto)

I Big Red Machine sono il progetto di Aaron Dessner dei National e Bon Iver, con l’aiuto di amici come Anaïs Mitchell, Fleet Foxes, Lisa Hannigan, My Brightest Diamond, This Is The Kit, Ben Howard. E naturalmente Taylor Swift, che canta Renegade.

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