Rolling Stone Italia

I dischi da ascoltare a settembre 2022

Gli abissi di Manuel Agnelli, la magia dei Verdena, il raduno all-star di Night Skinny, il ritorno dei Marlene Kuntz. E poi, l'ultima follia di Björk, Ozzy, Suede, Kid Cudi e gli altri album che usciranno nelle prossime settimane

Foto: Mario Cinquetti/SOPA Images/LightRocket via Getty Images

“Yungblud” Yungblud (2 settembre)

Il pop-punk, come dimostrano i successi di Machine Gun Kelly e il ritorno di Avril Lavigne, è tornato prepotentemente sulla scena. A capo di questa nuova andata nel Regno Unito c’è Yungblud, il musicista inglese che negli ultimi anni sta scalando le classifiche mondiali. Il disco è stato anticipato da Don’t Feel Like Feeling Sad Today, che abbiamo selezionato tra le canzoni dell’estate, da Memories con Willow e da The Funeral, che è accompagnata da un video in cui Ozzy e Sharon Osbourne uccidono Yungblud: «È solo un cazzo di poseur». Sarà il disco che lo porterà a suonare negli stadi?

“Sex Festival” VillaBanks (2 settembre)

Dai video su PornHub al ruolo di educatore. Sex Festival è un disco di 10 tracce, con ospiti Ariete, Tananai e altri, ma anche un evento che si terrà il 4 settembre al Parco della Musica di Padova per «educare i ragazzi alla sessualità e all’affettività».

“Patient Number 9” Ozzy Osbourne (9 settembre)

Jeff Beck, Zakk Wylde, Eric Clapton, Mike McCready, Tony Iommi, Johs Homme, Robert Trujillo, Duff McKagan, Chad Smith, Chris Chaney e altri alla corte di Ozzy. Produce Andrew Wyatt, oramai anello di congiunzione fra vecchio e nuovo rock. C’è anche Taylor Hawkins. Qui la title track, col video diretto da Todd McFarlane.

“Bad Mood Rising” Melvins (9 settembre)

Mai fermi, i Melvins pubblicano un EP di sei pezzi di cui non si sa molto, se non i titoli e il fatto che Mr. Dog Is Totally Right dura 12 minuti e ospita Dylan Carlson degli Earth.

“Spirituals” Santigold (9 settembre)

Mamma, artista, proprietaria di un’etichetta discografia. Santigold torna a farsi sentire dopo quattro anni di silenzio con Spirituals, un disco pensato per «risollevare l’anima». Anticipato da quattro brani prodotti da Santigold insieme a Boys Noize, SBTRKT e Illangelo, Spirituals si preannuncia come un album capace di mischiare ritmo e attualità, politica e canti religiosi degli schiavi africani.

“Hideous Bastard” Oliver Sim (9 settembre)

In ordine cronologico, Sim è l’ultimo degli XX a pubblicare musica da solista. Hideous Bastard è un disco che trova la sua ispirazione nell’intimità, un luogo in cui Sim ha trovato la forza e il coraggio di essere se stesso, riuscendo anche a cantare pubblicamente della sua vita con l’HIV. Prodotto dal più celebre compagno di band, Jamie XX, Hideous Bastard potrebbe rivelarsi come un’oscura gemma pop.

“Natural Brown Prom Queen” Sudan Archives (9 settembre)

Il suo disco d’esordio, Athena, l’avevamo amato per la sua capacità di mischiare R&B, elettronica, ritmi africani e grandi melodie vocali e per questo abbiamo grandi aspettative per questo nuovo Natural Brown Prom Queen, anche perché i tre singoli finora pubblicati, NBPQ (Topless), Selfish Soul, Home Maker ci hanno messo l’acquolina in bocca, rilanciando ulteriormente la capacità della musicista di Cincinnati di giocare con i generi con una credibilità rara.

“How Do You Burn?” The Afghan Whigs (9 settembre)

«È nato dalla frustrazione dei mesi in lockdown», ci ha detto Greg Dulli dell’album che prende titolo da un’espressione che usava l’amico Mark Lanegan. «Da quando ci siamo ritrovati tutti chiusi in casa, non ho fatto altro che scrivere e suonare, suonare e scrivere… era il mio modo di scappare dalla situazione, di non pensare e di tenere fuori dalla testa la merda che stavamo vivendo. Siccome non avevo nessuna voglia di fare un altro disco da solo, ho chiamato il nostro agente dicendogli di trovare un anticipo per un nuovo disco degli Afghan Whigs».

“As Above, So Below” Sampa the Great (9 settembre)

Chi ama il rap ed è attento alla nuova ondata di donne che stanno rivoltando il genere dal di dentro, non può non conoscere Sampa the Great. La rapper dello Zambia, naturalizzata australiana, è uno dei nomi più caldi di questa nuova ondata, come ha dimostrato nel suo ultimo lavoro The Return e nelle sue numerose collaborazioni (The Avalanches, Ezra Collective, Tony Allen). Contenuti, flow, idee; c’è tutto per un grande salto.

“Legend” John Legend (9 settembre)

È un doppio diviso in due atti, prodotto con Ryan Tedder. «Non avevo mai usato una parte del nome come titolo di un album. È una cosa che ho dovuto guadagnare, essere all’altezza della situazione con le mie performance e la mia musica. È il mio modo di dire: sono orgoglioso di chi sono e nel lavoro che ho fatto». Fuor di retorica, a questo link c’è All She Wanna Do con Saweetie.

“Botox” Night Skinny (16 settembre)

Per le strade di Milano ci sono i cartelloni che annunciano il nuovo disco di Night Skinny, questo per spiegare quanto si voglia tenere l’hype alto. Il producer torna per riprendersi la scena a tre anni da Mattoni, arruolando attorno a sé un imponente squadra di rapper e cantanti. Tra i nomi finora confermati: Gué, Ghali, Mahmood, Paky, Madame, Ariete, Lazza, Tedua, Tony Effe, Noyz Narcos, Ketama126, Gazzelle, Coez.

“The Mars Volta” The Mars Volta (16 settembre)

A volte ritornano. Come i campioni del progressive anni 2000, che pubblicano il primo album dal 2012. Preceduto dai singoli Blacklight Shine, Graveyard Love e Vigil, il disco dovrebbe essere meno prolisso dei precedenti, più asciutto, meno prog.

“Autofiction” Suede (16 settembre)

«È il nostro disco punk», hanno detto. «Niente musiche decorative, solo noi cinque in una stanza con tutte le sbavature e gli errori in bella vista». Il primo estratto è She Still Leads Me On.

“(Self-Titled)” Marcus Mumford (16 settembre)

Nell’album di debutto di Marcus Mumford ci sono Phoebe Bridgers, Brandi Carlile, Clairo: non male. Il cantante dei Mumford & Sons dice d’aver scritto la nuova musica «dopo avere affrontato i demoni con cui ho ballato per tanto tempo da solo». Il video di Cannibal è stato girato da Steven Spielberg in un’unica ripresa, con uno smartphone.

“Born Pink” Blackpink (16 settembre)

Born Pink potrebbe battere parecchi record. Per intenderci, Pink Venom, il singolo di lancio del nuovo disco del fenomeno K-pop, ha raccolto 230 milioni di visualizzazioni in 12 giorni su YouTube e punta a raggiungere il miliardo di views (cifra che la Blackpink hanno raggiunto già sei volte). Dopo aver fatto incetta di premi in tutto il mondo, il gruppo non sembra aver alcuna intenzione di smettere di collezionare record. Molti di voi le odieranno, ma le quattro – come la loro controparte maschile, i BTS – stanno facendo la storia della musica pop.

“Hold the Girl” Rina Sawayama (16 settembre)

Rina Sawayama è troppo; è una cantante, una modella, un’attrice. Una piccola Lady Gaga del pop multiculturale e pansessuale. Il suo nuovo album, anticipato da brani come This Hell o dalla title track, sembra voler mischiare ulteriormente le carte, inserendo Sawayama in una terra inesplorata tra il pop disco di Dua Lipa e accenni post country («Ho passato gli ultimi anni ad ascoltare parecchie artiste country», ha dichiarato nel comunicato stampa di lancio) che ricordano i primi successi Lil Nas X. Riuscirà a fare il grande salto?

“Asphalt Meadows” Death Cab for Cutie (16 settembre)

Ci sono poche cose certe nella vita, una di questa sono i Death Cab for Cutie. Asphalt Meadows è il decimo album in carriera della band ed è stato anticipato da tre brani (Roman Candels, Here to Forever, Foxglove Through The Clearcut) in pieno stile Death Cab: chitarrine indie e melodie agrodolci. Una sicurezza, come sempre, per sempre.

“Wilderness of Mirrors” The Black Angels (16 settembre)

«I’ll Be Your Mirror dei dei Velvet Underground è il tema di ogni album dei Black Angels», ha detto il cantante/bassista Alex Maas del nuovo disco, a quanto pare sempre ispirato al rock psichedelico, ma con un ruolo più importante di Mellotron, tastiere, archi. «Non puoi risolvere i tuoi problemi se non li tiri fuori e non ci rifletti su. Se riuscissimo a farlo, forse potremmo salvarci».

“Redcar les adorables étoiles” Christine and the Queens (23 settembre)

A due anni dall’affascinante La vita nuova, l’album in cui mischiava inglese, francese, italiano e spagnolo, e dal singolo People, I’ve Been Sad, una splendida ode alla solitudine, Christine and the Queens torna finalmente a pubblicare nuova musica, per un atteso quarto disco di intenso pop elettronico «in nome della poesia», come ha scritto sui suoi social.

“Hyper-Dimensional Expansion Beam” The Comet Is Coming (23 settembre)

Nel 2019, i Comet Is Coming hanno pubblicato due dischi che hanno rilanciato generi come il jaz- rock e il nu jazz, un terreno reso nuovamente fertile e da cui sono nati tantissimi progetti simili, anche qui in Italia. C’è quindi grande attesa per questo nuovo Hyper-Dimensional Expansion Beam, anticipato finora da due singoli molto differenti tra loro come Code e Lucid Dreamer. Qui c’è grande attesa.

“Moss” Maya Hawke (23 settembre)

Non è solo una magnifica attrice, come dimostrato nel ruolo di Robin di Stranger Things, e nemmeno solo la figlia d’arte di due miti del cinema come Uma Thurman e Ethan Hawke; Maya Hawke è anche una musicista credibile. A due anni da Blush, il suo esordio, torna con Moss, anticipato finora da un paio di singoli tra cui Thérèse nel cui video si fa arrestare durante un’orgia all’aperto.

“EBM” Editors (23 settembre)

«Quest’album» ha detto Benjamin John Power, dal 2022 membro a tempo pieno degli Editors «è molto fisico. È nato dall’idea di creare una connessione con il pubblico e di occupare uno spazio fisico. C’è anche, allo stesso tempo, una fisicità emotiva: un’urgenza e un senso di panico. C’è dell’agitazione. Anche nei suoi momenti più delicati, c’è sempre un fortissimo desiderio di avvicinarsi». In concerto il 20 e il 21 ottobre rispettivamente a Milano e Bologna.

“Illusion” Edda (23 settembre)

L’album, ha detto Edda nasce «dall’incontro karmico con Gianni Maroccolo e la sua visione musicale. Un cantante come me che inspiegabilmente ha un grande gusto estetico vorrebbe sempre qualcuno che lo vestisse in modo che, quando si guarda allo specchio, possa vedere se stesso e non un altro». Edda, ha detto Maroccolo che è il produttore di Illusion, «è visionario e profondo, ironico e amorevole, ma sempre e comunque mai assimilabile né omologabile a nessuno».

“Volevo magia” Verdena (23 settembre)

Tornano a sette anni dai due volumi di Endkadenz e dopo la colonna sonora di America Latina dei fratelli D’Innocenzo. Per ora non si sa granché dell’album, se non i titoli dei pezzi che vanno da Paul e Linda a Crystal Ball. In tour dal 29 ottobre.

“Ama il prossimo tuo come te stesso” Manuel Agnelli (30 settembre)

Il primo album solista di inediti di Manuel Agnelli è stato anticipato da La profondità degli abissi (dalla colonna sonora di Diabolik), Proci e Signorina Mani Avanti e da un tour in cui il cantante degli Afterhours ha rimescolano al suo repertorio con nuovi musicisti. «Nei pezzi che sto producendo» ha detto Agnelli «la parte ritmica ha un ruolo fondamentale».

“Karma Clima” Marlene Kuntz (30 settembre)

È l’album nato dal progetto-laboratorio che abbiamo raccontato qui. I primi singoli sono La fuga (che Cristiano Godano ci ha spiegato qui) e l’imminente Vita su Marte.

“Doggerel” Pixies (30 settembre)

Dobbiamo dire addio al lato folle dei Pixies? Anticipato da tre singoli, il nuovo album del gruppo viene descritto come lievemente diverso da quelli del passato. «Siamo cresciuti», ha detto il chitarrista Joe Santiago. Secondo Black Francis, «stiamo cercando di fare cose molto grandi, audaci e orchestrate».

“The Bible” Lambchop (30 settembre)

La Bibbia for dummies. Così viene presentato il nuovo album dei Lambchop. «Non sono una persona religiosa», ha detto Kurt Wagner, «ma credo che anche chi non lo è abbia una sua spiritualità. Ci dovrebbe essere un’accettazione o un modo di riconoscere la spiritualità senza che sia apertamente religiosa». I testi «in un certo senso sono giornalistici, sono riflessioni e commenti sulla vita mia, dei miei amici e su tutto il resto».

“Entergalactic” Kid Cudi (30 settembre)

Forse questo potrebbe essere il momento giusto per capire se Kid Cudi è davvero un grande artista o no. Uno dei rapper più emblematici degli ultimi anni, con una carriera costellata da incredibili saliscendi, torna con un ambizioso progetto: una serie animata su Netlfix basata proprio su questo disco che ne diventa ispirazione e colonna sonora. L’idea c’è: ma sarà genio o bluff? Questo è il momento per scoprire chi è davvero Kid Cudi.

“Cool It Down” Yeah Yeah Yeahs (30 settembre)

Chi avrebbe mai pensato che gli Yeah Yeah Yeahs sarebbe tornati? Ci sono voluti nove anni per mettere le mani su musica inedita della band capitanata da Karen O, icona della musica indie degli anni ’10. Cool It Down finora è stato anticipato da due convincenti singoli, Spitting Off the Edge of the World con Perfume Genius e Burning. Maturi, ma graffianti come dieci anni fa.

“Nymph” Shygirl (30 settembre)

La più giovane del collettivo inglese Nuxxe, composto insieme a Coucou Chloe e Sega Bodega, arriva finalmente al disco d’esordio. Sono già parecchi i singoli di Nymph pubblicati da Shygirl e quindi è facile farsi un’idea dell’ampio spettro sonoro hyper-pop dell’artista, qui evidenziato dalle co-produzioni di talenti come Arca, Mura Masa e Sega Bodega. Sarà lei il talento underground su cui puntare per questa seconda parte del 2022?

“Fossora” Björk (30 settembre)

A cinque anni da Utopia, un album legato all’elemento aria, Björk torna con un nuovo lavoro ispirato alla terra. Fossora, una parola coniata dalla stessa artista, che significa “colei che scava (nel terreno)”, sarà un disco con una particolare attenzione alle frequenze basse. «Abbiamo usato sei clarinetti bassi e dei sub», ha dichiarato l’artista al Guardian parlando anche dell’influenza della musica gabber all’interno di Fossora.

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