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Ecco perché Janet Weiss ha lasciato le Sleater-Kinney

La musicista ha parlato per la prima volta della separazione. “Ho chiesto: quindi d’ora in poi sarò solamente la batterista del gruppo? Mi hanno detto di sì. Me ne sono andata”

Ecco perché Janet Weiss ha lasciato le Sleater-Kinney

Janet Weiss in concerto con le Sleater-Kinney ad Atlanta, nel 2015

Foto: Robb D Cohen/Invision/AP/Shutterstock

Janet Weiss ha parlato per la prima volta della decisione di lasciare le Sleater-Kinney. Durante il podcast Trap Set with Joe Wong, la batterista ha rivelato che è stato il ‘demansionamento’ avvenuto durante le session dell’ultimo album The Center Won’t Hold a convincerla a uscire dal gruppo.

“I ruoli all’interno della band erano cambiati e loro me l’hanno confermato”, ha detto Weiss a proposito delle ex compagne Carrie Brownstein e Corin Tucker. “Ho chiesto: sono solo la batterista ora? Hanno detto di sì. Ho domandato: potete dirmi se sono ancora una partner creativa? Hanno detto di no. Me ne sono andata”.

Weiss ha spiegato che, prima dell’uscita dal gruppo, le Sleater-Kinney hanno consultato un servizio di assistenza psicologica – come già era avvenuto nel 1998, nota la batterista – nel tentativo di risolvere i problemi interni. Alla fine, Weiss ha deciso che, dato il cambiamento del suo ruolo all’interno del gruppo, era “il momento di andare avanti”, come ha twittato nel luglio 2019 dopo aver annunciato la separazione.

“Ci ho riflettuto parecchio. Voglio dire, lasciare la band significa smettere di suonare con due musiciste uniche, fantastiche, incredibilmente istintive. Non è facile rinunciare a una cosa del genere. Siamo sorelle, sono la mia famiglia. Ma non potevo più far parte di una band che rappresenta tanto per me senza un rapporto paritario. Sleater-Kinney significa uguaglianza… Come possiamo lottare per l’uguaglianza e non praticarla all’interno del gruppo? C’era questo scollegamento”, ha detto la batterista nel podcast di Wong.

“Non credo che [Brownstein e Tucker] la vedessero allo stesso modo. Non sono persone cattive. Semplicemente, sono molto unite fra di loro e sono sempre d’accordo su tutto o quasi. Hanno pensato: ‘Trasformeremo la band e ne saremo responsabili noi due’. Oramai rappresentavo una minaccia per la direzione in cui volevano spingere il gruppo e questa cosa mi ha fatto sentire male”.

A Weiss non piaceva l’idea di eseguire le canzoni di The Center Won’t Hold – un album privo dei suoi soliti contributi – nel tour a sostegno del disco prodotto da St. Vincent; per la tournée Weiss è stata sostituita da Angie Boylan.

“Il disco è stato fatto senza di me e perciò era difficile salire sul palco e suonare le canzoni come se fossero mie, quando non lo erano affatto. Mi sentivo sola”, ha spiegato Weiss.

“Siamo state compagne nella band, partner, amiche. Non volevo rappresentare una minaccia, non volevo essere una da tenere a debita distanza, ma una con cui fare un pezzo di strada assieme. Loro, però, avevano idee molto precise su quel che volevano e io non rientravo nel progetto. Non eravamo più sulla stessa lunghezza d’onda. È stato davvero difficile, non è una cosa che ho preso alla leggera… Ma le amo e sembrano felici, stanno facendo quel che vogliono fare nel modo in cui lo vogliono fare. Non deve essere necessariamente a un progetto a tre. Può essere una cosa due, che riguarda solo loro”.

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