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È ora di conoscere le Blackpink, le ragazze k-pop che hanno ‘rotto’ YouTube

Con 'How You Like That' hanno infranto il record di visualizzazioni su YouTube, battendo i BTS. E quest'anno uscirà il loro primo disco, dopo le collaborazioni con Dua Lipa e Lady Gaga

Le Blackpink al Coachella. Foto: Rich Fury/Getty Images for Coachella

Mentre da noi è ufficialmente partita la corsa al tormentone latino e al capello liscio Pantene, nel weekend è successo che nel mondo un gruppo abbia infranto tutti i record che si potevano infrangere. Parliamo di visualizzazioni YouTube, mica di dischi veri, quelli manco esistono più. E, ancora una volta, il record arriva dalla sud-corea. Stavolta è il turno delle Blackpink, girlband che ha pubblicato venerdì il nuovo singolo, How You Like That.



In sole 24 ore il video ha totalizzato 82 milioni di visualizzazioni, una manciata in più di quanto realizzato dai BTS, sudcoreani pure loro, che detenevano il record per Boy with Luv.

Tornando alle nostre, How You Like That è un brano che i fan del genere aspettavano da un po’, più o meno da un anno e da quando era uscito quello precedente, Kill This Love. Poi un periodo di pausa per lavorare al disco nuovo, in uscita dopo l’estate, e un hype crescente culminato appunto venerdì.

Sul piatto niente di particolarmente nuovo: il brano ha una struttura simile a quelli precedenti, il video anche, e i commenti su Internet sono a metà tra chi è impazzito per il pezzo e chi è un po’ deluso perché si aspettava qualcosa più azzardato, ma non importa: i numeri restano incredibili. A oggi, su YouTube siamo a 160 milioni. 20 milioni su Spotify. Le ragioni di questo successo? Tante, su tutte il fatto che intorno alla canzone si era creata un’aspettativa altissima, come dicevamo: le ragazze erano ‘scomparse’ dai social negli ultimi mesi, inoltre questo brano è il primo estratto dal disco che esce a settembre, il primo vero album ufficiale della band. Quello che dovrà essere all’altezza delle aspettative dei fan ma soprattutto degli scettici che ancora stanno cercando di capire se abbandonarsi tra le braccia del k-pop o non farlo mai più.

Dicevamo prima che i numeri sono esagerati. Merito delle fanbase k-pop, sì (che non ringrazieremo mai abbastanza per quanto combinato al comizio di Trump), ma segnale che non può più essere considerato soltanto un fattore di nicchie, che poi nicchie non sono più.

L’Italia si è accorta delle Blackpink lo scorso anno, quando Kill This Love ha iniziato a passare in radio. Ma il successo internazionale era già arrivato con DDU-DU DDU-DU, del 2018. Ve la linkiamo sotto perché al momento resta la loro migliore. La ricetta è quella classica: video costosi, mille scenografie, ritornelli un po’ manga e coreografie militari, a cui le Blackpink hanno aggiunto un po’ di hip-hop, qualcosa in lingua inglese, drop consistenti e tantissimi cambi look. Le guardi ed è tutto perfetto, studiato nei minimi dettagli, forse pure troppo. Ma questo non è di certo un trattato sul k-pop.



Quello che sappiamo è che le Blackpink sono state progettate per arrivare al mercato occidentale, piuttosto orfano di girlband (e boyband). Tanto che è subentrato pure un contratto con l’americana Interscope Records. E da lì una collaborazione con Dua Lipa, una con Lady Gaga – Sour Candy, contenuta in Chromatica – ma anche e soprattutto il Coachella, nel 2019, come primo gruppo k-pop mai apparso su quel palco. Poi le esibizioni al Jimmy Fallon e un EP in top 40 Billboard.

E inevitabilmente, a mettere gli occhi sugli idol, è arrivata pure la moda. E proprio Rosé delle Blackpink è il nuovo volto della campagna Saint Laurent annunciata ieri:



Risultati sempre più comuni tra le schiere del pop coreano, che ci fanno capire quanto le popstar di Seoul siano entrate a muso duro nella grande competizione di quelle americane, da sempre le uniche o quasi a essere davvero rilevanti in tutto il globo. Merito soprattutto delle fanbase dicevamo, fedeli, numerose, attivissime sul web.

Kim Ji-soo, Jennie Kim, Rosé e Lisa hanno cominciato ufficialmente nel 2016, quando sono state presentate al mondo dalla loro etichetta, la YG Entertainment (quella di PSY, sì, e pure quella degli scandali). Da lì un successo crescente, prima in Asia, e ora anche in Europa e Stati Uniti. E dopo il boom dei BTS, il 2020 sarà probabilmente l’anno in cui, anche qui, pure tua zia saprà chi sono.

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