Usiamo la quarantena per capire la musica: i 10 libri da leggere | Rolling Stone Italia
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Usiamo la quarantena per capire la musica: i 10 libri da leggere

Dalla star della critica rock Lester Bangs al pensatore Simon Reynolds fino a David Byrne, ecco i saggi in lingua italiana da cui cominciare per farsi una cultura. Non le biografie, ma i libri che raccontano mondi

Usiamo la quarantena per capire la musica: i 10 libri da leggere

Lester Bangs

Poche cose hanno lo stesso gusto della scoperta. Proprio per questo amare la musica è una continua ricerca di quella sensazione, il digging anfetaminico senza fine. Per noi amanti di quell’eccitazione che da una cuffietta ci porta su universi sconosciuti sono stati scritti saggi che hanno lo stesso potere di un trip di LSD. Sfogliamo pagine, scopriamo nomi sconosciuti, li ascoltiamo online e la nostra giornata cambia per sempre. Rimaniamo sempre infanti davanti alla scoperta del mondo.

Per questo, nella quarantena più istruttiva della storia, vi proponiamo una serie di saggi musicali tradotti in italiano, fondamentali nei rispettivi modi di trattare certi argomenti, generi e periodi storici, con cui perdervi durante queste giornate infinite. Oltre 5 mila pagine che coprono un arco temporale che da Thomas Edison arriva al pop hauntologico dei nostri giorni. Buon viaggio psichedelico.

“Come funziona la musica” di David Byrne

La carriera di David Byrne è infinita. Ha scritto la storia della musica coi Talking Heads, ci ha fatto riscoprire musiche dal mondo con la sua etichetta Luaka Bop e continua, ad oltre quaranta anni dal suo esordio, ad essere un artista, quanto un etnomusicologo, che si approccia alla musica con gli occhi del bambino. Come funziona la musica è un bignami sull’industria musicale scritto da colui che nell’industria ha ricoperto praticamente ogni singolo ruolo. Da come si sviluppa un progetto come Stop Making Sense dei Talking Heads ai budget per la produzione di un suo disco solista come Rei Momo, Come funziona la musica è il manuale per chi vuole capire come funziona un’industria di cui spesso si conosce solo la superficie scintillante.

“Alla ricerca del suono perfetto” di Greg Milner

Non sono molti i libri tecnici che riescono ad incollarti alla sedia come un thriller ad alta tensione narrativa. Alla ricerca del suono perfetto è la storia della registrazione musicale. Milner, con la cura e la dedizione dell’audiofilo, ripercorre con una splendida penna le tappe fondamentali dell’esplorazione del suono a cominciare dal 1877, anno in cui Thomas Edison registra e riproduce la filastrocca Mary Had a Little Lamb dentro la sua nuova invenzione, il fonografo. Un viaggio che attraversa guerre di trincea (il nastro magnetico fu scoperto da un soldato americano intento a captare segnali radio nazisti) e loudness war (la battaglia dei volumi che negli anni ’90 fu intrapresa da radio e etichette discografie), studi etnomusicali di Alan Lomax e studi di registrazione della Motown, di Abbey Road, di Peter Gabriel, cilindri e vinili.

“Retromania” di Simon Reynolds

Simon Reynolds è il più grande e lucido critico, pensatore e narratore musicale contemporaneo. Ogni suo saggio si attesta come trattato di riferimento sulla tematica analizzata: Energy Flash per la rave e dance culture, Post Punk 1978-1984 e Totally Wired per il post punk, Polvere di stelle per il glam rock. Retromania però fa un passo in più rispetto a tutti gli altri scritti di Reynolds raccontando una tendenza generalizzata piuttosto che un genere specifico. Retromania porta nel discorso musicale il concetto di hauntologia (termine coniato dal filosofo francese Jacques Derrida) ovvero la malinconia per un futuro che non si è mai realizzato e l’idea che nella musica contemporanea sia un richiamo costante a qualche spettro del passato. Una polaroid sul presente.

“Guida ragionevole al frastuono più atroce” di Lester Bangs

Il critico più affascinante, odiato, amato, criticato, ammirato della storia della musica rock americana. L’anima del rock’n’roll applicata alla scrittura critica, la vera e unica rockstar del giornalismo americano musicale. Guida ragionevole al frastuono più atroce unisce interviste, saggi, scritti di Lester Bangs in un turbinio psichedelico, dai suoi lavori esordienti fino alla prematura scomparsa. È come leggere un’autobiografia di un rocker, ma scritta dalla penna gloriosa che raccontò il rock.

“Please Kill Me” di Legs McNeil e Gillian McCain

Per gli amanti di uno dei generi più controversi della storia della musica contemporanea, Please Kill Me è la Bibbia del punk. Scritto a quattro mani da Legs McNeil, fondatore di Punk magazine, e Gillian McCain, poetessa canadese, è un’overdose di aneddoti (quasi 700 pagine) che parte dalle origini del genere negli Stati Uniti di fine anni ’60 per concludersi con lo scioglimento di band come Ramones, Clash e la morte di Johnny Thunders dei New York Dolls. Un documentario vibrante sul movimento più controcorrente (culturalmente, musicalmente, esteticamente) che abbia mai percorso la strada del rock attraverso le parole di chi lo ha reso immortale.

“Grunge Is Dead” di Greg Prato

Il grunge come canto del cigno della storia del rock. Un decennio (1986-1996) che ha infuocato Seattle e lo stato di Washington per arrivare come un ultimo pugno nello stomaco degli adolescenti degli anni ’90 di tutto il mondo. Un genere (o un ambiente?) che ha fatto discutere ed emozionare, raccontato da Greg Prato attraverso le voci (oltre 130 interviste) di coloro che hanno reso indimenticabile quella sporca vibrazione americana. Un libro corale.

“Il resto è rumore” di Alex Ross

Il resto è rumore è un’imponente opera di circa 900 pagine che ricostruisce la storia della musica colta e delle sue avanguardie nel Ventesimo secolo. Un terreno impervio e delicatissimo, affascinante e illuminante in avventurarsi per distanziarsi dai soliti canoni classici a cui facciamo riferimento. Un saggio enorme che però ha la capacità di essere colloquiale e comprensibile, un punto di partenza per dei viaggi musicali lontani dal mondo pop in cui siamo immersi. Queste mille pagine risultano, paradossalmente, semplici introduzioni a degli universi da scoprire, singolarmente, in percorsi autonomi.

“Mystery Train” di Greil Marcus

Pubblicato per la prima volta nel 1975, e arrivato in Italia con ventisei di ritardo, il lavoro di Greil Marcus è l’opera che indaga le origini del rock nell’anima dell’America. È la storia di come tutto cominciò e, visto che spesso riferendosi a queste uscite si parla di Bibbia, questo lavoro potrebbe essere la Genesi. Per intenderci, il percorso entra così nell’entroterra del rock che Elvis è considerato un erede rispetto agli antenati del rock come Robert Johnson e Harmonica Frank. Se nulla racconta l’America come il rock, questo è un viaggio nelle sue radici musicali.

“Musicofilia” di Oliver Sacks

Cosa succede al nostro cervello quando viene a contatto con la musica? Perché certe melodie inutili ci rimangono appiccicate in mente anche se odiamo quel brano (il fenomeno si chiama brainworm)? Cosa sono le allucinazioni sonore e perché alcune persone sperimentano la musica in una maniera totalmente differente (dallo scrittore Nabokov che la percepiva come un susseguirsi di fastidiosi rumori ai casi di epilessia musicogenica dove una persona a contatto con un determinato tipo di musica viene colta da convulsioni). Oliver Sacks prova a dar ordine e risposta a una serie di domande e casistiche in un saggio dove medicina, psicologia, neuroscienza e musica viaggiano su un necessario binario comune.

“Can’t Stop Won’t Stop” di Jeff Chang

La nascita dell’hip hop è un racconto affascinante che parte dalla Giamaica e arriva nel Bronx grazie alla figura mitica di DJ Kool Herc (che di questo saggio cura la prefazione). Chi ha visto Hip-Hop Evolution, serie-documentario su Netflix, ha negli occhi quei racconti e immagini incredibili dei primi anni ’70. Jeff Chang, nel suo Can’t Stop Won’t Stop, compie un lavoro differente dalla serie appena citata, preferendo concentrarsi sui contesti sociali e motivazioni che hanno portato l’hip hop ad affermarsi come la più grande controcultura black attraverso le tappe fondamentale del movimento. Fondamentale documentazione, soprattutto perché il materiale sul genere è poco tradotto in Italia.