Tutti i musicisti che ci hanno lasciato nel 2025 | Rolling Stone Italia
In memoriam

Tutti i musicisti che ci hanno lasciato nel 2025

Ozzy Osbourne, Brian Wilson, Marianne Faithfull, Sly Stone, Ace Frehley, D’Angelo. E ancora, in Italia, Ornella Vanoni e James Senese: è stato un altro 2016

Tutti i musicisti che ci hanno lasciato nel 2025

Ozzy Osbourne

Foto: Martyn Goodacre/Getty Images

Peter Yarrow

31 maggio 1938–7 gennaio 2025

Foto: Gai Terrell/Redferns/Getty Images

Membro del trio Peter, Paul and Mary, che ha portato al successo Blowin’ in the Wind di Bob Dylan, figura di spicco del folk revival americano degli anni ’60, ma anche condannato per molestie su una quattordicenne e poi graziato. Ha legato armonie vocali, impegno politico e attivismo per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam. Puff, the Magic Dragon è diventata una canzone generazionale, spesso banalizzata ma centrale nell’immaginario pop. È morto a New York a 86 anni per un tumore alla vescica.

Sam Moore

12 ottobre 1935–10 gennaio 2025

Foto: Skip Bolen/Wireimage

Una delle voci più potenti e riconoscibili della storia del soul. Col duo Sam & Dave ha definito il suono Stax, fondendo gospel, rhythm’n’blues ed energia fisica. Soul Man e Hold On, I’m Comin’ sono diventati archetipi di intensità vocale e carisma scenico. Sul palco era una forza primitiva, capace di trascinare tutto e tutti. È morto a 89 anni per complicazioni insorte durante la convalescenza post-operatoria.

Garth Hudson

2 agosto 1937–21 gennaio 2025

Foto: Michael Putland/Getty Images

Con Bob Dylan e i compagni di The Band, ovvero Robbie Robertson, Levon Helm, Richard Manuel e Rick Danko ha costituito una delle accoppiate solista-gruppo più forti di sempre, per non dire dei dischi del gruppo come l’omonimo del 1969 o il live all-star The Last Waltz. Come ha scritto nel 2001  Greil Marcus, quando suonava riusciva ad essere «dappertutto nello stesso tempo». Aveva 87 anni ed era l’ultimo membro della formazione storica ancora in vita.

Marianne Faithfull

29 dicembre 1946–30 gennaio 2025

Fotyo: David Wedgbury/Decca/Universal

Da icona della Swinging London a sopravvissuta del rock, ha trasformato scandalo, dipendenza e marginalità in linguaggio artistico. Dopo il successo pop degli esordi, Broken English ha segnato una rinascita feroce e adulta, diventando un classico. Attrice e cantante radicale, ha fatto della fragilità una forza espressiva. È morta a Londra a 78 anni dopo una lunga serie di problemi di salute.

Roberta Flack

10 febbraio 1937–24 febbraio 2025
(da USA) Roberta Flack

Foto: Jack Robinson/Hulton Archive/Getty Images

Ha dimostrato che l’intensità emotiva non ha bisogno di volume. Pianista di formazione classica, ha portato eleganza e introspezione nel soul-pop degli anni ’70. Killing Me Softly with His Song resta un archetipo di intimità musicale. La sua voce sussurrata ha cambiato il modo di cantare l’amore. È morta a 88 anni a New York, dopo anni segnati dalla SLA.

David Johansen

9 gennaio 1950–28 febbraio 2025

Foto: Richard Creamer/Michael Ochs Archives/Getty Images

Frontman dei New York Dolls, ha anticipato punk e glam portando decadenza, ironia e teatralità nel rock americano. Figura chiave della New York anni ’70, ha incarnato l’eccesso come estetica e il fallimento come stile. Poi la reinvenzione swing come Buster Poindexter. È morto a 75 anni per cause naturali dopo quasi un decennio di malattia. Aveva infatti rivelato di essere affetto da un cancro al quarto stadio e da un tumore al cervello.

Roy Ayers

10 settembre 1940–4 marzo 2025

Foto: David Redfern/Redferns

Ha reso il vibrafono uno strumento popolare, fondendo jazz, funk e spiritualità urbana in un suono caldo e immediatamente riconoscibile. Everybody Loves the Sunshine è uno dei brani più campionati di sempre. La sua influenza attraversa hip hop, neo soul e club culture. È morto a 84 anni a New York dopo una lunga malattia.

Sergio Ricciardone

30 agosto 1971–11 marzo 2025

Foto: press

Fondatore e direttore artistico di C2C Festival, ha trasformato Torino in un hub internazionale per elettronica, avant pop e club culture. Più che un promoter, un curatore capace di leggere il presente e anticipare i linguaggi. Ha cambiato il modo di pensare i festival in Italia. È morto a 53 anni dopo una malattia fulminante.

Dandy Bestia

2 luglio 1952–16 marzo 2025

Foto: Morena Brengola/Getty Images

Chitarrista e architetto sonoro degli Skiantos, ha dato struttura musicale al rock demenziale, dimostrando che l’assurdo poteva essere un linguaggio punk. Dietro la comicità, una visione colta e corrosiva della società italiana. Ha influenzato decenni di underground. È morto a 72 anni dopo una lunga malattia.

David Thomas

14 giugno 1953–23 aprile 2025

Foto: K Boon

Leader dei Pere Ubu, ha portato l’avanguardia dentro il rock, fondendo art rock e letteratura. I Pere Ubu sono stati un laboratorio permanente e Thomas il suo centro irregolare e visionario. Mai compromessi, mai nostalgia. È morto a 71 anni per complicazioni legate a una malattia renale cronica.

Mike Peters

25 febbraio 1959–29 aprile 2025

Foto: Virginia Turbett/Redferns

Con gli Alarm ha portato l’urgenza punk e il pathos politico nei palazzetti, firmando inni come 68 Guns e contribuendo a mettere il Galles sulla cartina geografica del rock anni ’80. Negli ultimi anni ha trasformato la sua battaglia contro il cancro in impegno pubblico e sostegno ai malati. La sua carriera è diventata testimonianza. È morto a 66 anni per un tumore del sangue.

Sly Stone

15 marzo 1943–9 giugno 2025

Foto: Michael Ochs Archives/Getty Images

È stato il più euforico, carismatico e irrequieto pontiere tra musica bianca e nera, uno dei massimi artefici di ciò che oggi chiamiamo funk. Santone psichedelico nell’epoca in cui la sua San Francisco era al centro della cultura pop, ha cambiato la musica a cavallo tra anni ’60 e ’70 coi suoi Sly and the Family Stone. L’ascesa è stata veloce e grandiosa, l’oblio lungo e penoso, segnato da dipendenze e isolamento. È morto a 82 anni per una broncopneumopatia cronica ostruttiva e altri problemi di salute.

Brian Wilson

20 giugno 1942–11 giugno 2025

Foto: Michael Ochs Archives/Getty Images

Genio fragile del pop americano, ha portato introspezione e complessità emotiva nella musica da classifica. Pet Sounds ha cambiato per sempre l’idea di album pop e di scrittura musicale. La sua lotta con la salute mentale è parte della sua eredità. È morto a 82 anni per arresto respiratorio e sepsi.

Ozzy Osbourne

3 dicembre 1948–22 luglio 2025

Foto: Eddie Sanderson/Getty Images

Con i Black Sabbath ha inventato l’heavy metal, trasformando l’oscurità in linguaggio popolare. Poi una carriera solista e una metamorfosi in icona globale tra eccessi, scandali e autoironia. Il Principe delle Tenebre come personaggio culturale totale. È morto a 76 anni per arresto cardiaco, con patologie pregresse. Una morte poetica, si è detto, poche settimane dopo il concerto d’addio.

D’Angelo

11 febbraio 1974–14 ottobre 2025

Foto: Earl Gibson III/WireImage

Ha rallentato il tempo del soul rendendolo corporeo, politico e sensuale. Brown Sugar e Voodoo hanno definito il neo-soul, Black Messiah ne ha rivelato la dimensione storica. Artista schivo, ha fatto dell’assenza una poetica. È morto a 51 anni per un tumore al pancreas.

Ace Frehley

27 aprile 1951–16 ottobre 2025

Foto: Richard Creamer/Michael Ochs Archives/Getty

Lo Spaceman dei Kiss ha codificato l’hard rock da arena con riff, assoli e immaginario fumettistico. Parte essenziale della mitologia della band, ha influenzato generazioni di chitarristi e l’estetica glam metal. È morto a 74 anni in seguito a un trauma cranico causato da una caduta accidentale.

Jack DeJohnette

9 agosto 1942–26 ottobre 2025

Foto: Jack Vartoogian/Getty Images

Uno dei batteristi più influenti del jazz moderno: con Miles Davis, Keith Jarrett e coi dischi usciti per l’etichetta ECM ha ridefinito il ruolo ritmico, fondendo swing, libertà e architettura sonora. Non accompagnava: dialogava con gli altri strumenti. È morto a 83 anni per insufficienza cardiaca congestizia.

James Senese

6 maggio 1945–29 ottobre 2025

Foto: Mario Spada

Sax e identità: coi Napoli Centrale ha raccontato una città meticcia e ferita, mescolando jazz, funk e rabbia sociale. Il suo suono era una dichiarazione politica prima ancora che musicale. Figura centrale del Neapolitan Power, è morto a 80 anni per complicazioni dovute a una grave polmonite.

Peppe Vessicchio

17 marzo 1956–8 novembre 2025
Giuseppe "Peppe" Vessicchio a ‘Che Tempo Che Fa’

Foto: Stefania D’Alessandro/Getty Images

Direttore d’orchestra e divulgatore, ha portato competenza e ironia nella musica televisiva italiana, rendendo l’orchestra pop senza banalizzarla. Figura centrale di Sanremo, è morto a 69 anni per complicazioni respiratorie.

Gary “Mani” Mounfield

16 novembre 1962–20 novembre 2025

Foto: Steve Catlin/Redferns

Bassista degli Stone Roses, è stato uno dei motori ritmici della cosiddetta Madchester. Il suo basso elastico ha fuso funk, psichedelia e indie, segnando il Brit pop e influenzando un’intera scena. Figura di culto anche oltre la band. È morto a 62 anni per improvvise complicazioni cardiache.

Ornella Vanoni

22 settembre 1934–21 novembre 2025

Foto: Marta Bevacqua

Voce sofisticata e spirito indomabile, ha attraversato sei decenni di canzone italiana reinventandosi continuamente. Ironica, lucidissima, mai accomodante, ha cantato l’amore con intelligenza feroce e negli ultimi anni, come diceva lei, ci ha fatto vedere chi era Ornella, non solo la Vanoni. È morta a 91 anni a Milano per arresto cardiaco.

Jimmy Cliff

1 aprile 1944–24 novembre 2025

Fotyo: Michael Ochs Archives/Getty Images

Tra i primi a portare il reggae fuori dalla Giamaica, ha raccontato riscatto e marginalità con una voce capace di unire spiritualità e urgenza sociale. The Harder They Come è un manifesto culturale che ha cambiato musica e cinema. È morto a 81 anni per complicazioni respiratorie successive a una crisi convulsiva seguita da una polmonite.

Steve Cropper

21 ottobre 1941–3 dicembre 2025

Foto: David Redfern/Redferns/Getty Images

Chitarrista di casa Stax, ha scritto la grammatica del soul di Memphis con Otis Redding, Booker T., Sam & Dave, in seguito coi Blues Brothers. Il suo stile essenziale ha dimostrato che il groove è una questione di sottrazione. È morto a 84 anni a Nashville.

Perry Bamonte

3 settembre 1960–24 dicembre 2025

Foto: Barry Brecheisen/WireImage via Getty Images

Chitarrista e tastierista dei Cure nei momenti cruciali della loro storia tra anni ’90 e 2000, collaboratore fidato e musicista discreto, ha incarnato l’idea di gruppo come organismo collettivo più che come somma di individualità. È morto a 65 anni dopo una breve malattia.

Nel 2025 sono scomparsi anche:

Wayne Osmond (28 agosto 1951–1 gennaio 2025)
Rick Buckler (6 dicembre 1955–17 febbraio 2025)
Dave Jerden (25 luglio 1949–5 febbraio 2025)
Gianni Pettenati (29 ottobre 1945–22 febbraio 2025)
Angie Stone (18 dicembre 1961–1 marzo 2025)
Brian James (18 febbraio 1955–6 marzo 2025)
D’Wayne Wiggins (14 febbraio 1961–7 marzo 2025)
Les Binks (8 agosto 1951–15 marzo 2025)
Jesse Colin Young (22 novembre 1941–16 marzo 2025)
Dave Allen (23 dicembre 1955–5 aprile 2025)
Clem Burke (24 novembre 1954–6 aprile 2025)
Roy Thomas Baker (10 novembre 1946–12 aprile 2025)
Rick Derringer (5 agosto 1947–26 maggio 2025)
Mick Ralphs (31 marzo 1944–23 giugno 2025)
Terry Reid (13 novembre 1949–4 agosto 2025)
Eddie Palmieri (15 dicembre 1936–6 agosto 2025)
Brent Hinds (16 gennaio 1974–20 agosto 2025)
Rick Davies (22 luglio 1944–6 settembre 2025)
Sonny Curtis (9 maggio 1937–19 settembre 2025)
Danny Thompson (4 aprile 1939–23 settembre 2025)
Chris Dreja (11 novembre 1946–25 settembre 2025)
Ian Watkins (30 luglio 1977–11 ottobre 2025)
Sam Rivers (2 settembre 1977–18 ottobre 2025)
David Ball (3 maggio 1959–22 ottobre 2025)
Joey Molland (21 giugno 1947–18 novembre 2025)
Donna Jean Godchaux (22 agosto 1947–19 novembre 2025)
Sheila Jordan (18 novembre 1928–22 novembre 2025)
Jill Sobule (16 gennaio 1959–23 novembre 2025)
Flaco Jiménez (11 marzo 1939–24 novembre 2025)
Joe Louis Walker (25 dicembre 1949–25 novembre 2025)
Al Foster (18 gennaio 1943–27 novembre 2025)
Bobby Whitlock (18 marzo 1948–28 novembre 2025)
Roy Estrada (17 giugno 1943–29 novembre 2025)
Joseph Byrd (16 dicembre 1937–30 novembre 2025)
Todd Snider (11 ottobre 1966–1 dicembre 2025)
Jellybean Johnson (6 febbraio 1958–2 dicembre 2025)
Phil Upchurch (19 settembre 1941–3 dicembre 2025)
Mike Ratledge (6 maggio 1943–4 dicembre 2025)
Mick Abrahams (7 aprile 1943–5 dicembre 2025)
Bill Fay (21 settembre 1943–6 dicembre 2025)
Carl Carlton (21 maggio 1952–14 dicembre 2025)
Joe Ely (9 febbraio 1947–15 dicembre 2025)
Chris Rea (4 marzo 1951-22 dicembre 2025)
Don Bryant (4 aprile 1942–26 dicembre 2025)