Rolling Stone Italia

Sanremo 2024, i voti ai video ufficiali delle canzoni

Dalle trecce di Angelina Mango a Loredana Bertè robot ribelle, dalla love story from 'Mare fuori' di Geolier all'alieno di Ghali. Le nostre pagelle ai videoclip

Angelina Mango nel video di 'La noia'

Alessandra Amoroso

Fino a qui

VOTO
5

Lei che canta in bianco e nero. Lei che canta a colori. Lei che cammina per le strade di una città fatta al computer. Lei silhouette nera su sfondo rosso, come da copertina del singolo. Lei col vestito lungo. Lei col completo rosso giacca e pantaloni. E naturalmente, come da testo della canzone, lei che cade giù da un grattacielo (tipo il mostruoso palazzo di King’s Road a Hong Kong). Bellissimo per chi vuol farsi un’overdose d’Amoroso, meno per tutti gli altri.

Alfa

Vai!

VOTO
3

Se il “cielo sarà il limite” come recita il testo, perché non salire a bordo di un aereo, cantare in quota e buttarsi di sotto col paracadute? Alfa l’ha fatto, s’è divertito, il suo filmino è diventato un videoclip. E noi restiamo lì come gli amici che un tempo venivano convocati a vedere le diapositive delle vacanze e dicevano: “Grazie, bello, bellissimo, ma quando si beve?”.

Angelina Mango

La noia

VOTO
9

“Capelli all’aria sparsi”, qui la noia è solo nelle liriche. Occhiolini alla prima notte di nozze, e che gran barba se va tutto a puntino. Questo sì che è un dress code per la nostra festa. Total!

Annalisa

Sinceramente

VOTO
7

L’Eras Video di Nali. L’Annalisa di Bellissima incontra quelle di Mon Amour e Ragazza sola nei corridoi di un grand hotel (il Westin Palace di Milano, ma noi sogniamo sia un cinque stelle con affaccio sull’Ariston). Velette, balletti, capelli bagnati e reggicalze. Peccato manchi il vortice. Regia di Giulio Rosati, ma concept by Annalisa che nel finale firma “tua” col ditino.

BigMama

La rabbia non ti basta

VOTO
8

Parte come un prison movie, poi BigMama fa Thelma & Louise meets Una mamma per amica con la sé stessa (?) bambina: “Abbiamo creato la storia di BigMama e LittleMama in viaggio, armate della loro rabbia e della speranza per il futuro”, scrive la regista Bex Gunther. C’è un’idea e, di questi tempi, non è poco.

bnkr44

Governo punk

VOTO
5

Titolo poco riuscito, il video gli tira dietro. Vorrebbero essere Sad Boy e invece sembrano cuccioloni. Difficile mantenere la concentrazione su questa periferia senza spazio, senza tempo, dove a ’na certa parte una festa a cui, ahinoi, non siamo stati invitati.

Clara

Diamanti grezzi

VOTO
4

Un po’ Euphoria de noantri, un po’ spottone del burrocacao (sì, si vede pure il brand), un po’ imbucati alla festa in disco. “Generazioni che si intrecciano e si incontrano, riscoprendo la capacità di divertirsi e di amare se stessi”, si legge. Mah. Noia (non quella di Angelina Mango).

Diodato

Ti muovi

VOTO
6

Le persone presenti in una non meglio precisata sala d’aspetto si mettono improvvisamente (e loro malgrado) a ballare, come in una puntata di Amici. Non si capisce perché Diodato indossi una tuta marrone: forse è stato messo dentro perché viene da un luogo dove il ballo è proibito. A un certo punto crollano le pareti ed ecco la band con Rodrigo D’Erasmo al violino. Musicarello.

Dargen D’Amico

Onda alta

VOTO
5

Surrealismo e Art Attack, tra ruspe alla Salvini e messaggi di inquietudine in stop motion. Prova tecnica simpatica, difficile fermarsi a considerarlo per più di un minutino. Meglio diretto da Matteo Garrone.

Emma

Apnea

VOTO
7,5

La nostra Redrum. Shining, David Lynch e Wim Wenders negli stessi tre minuti. C’è del divertimento in questo video, ed è aria fresca. Staccarsi dal testo può andare poco di moda. Apnea dimostra che essere canovacci, spesso, è più interessante. Plus: c’è Matteo Martari.

Fiorella Mannoia

Mariposa

VOTO
4

Una donna seduta attorno a scatoloni con su scritto “realizzazione”, “espressione di sé”, “libertà”, “desideri”, “orgoglio”, “fiducia”, “coraggio”, “soddisfazione”. Mannoia che canta “un grido nel silenzio” e una donna grida. “Ho vissuto in un diario” e… indovinate? Una donna scrive sul diario. Sì, c’è anche la ballerina di flamenco e nel ritornello, a circondare la cantante, ci sono donne provenienti da ogni dove. Non c’è mai fine al didascalismo.

Fred De Palma

Il cielo non ci vuole

VOTO
6

Un ammaccatissimo Fred De Palma scende dalla Delorean di Ritorno al futuro e scopre una specie di Stargate. Dall’auto escono raggi laser, dal portale sbuca la proiezione di una ex. Non succede granché fino a quando la ragazza svanisce, metafora della fine della love story. Bello però il piumino da Alien che fa sembrare quello di Papa Francesco fatto con l’AI una cosetta da niente.

Gazzelle

Tutto qui

VOTO
8

Baci, abbracci, scopate, date night, litigate. Insomma, la quotidianità di una giovane coppia ma filmata come farebbe il Winding Refn degli inizi: vediamo soltanto la nuca di lui e tutto di lei (Giulia Maenza, volto emergente del nostro cinema, vedi Il filo invisibile e The Bad Guy). Finché qualcosa va storto e lui non torna nei loro luoghi, da solo. Regia dei bendo: tutto molto indie, tutto molto giusto.

Geolier

I p' me, tu p' te

VOTO
9

L’industry made in Napoli in tutta la sua gloria marefuoresca. Geolier chiama a raccolta i guaglioni del prison teen dei record – Maria Esposito e Artem, aka Rosa Ricci e Pino ‘o Pazzo – per raccontare una love story gone bad. La tradizione è quella del “piccolo film” inaugurata da Francesco Lettieri per Liberato, con tanto di scena action. Sbam.

Ghali

Casa mia

VOTO
6,5

Il pezzo c’è, il messaggio di integrazione anche, Ghali pure. Il videoclip è un incontro ravvicinato del terzo tipo versione playdate con l’alieno sul campo da golf (“il prato è sempre più verde”). Semplice, ma coerente con la sua mission, sanremese e non solo.

Il Volo

Capolavoro

VOTO
4

Di luce, ok, nel testo se ne parla. Pensare che possa essere una buona idea mettersi davanti a un sole e una luna finti, però, è un altro paio di maniche. Un giorno un saggio disse: “Bello il green screen, però anche meno”.

Il Tre

Fragili

VOTO
3

Vai a girare un video a New York e non vuoi riprendere la strada sotto al ponte di Brooklyn? E la rete che nasconde parzialmente lo skyline? E il campetto di pallacanestro? E lo scuolabus giallo? Non vuoi metterci qualche scena d’amore girata a Roma? E una rapina in un ufficio? E la borsa piena di soldi? Non una gran refurtiva, ci sono banconote da un dollaro. E non un gran video.

Irama

Tu no

VOTO
5,5

Di pelliccia da guardiano della notte vestito, Irama è un novello Jon Snow che vaga oltre la Barriera dopo aver perso Ygritte. Poi di colpo paesaggio lunare, rocce galleggianti come i monti di Avatar, fino a che non si mette a fluttuare pure lui. Il brano ha un certo peso specifico, nel video avranno deciso per l’antigravità.

La Sad

Autodistruttivo

VOTO
6,5

Darren Aronofsky acerbo, video da cameretta, primi anni Duemila: tutto giusto per un brano che urla forte ma in cuffia balla poco. Peccato, perché il cuore, sul palco dell’Ariston, c’è stato eccome. Il riassunto di una stagione Sad in 03:26.

Loredana Bertè

Pazza

VOTO
6

“Amarmi non è facile”, canta Loredana Bertè. Anche convincerla a girare un video non dev’essere una passeggiata. E allora Matteo “Colomovie” Colombo la trasforma con la computer grafica in una squadra di robot (dai capelli blu, chiaramente) che escono da una cupissima catena di montaggio e finiscono sulla Luna. Ribellione finale, torna il sole. Alzi però la mano chi ha voglia di vederlo più di una volta.

Mahmood

Tuta gold

VOTO
8

Occhi che inseguono, Monna Lisa, e, a guardarci bene, la vera coreografia da imparare per questo Festival. Urban lo vuole essere proprio tanto. Meno male che un paio di mucche, dal nulla, ripristinano l’atmosfera. La gif con la linguaccia sta già diventando virale.

Maninni

Spettacolare

VOTO
4

Backroom rassicuranti con troppe uscite. Lui da solo in silenzio, non lo dice a nessuno, proprio come in punta di piedi è arrivato sul palco. In mezzo a un cerchio da Stonehenge, chi farà cadere la prima pedina?

Mr. Rain

Due altalene

VOTO
7

Mini-film garroniano sulla storia di un padre che ha perso due figli (le due altalene del titolo). E, come lo scorso anno per Tananai con Tango e il conflitto russo-ucraino, unico mezzo per capire davvero il significato della canzone. Piaccia o non piaccia il pezzo (da queste parti la seconda), c’è un po’ di cinema in questo video.

Negramaro

Ricominciamo tutto

VOTO
6

Mare, sale sulla pelle, Battisti? Macché. Il video ideato da Giuliano Sangiorgi e dal regista Byron Rosero inizia tra le montagne innevate. Stacco. Bacheca con foto ricordo. Stacco. Giacomo Ferrara con la tuta da astronauta che parte per una missione spaziale. Stacco. Bambini che disegnano una bella scena famigliare. Stacco. Sesso e litigi. Ultima scena: l’astronauta toglie il casco ed è tornato bambino. Lui può ricominciare tutto, noi siamo un po’ spiazzati.

Renga Nek

Pazzo di te

VOTO
3

Bianco e nero alla Anton Corbijn, due amici che s’incontrano al pub e parlano d’amore davanti a una birra. Colpo di scena: si passa dal bianco e nero al colore, attorno ai due c’è tutta un’umanità che se la cava bene, che se la cava male. Renga e Nek le hanno prese dalla vita e dall’amore, sui visi e sui corpi hanno graffi e bende. Del resto il regista è lo stesso di Fred De Palma, Marc Lucas (vedi sopra). Non era meglio un lyric video?

Ricchi e poveri

Ma non tutta la vita

VOTO
6

Tra Ciao 2022!, lo speciale russo di Capodanno by Ivan Urgant che faceva la parodia della tv italiana, un trip psichedelico e Barbie e Ken âgée alla riscossa. Tutto coloratissimo (fin troppo) e mega energetico. Quota LOL.

Rose Villain

Click Boom!

VOTO
7

Bond girl in alta quota – con colbacco e motoslitta – o Elsa di Frozen desnuda? Entrambe le cose e, per quanto non abbia un vero e proprio senso, alla fine un suo senso ce l’ha (semicit.).

Sangiovanni

Finiscimi

VOTO
4,5

Vorrebbe essere Gli amanti di Magritte, finisce come il pilot di una serie teen su Netflix. È una scelta, per carità. Forse, solo, poco interessante.

Santi francesi

L'amore in bocca

VOTO
4,5

Viaggiatori su un mare di sentimento tra Bergman e cuore indie, in versione Foresta dei pugnali volanti. A un certo punto vira e diventa la disco. Fa ancora figo avere figure femminili mezze nude di spalle, se chi canta son due che comunque i vestiti li sanno portare?

The Kolors

Un ragazzo una ragazza

VOTO
6

Tuffo negli anni ’80 per accompagnare la cassa dritta, con dance workout à la Jane Fonda. Qui l’istruttrice è Blanka Stajkow, che rappresentò la Polonia all’Eurovision nel 2023 e che piazza anche il ballettino per TikTok. Dirigono i “soliti” YouNuts!: Stash e soci fanno il verso alle band Eighties e poi salgono sulla cyclette. Hai voluto la potenziale hit? E adesso pedala.

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