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Sanremo 2023, le pagelle delle canzoni della prima serata

Ricordate i vecchi Sanremo in cui non si vedeva l’ora che un pezzo finisse sperando che quello seguente fosse almeno discreto? Ecco, la serata del Festival coi primi 14 inediti è stata così. I nostri voti

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

Ricordate i vecchi Festival in cui musicalmente non accadeva granché e non si vedeva l’ora che un pezzo finisse sperando che quello seguente fosse almeno discreto? Ecco, parlando di inediti e non di spettacolo, la prima serata di Sanremo 2023 è stata così: poche canzoni che viene voglia di riascoltare (al confronto, Brividi sembra già un classico senza tempo), interpretazioni sottotono, qualche momento buono, nessuna folgorazione. Il tutto comodamente spalmato dalla fine del tg fino all’una e mezza.

Anna Oxa

Sali (Canto dell'anima)

VOTO
7

È un po’ Madonna periodo Frozen e un po’ aliena, specie con questa canzone serissima, che vuole essere “alta”, con un testo di Francesco Bianconi e Kaballà sull’arca dell’umanità che è andata a fondo. Lei c’è, l’intelligibilità del testo molto meno. È una freak, non può non piacerci.

gIANMARIA

Mostro

VOTO
5,5

Debuttare al Festival a soli 20 anni e cantare dopo Anna Oxa non è facile e lui non lo fa benissimo. Il pezzo sul suo sentirsi Mostro non è memorabile e la performance è perfettibile: può crescere nel corso delle serate e in radio potrebbe funzionare. Su Twitter il suo look è subito meme.

Mr. Rain

Supereroi

VOTO
3

La citazione (diciamo così) di Luciano De Crescenzo sugli angeli con un’ala soltanto. Il coro di bambini. L’idea di essere invincibili vicini. Le due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole. È tenerezza che sconfina nel kitsch, è Povia senza le teorie del complotto.

Marco Mengoni

Due vite

VOTO
6,5

Mengoni sfida se stesso per mostrare, come dicono i concorrenti dei talent, tutti i colori della sua voce. Il ritornello fatto per vincere, l’emozione, il melodramma in chiave pop. È una canzone, e ascoltati certi pezzi della serata che sono venuti prima e altri che verranno dopo non è poco.

Ariete

Mare di guai

VOTO
6

La canzone sull’amore fra due ragazze «in un’ottica di normalità»: bello. Il modo sbarazzino che Ariete ha di cantare di certi argomenti: ri-bello. La firma di Calcutta: stra-bello. Peccato per l’interpretazione di stasera. Arianna, pensati libera (di cantare meglio la prossima volta).

Ultimo

Alba

VOTO
4

Tutto il vecchiume di Sanremo che dopo essere stato cacciato dall’Ariston s’è fatto un giro sul Grande Raccordo Anulare (“che circonda la capitale e nelle soste faremo l’amore”) è ripartito in direzione Liguria ed è rientrato di straforo dall’ingresso di servizio, tipo Anna Oxa quando vuole passare inosservata. Intenzo.

Coma Cose

L'addio

VOTO
7,5

Nel loro teatrino pop i Coma Cose mettono al centro i loro corpi, di nuovo. Se ai tempi di Fiamme negli occhi cantavano guardandosi creando una connessione anche col pubblico, ora per cantare una crisi cominciano di spalle. Funziona anche perché ci sono loro, la loro presenza più delle voci.

Elodie

Due

VOTO
8

Non è l’Elodie “avanti” di Andromeda, non è quella superpop delle hit estive, è una via di mezzo. E ti frega: sei lì che ti chiedi com’è la canzone e nel giro di due ritornelli la stai canticchiando. E lei, è ovvio, sa stare su quel palco.

Leo Gassmann

Terzo cuore

VOTO
3,5

Scritto da Riccardo Zanotti, un pinguino tattico nucleare, è quel che il pop italiano non dovrebbe essere nel 2023: scontato, generico, piacione. Lui è carico e gira per tutta la performance, il brano no, non gira.

Cugini di Campagna

Lettera 22

VOTO
6,5

Sulla carta, un cortocircuito: i Cugini che cantano un pezzo dei gemelli diversi Veronica e Dario della Rappresentante di Lista. Non c’è l’atteso clash culturale, ma un pezzo serio e démodé che pare ripescato da un Sanremo vintage. Non c’è neanche lo sbraco delle peggiori apparizioni televisive dei Country Cousins: bene.

Gianluca Grignani

Quando ti manca il fiato

VOTO
7

Gianluca Grignani porta una storia vera e sentita. Calca un po’ troppo la mano nell’interpretazione di un pezzo che richiede misura e che riguarda non solo il padre del cantante, ma tutti noi e i momenti in cui la vita presenta il conto.

Olly

Polvere

VOTO
5

Un po’ Blanco (ma senza appetite for destruction), un po’ Dargen D’Amico, un po’ Coldplay. «Da Sanremo Giovani all’Ariston in due mesi», dice Amadeus. Senza pretese, ma per lo meno tira su il tono della serata.

Colla Zio

Non mi va

VOTO
4

La quota simpatia di Sanremo 2023 (detta anche paraculata) la coprono i Colla Zio con un pezzo che è un po’ festino anni ’70 organizzato all’oratorio.

Mara Sattei

Duemilaminuti

VOTO
5

Chi è Mara Sattei? La cantante pop che guarda alla contemporaneità del primo album o la voce del tormentone La dolce vita? A Sanremo s’è presentata seguendo una terza via, quella dell’interprete vecchio stile senza la classe delle grandi e con una canzone insipida.

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