‘Rocketman’, il musical su Elton John alla prova del fact-checking | Rolling Stone Italia
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‘Rocketman’, il musical su Elton John alla prova del fact-checking

L'accuratezza storica non è mai stata il punto di questo musical fantasy, ma nel caso vi fossero venuti dei dubbi...

‘Rocketman’, il musical su Elton John alla prova del fact-checking

Taron Egerton nei panni di Elton John

Rocketman non ha mai voluto essere un film biografico tradizionale. È un musical fantasy raccontato dal punto di vista di un Elton esaurito e frastornato dalle droghe, che riflette sulla sua vita selvaggia da un centro di riabilitazione nei primi anni ’90. I personaggi spesso si cimentano in brani dalle coreografie elaborate e numeri di danza, le canzoni vengono suonate molto tempo prima che venissero scritte, la timeline viene messa da parte il più delle volte e i fatti vengono trascurati per creare una narrativa avvincente e centrare la verità emotiva della vita di Elton.

“Quello che mi interessa è catturare momenti dal punto di vista cinematografico e musicale”, ha detto il regista di Rocketman Dexter Fletcher a Rolling Stone. “Ho dovuto prendermi delle licenze artistiche, che è quello che mi ha detto di fare Elton. È una persona creativa e artistica e questo è il modo in cui ci siamo avvicinati”.

Avendo presente tutto ciò, fare un fact-checking sul film può sembrare ingiusto. Ma molte persone lo vedranno solo con una conoscenza sommaria della vita di Elton e usciranno dal cinema curiosi di capire quello che è reale e quello che invece è stato romanzato. Ecco quindi una lista (poco completa) di momenti del film che non sono accurati dal punto di vista storico.

Bernie Taupin non ha scritto le parole di Border Song nel 1976

Nella vita reale e nel film, è stato l’executive della Liberty Records Ray Williams a far conoscere John e il paroliere di lunga data Bernie Taupin. Ma il film mostra Williams che passa a Elton il testo di Border Song prima ancora che i due si incontrassero. E quella canzone non avrebbe visto la luce per altri due anni. Si vede anche brevemente il manoscritto di A Dandelion Dies in the Wind, che invece è davvero un pezzo del 1967.

Elton non ha preso il suo cognome da John Lennon

Come fa vedere il film, Reginald Kenneth Dwight ha preso la prima parte del suo nome d’arte dal suo compagno nella band Bluesology Elton Dean. Ma “John” non ha nulla a che fare con John Lennon. Viene da Long John Baldry, un caposaldo della scena rock londinese degli anni ’60, che fu uno dei primi mentori di Elton, e anche l’uomo che scoprì Rod Stewart.

Durante l’audizione con Dick James, Elton non ha suonato Daniel e I Guess That’s Why They Call It the Blues

Ray Williams fu colpito da Elton John fin dall’inizio, ma il suo capo, Dick James, era molto più scettico. In Rocketman, Elton cerca di impressionarlo suonando Daniel e I Guess That’s Why It Call It The Blues. Ma siamo nel 1967 e quelle canzoni non sarebbero state scritte fino al 1972 e 1983.

Al suo debutto USA al Troubadour, Elton non ha cantato Crocodile Rock

Il 25 agosto 1970 è stata la serata più importante della carriera di Elton John, quando ha debuttato negli USA al Troubadour con uno show che fatto esplodere il pubblico. Rocketman ricrea l’accaduto con moltissimi dettagli, ma mostra Elton che canta Crocodile Rock, un brano che lui e Taupin non avrebbero scritto prima di due anni. (Potremmo anche essere follemente pignoli e sottolineare che lo spettacolo era di martedì e non di lunedì, come dice il film).

Neil Young non aveva suonato al Troubadour una settimana prima di Elton

Quando Elton arriva al Troubadour e si sorprende per quanto è piccolo, il proprietario Doug Weston gli dice che Neil Young ha suonato lì due settimane prima e c’era il tutto esaurito. Young aveva appena concluso un tour del supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young in quel periodo e suonava in posti molto più grandi del Troubadour con loro. Young si è esibito nel locale per l’ultima volta oltre un anno prima del debutto negli Stati Uniti di Elton e da allora non ha più fatto un concerto al Troubadour.

Elton non ha conosciuto la sua band quella sera

L’Elton del film è molto nervoso quando Dick James gli annuncia che ha fissato degli show al Troubadour, perché non ha ancora una band. Ci pensa Ray Williams, ed Elton incontra i musicisti per la prima volta quando arriva al locale. Nella realtà Elton aveva suonato in concerto con il batterista Nigel Olson e il bassista Dee Murray in tutta l’Inghilterra da aprile del 1970, quattro mesi prima che partissero per Los Angeles.

Nel 1970 Elton non aveva un chitarrista

Elton ha suonato al Troubadour solo con Murray e Olsson. Non ci sono nastri di quella sera, ma è possibile sentirli nell’incredibile album dal vivo del 11/17/70. Elton non avrebbe avuto un chitarrista fino all’incontro con Davey Johnston nel 1972. Murray morì nel 1992, ma – 49 anni dopo – Olsson e Johnston sono ancora nella band che Elton porta in tour.

Elton non ha conosciuto John Reid la notte del Troubadour

Dopo il Troubadour, nel film Elton e Bernie vanno a una festa a casa di Mama Cass. Bernie si allontana e lascia Elton da solo, ma finché arriva un uomo scozzese che si presenta come il music manager John Reid. Questo è un momento importantissimo, visto che Reid sarebbe diventato l’amante di Elton per alcuni anni e il suo manager fino al 1998. Ma non si sono conosciuti quella notte. In realtà l’incontro ha avuto luogo a una festa di Natale della Motown più tardi quell’anno.

Dal 1971 al 1990 la cronologia è difficile da seguire

Dopo la svolta del debutto americano, la cronologia della vita di Elton nel film diventa molto difficile da seguire. C’è un rapido montaggio di titoli di giornali e dischi d’oro e improvvisamente è il 1976 e Elton sta registrando Don’t Go Breaking My Heart con Kiki Dee. Ma subito dopo è il 1975, e John si esibisce allo stadio dei Dodger Stadium. Poi siamo nel 1979, ed Elton registra Victim of Love con un cappello di paillettes che sarebbe stato il suo look-simbolo 10 anni dopo. È tutto abbastanza convulso, ma – di nuovo – Elton sta ricordando la sua vita da una struttura di riabilitazione, quindi è comprensibile che la sua memoria funzioni in questo modo.

Elton non ha sposato Renate Blauel prima del 1984

Il film mostra la registrazione della title track Victim of Love nel 1979 e John affezionarsi all’ingegnere del suono Renate Blauel mentre cantano insieme Don’t Let The Sun Go Down Down Me. È così disperatamente alla ricerca di una vera connessione umana a questo punto che sposa la donna pur essendo gay e sapendo che il matrimonio è destinato a fallire. Nel montaggio Rocketman taglia direttamente dallo studio al loro matrimonio, che però non avvenne fino al 1984.

Elton e il suo paroliere Bernie Taupin hanno lavorato quasi esclusivamente insieme

Il film dice che John e Taupin “non hanno mai litigato” poco prima di mostrare i due avere un bel po’ di battibecchi. Alla fine di uno scontro particolarmente amaro, Bernie se ne va infuriato cantando Goodbye Yellow Brick Road. In Rocketman è implicito che siano stati separati per anni. C’è stato un periodo alla fine degli anni settanta in cui Elton ha lavorato con Gary Osborne e altri parolieri, ma è durato un paio di album. Elton e Bernie hanno lavorato quasi esclusivamente insieme dai primi anni Ottanta.

I’m Still Standing è stata scritta prima che Elton andasse in rehab

Il film termina con Elton mentre si sta disintossicando da droghe e alcol in clinica e scrive I’m Still Standing: è un momento di grande gioia perché capisce di poter ancora comporre musica fantastica da sobrio. Ma la canzone è uscita nel 1983. Ed Elton è entrato in rehab nel 1990.

Nessuna di queste cose però è davvero importante e, se si vuole scoprire tutta la verità sulla vita di Elton John, ci sono un sacco di libri e documentari che entrano nel merito (come Tantrums and Tiaras e Elton John: Me, Myself and I). Non ci sarà Elton che entra in un centro di disintossicazione vestito da diavolo glamour o Elton che canta Rocket Man sul fondo di una piscina in un duetto con se stesso bambino. E di certo non saranno così divertenti ed eccentrici come Rocketman.