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Michael Hutchence, 12 cose che forse non sapevate sul frontman degli INXS

A 22 anni dalla morte, il documentario 'Mystify' racconta la storia del cantante attraverso vecchi video e le testimonianze di amici e familiari

Foto: Fairfax Media via Getty Images

Sono passati ventidue anni dalla morte di Michael Hutchence degli INXS e anche se Never Tear Us Apart, New Sensation e Need You Tonight siano ancora pezzi forti del classic rock e delle serate karaoke, per la band è stato difficile voltare pagina. Hanno pubblicato due album con due cantanti diversi e lanciato un reality show nel 2004 per trovare un nuovo frontman (Rock Star: INXS), ma l’ombra di Hutchence incombe ancora su di loro. Il cantante aveva una voce unica, una presenza scenica eccezionale e la capacità di scatenare la curiosità dei fan con il suo essere schivo lontano dai riflettori. Il suo talento è insostituibile.

Mystify: Michael Hutchence, il  film diretto dall’amico del cantante Richard Lowenstein, prova a raccontarci la sua storia attraverso vecchi video personali e fotografie sbiadite che il frontman ci ha lasciato (qui la recensione). Il documentario, che uscirà negli Stati Uniti questa settimana, ritrae Hutchence in modo intenso attraverso interviste d’archivio e nuove testimonianze di vari personaggi: tra gli altri, le sue ex fiamme Helena Christensen e Kylie Minogue, i membri della band, Bono degli U2, i fratelli Tina e Rhett Hutchence, la compagna del padre Susie e il produttore Nick Launey. Mostra come creava sia con gli INXS che con i Max Q, il suo sfortunato progetto parallelo, rivela che il cantante subiva la pressione del successo e spiega come un’aggressione gli ha cambiato la  vita. Ecco 12 cose che abbiamo imparato su Michael Hutchence.

1. La famiglia si stupì che volesse fare il cantante

Tina Hutchence, la sorellastra di Michael, racconta che, nel periodo in cui lavorava nel reparto di abbigliamento per bambini di un grande magazzino, chiese a Michael e al fratello Rhett di partecipare a una sfilata. Rhett era  a suo agio, mentre Michael, che al tempo aveva 9 o 10 anni, era molto riluttante. Tina dovette spingerlo per farlo uscire di fronte al pubblico. “Nel momento in cui uscì fuori e vide tutta quella gente, la sua faccia cambiò”, racconta nel documentario. “Si stava divertendo. Iniziò a farmi l’occhiolino. Rimasi sorpresa perché era un bimbo molto timido… Rimasi davvero di stucco quando ci disse che avrebbe cantato con una band. Chi lo avrebbe mai detto che il bambino che si vergognava di sfilare in una stanza gremita di persone avrebbe addirittura cantato davanti a un pubblico?”.

2. Era un talento naturale

Agli inizi della carriera con gli INXS, Hutchence amava la fase di registrazione. “Era sempre il primo ad arrivare in studio,” racconta nel film il produttore Chris Thomas, con What You Need in sottofondo. “Era lui ad avere la visione d’insieme. Per lui era chiaro cosa andava fatto. Aveva un talento innata per quel che faceva. Ho imparato tantissimo da lui. Le parti cantate delle canzoni le ha scritte praticamente tutte Michael. Non scriveva solo i testi, scriveva anche le melodie”.

3. Mise da parte la timidezza per affrontare il successo

Quando l’album Kick diventò un successo da sei dischi di platino, Hutchence dovette superare in fretta la sua naturale timidezza e trovare un modo per affrontare tutta quell’attenzione mediatica. In una delle scene del documentario, Hutchence parla del suo rapporto con la fama: “Passare dal fantasticare di diventare famosi alla realtà di ‘Oh mio dio, sta succedendo davvero’ è stato molto difficile perché non mi sentivo a mio agio. Quindi, per affrontarlo, mi sono inventato questo personaggio. Mi è piaciuto, ma ho dovuto creare uno schermo per proteggermi”.

4. Bono lo stimava tantissimo

“Una volta chiesi a Michael quale fosse la sua definizione di rock’n’roll,” ricorda il cantante degli U2 con tono solenne. “Lui rispose: liberazione”.

5. I suoi modi sdolcinati fecero colpo su Kylie Minogue

Nel documentario, la cantante di Loco-motion racconta il suo incontro con Hutchence nel 1989. Gli chiese cosa usasse per curarsi la voce, lui rispose che usava delle “gocce magiche per la gola” e che gliele avrebbe prestate volentieri. Kylie doveva partire per Hong Kong poco dopo. Michael la invitò fuori a cena ma la fece aspettare. “Alla fine, si presenta con due ore di ritardo,” racconta. “Andiamo a cena e tra di noi scatta subito qualcosa”. La pozione magica era ormai un ricordo lontano. Michael la corteggerà e le farà visita in varie tappe del suo tour asiatico.

6. La famiglia era stata devastata dalla decisione di separare i fratelli

Il frontman degli INXS aveva circa 14 anni. Un giorno lui e Rhett, tornando da scuola, trovarono la madre Patricia che faceva le valigie. Secondo Tina, “Michael era il prescelto”. Patricia disse a Michael di fare i bagagli: andavano negli Stati Uniti, dove il futuro cantante degli INXS avrebbe vissuto un anno e mezzo. All’aeroporto, Rhett piangeva disperato. Nel film Patricia racconta di aver parlato con Michael prima della partenza. Gli chiese se voleva andare con lei, e lui aveva acconsentito. “Non lo disse a nessuno, entrambi mantenemmo il segreto”, dice. “Michael sapeva che se ne sarebbe andato”. La personal manager del cantante, Martha Troup, disse che fu una decisione che lo segnò nel profondo. “Era distrutto”, racconta. “Si sentiva in colpa, diceva di non meritarsi il successo”. Nel periodo trascorso da Michael e dalla madre in America, Rhett fu cresciuto da sette babysitter diverse. Il fratello sostiene che, al suo ritorno, Michael aveva acquisito una nuova consapevolezza.

7. Un tassista lo mise KO e lui perse il senso del gusto e dell’olfatto

La modella Helena Christensen, sua ex partner, ricorda l’incidente avvenuto a Copenhagen nel 1992. Avevano comprato due pizze e stavano tornando a casa in bicicletta. Si fermarono per mangiare e un tassista disse a Michael di spostarsi, poi scese dalla macchina e gli sferrò un pugno in faccia con una forza tale da farlo cadere a terra senza conoscenza. “Perdeva sangue dalla bocca e dall’orecchio”, racconta la Christensen. “Pensai che fosse morto”. Quando riprese conoscenza in ospedale, Michael era aggressivo e insisteva per essere dimesso. Passò un mese a letto. Alla fine, un chirurgo si accorse che aveva una frattura cranica e un danno cerebrale che gli aveva fatto perdere l’olfatto. “Non voleva che lo dicessi a nessuno”, racconta Helena. “Nemmeno ai miei genitori… C’era qualcosa che non andava”. Quando nel 1993 iniziarono a lavorare a Full Moon, Dirty Hearts, i ragazzi della band si accorsero che Michael era cambiato, era più aggressivo.

8. Dopo l’aggressione, Hutchence non fu più lo stesso

Bono ricorda che Michael gli confidò di sentirsi diverso dopo l’aggressione. “Penso che fosse rimasto profondamente traumatizzato”, racconta il cantante degli U2. “Mi confessò che per lui l’aggressione aveva cambiato tutto. Quella che era un’insicurezza innocente si trasformò in un’insicurezza esistenziale. Era smarrito, come se si fosse dimenticato chi era”.

9. Si innamorò del grunge, ma gli altri della band non approvavano

Mentre lavoravano a Full Moon, Dirty Hearts, Michael mostrò interesse per sonorità molto diverse dallo stile degli INXS. “Era davvero imprevedibile: non solo nel comportamento, ma anche nel suo approccio alla musica”, spiega il chitarrista Kirk Pengilly. “Era stato risucchiato dal grunge. Un sacco di volte fermava tutto e diceva ‘Ascoltate questo. Ecco, questo è quello che dovremmo fare anche noi’. Ho avuto moltissime discussioni con Michael al riguardo; lui voleva fare un disco ancora più non-INXS”.

10. Noel Gallagher lo ferì nel profondo

Ai Brit Awards del 1996, quando la popolarità degli INXS era già in declino, Hutchence consegnò il premio per Wonderwall agli Oasis. Nel suo discorso di ringraziamento, Noel se ne uscì con: “I cantanti superati non dovrebbero premiare le star del futuro”. Hutchence scese dal palco facendo finta di niente, ma si vedeva che era ferito. “Quello fu un colpo davvero duro per Michael”, ricorda Troup. “Erano un gruppo di fama mondiale. Accettare che le cose stavano cambiando non era facile né per la band, né per Michael”.

11. La relazione con Paula Yates fu fondamentale

A metà degli anni ’90, Hutchence inizia una relazione con Paula Yates, moglie del cantante e attivista Bob Geldof. Lei lo ha intervistato per il suo programma televisivo. Michael e Paula hanno una figlia, ma la relazione inizia ad andare a rotoli quando nella casa di Yates viene trovato dell’oppio. Geldof chiede il divorzio. Nel documentario, un’amica di Hutchence, conosciuta come Erin, mostra le pagine del suo diario scritte all’età di 20 anni. Nel settembre del 1997 scrive: “Ha chiamato Michael e mi ha detto che Paula ha provato ad uccidersi. Gli ho chiesto come stava. ‘C’è qualcosa che non va nella mia testa’. Ho risposto ‘Immagino.’ Lui mi fa, ‘No, non puoi capire. Non hai idea di cosa sto passando. Non puoi immaginare cosa mi passa per la testa’”. A un certo punto Michael le chiede se tema che lui si possa suicidare. Lei risponde di sì, ma lui la rassicura dicendo che non accadrà.

12. Quando Paula disse di non poterlo andare a trovare, per lui fu l’inizio della fine

Gli INXS erano in Australia, stavano provando per il loro tour, e Paula aveva detto a Michael che sarebbe andata a trovarlo insieme alla loro figlia e alle bambine nate dalla relazione con Geldof. Ma il 22 novembre 1997, Paula gli disse che dovevano rimandare la visita a dicembre per problemi con l’ex marito. Hutchence chiamò Geldof e lo supplicò di lasciar partire Paula. Chiamò amici e manager per spiegargli quanto fosse disperato di non poter vedere le bambine. “Ma c’era qualcosa di più”, dice Troup. “Era confuso, non sapeva nemmeno più cosa voleva fare della sua vita. Tornai in ufficio, ascoltai il messaggio. Era furioso. Disse, ‘Martha, non me ne frega più niente!’”. La rabbia divenne disperazione nelle telefonate successive. Il corpo senza vita di Michael fu ritrovato quel 22 novembre nella sua camera d’albergo, intorno a mezzogiorno. Pochi mesi dopo, una perizia legale ha stabilito che Hutchence si è suicidato.

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