Le 10 migliori canzoni internazionali del 2023 | Rolling Stone Italia
La città delle donne

Le 10 migliori canzoni internazionali del 2023

Quest’anno Miley Cyrus, Dua Lipa, Allison Russell, Billie Eilish, Lana Del Rey hanno scritto inni a sé stesse, hanno raccontato la gioia per avere trovato una comunità, hanno fatto i conti col sesso, l’identità, il potere. E sì, in classifica c’è anche qualche uomo notevole, dai Beatles ai Blur

Le 10 migliori canzoni internazionali del 2023

Artwork: Stefania Magli

Foto: John Sciulli/Getty Images for Gucci (1), Kevin Winter/Getty Images (2), Mauricio Santana/Getty Images (3), Matthew Baker/Getty Images for ABA (4), Catherine Powell/Getty Images for MTV (5)

10

Now and Then

The Beatles

The Beatles - Now And Then (Official Music Video)

Non è A Day in the Life e nemmeno Something, ma neppure I Want to Hold Your Hand. È una canzone-Frankenstein incisa sotto forma di demo voce e piano da John Lennon nel 1977, rimaneggiata da George Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr nel 1995, perfezionata da questi ultimi due nel 2022 con l’aggiunta di armonie vocali prese da incisioni del 1966-67. Resta comunque una canzone dei Beatles, l’ultimissima a quanto pare, e quindi merita di stare qui. Lo merita anche per il tono sottilmente commosso che ha assunto per via della sovrapposizione di vari piani, il passato e il presente, l’amore per una donna e quello per un amico. “Now and then I miss you” cantano John e Paul e non è difficile leggerci la storia della loro amicizia e anche un po’ del nostro rapporto col gruppo più grande di sempre. Non è perfetta, ma forse è davvero il canto di commiato perfetto dei Beatles. (CT)

9

Pretty in Possible

Caroline Polachek

Pretty In Possible

C’era l’imbarazzo della scelta tra i brani presenti dentro Desire, I Want to Turn Into You, il disco di Caroline che – per noi – ha meritato la top 3 degli album del 2023, ma a vincere per noi è stata Pretty in Possible. Un po’ perché alcune rivali – come Welcome to My Island e Bunny Is a Rider – erano uscite a dicembre 2022, auto-eliminandosi dalla competizione, un po’ perché il brano racchiude l’essenza del lavoro di Caroline (il pezzo, come gran parte del disco è co-prodotto da lei e Danny L Harle), tra riff vocali su un incidere avant pop sensuale e raffinato. La regina del 2023 è lei. (MB)

8

Barbaric

Blur

Blur - Barbaric (Official Visualiser)

File under: canzoni su una separazione, però fischiettabili. Barbaric è uno dei pezzi più espliciti di The Ballad of Darren nell’affrontare la fine di una relazione, in un Natale che Damon Albarn ha descritto come triste e solitario. Non c’è vincitore e lo racconta il ritornello “ho perso il sentimento che non credevo avrei mai smarrito” che nel corso della canzone passa dalla prima persona singolare (“ho perso”) alla seconda (“hai perso”) e alla prima plurale (“abbiamo perso”). Oppure no, come suggerisce l’autore Barbaric potrebbe parlare di mettersi alle spalle la depressione e difatti ha qualcosa di liberatorio e leggero. Comunque sia, l’ascolti e ti fa sentire bene perché, come ha detto Graham Coxon proprio a proposito di Barbaric, anche nei pezzi che raccontano momenti no «bisogna far entrare la luce, ce l’hanno insegnato gli Smiths». (CT)

7

The Returner

Allison Russell

Allison Russell - The Returner (Official Visualizer)

Quella della canadese Allison Russell è una delle storie più belle della musica neotradizionale degli ultimi anni: le molestie in famiglia, la vita per strada (letteralmente), la musica come fatica non ripagata, una dozzina di dischi passati inosservati ai più e poi, nel 2021, l’album del boom Outside Child, un lavoro semplice e folgorante che ne ha imposto la voce, lo stile interpretativo, le storie. Russell ha trovato una comunità a cui appartenere, quella che va dalla Pulitzer Rhiannon Giddens a Brandi Carlile, che l’ha portata sul palco a suonare con Joni Mitchell. L’album The Retuner non è all’altezza del precedente, ma la title track ha qualcosa di prodigioso. Se due anni fa Russell cantava il dolore e il desiderio di riscatto, qui esprime la gioia per avere trovato la salvezza e la voglia contagiosa di condividerla, restituendo quanto ricevuto. Non volerle bene dopo avere ascoltato questo pezzo è impossibile. (CT)

6

A&W

Lana Del Rey

Lana Del Rey - A&W (Audio)

A&W è una traccia di sette minuti che già definire traccia è riduttivo. Dentro c’è tutta la Lana che conosciamo: il suo folk californiano, il pop ispirato all’hip hop dei primi lavori, una narrazione nostalgica ma allo stesso tempo divertente e cupa. C’è il sesso, c’è l’identità, c’è il potere, c’è lo sfruttamento, c’è la femminilità, c’è la classe. Senza dimenticare il titolo, marca di birra analcolica utilizzato come acronimo di “American Whore”. Perché nessuno piega l’iconografia americana al proprio volere come Lana Del Rey. (FF)

5

Houdini

Dua Lipa

Dua Lipa - Houdini (Official Music Video)

Come si fa a dare un seguito al fenomeno discografico che è stato Future Nostalgia? Se sei Dua Lipa, chiami Kevin Parker dei Tame Impala e Danny L Harle. Nel pezzo, la popstar si paragona al mago della fuga, avvertendo il suo amante che se la vuole, beh, deve tenersela stretta. Potrebbe essere una normale hit da club, poi però alla fine c’è pure quel cambio con l’assolo di synth che aggiunge un twist. E niente, provate a stare fermi. (FF)

4

The BLACK Seminole.

Lil Yachty

Lil Yachty - the BLACK seminole. (Official Audio)

L’inaspettata svolta di Lil Yachty da trapperino tutto Auto-Tune a pioniere della neo psichedelia black è stata una ventata fresca per la scena. Nella opening track di Let’s Start Here c’è già tutto: assoli di chitarre elettriche, cori eterei, svisate elettriche, fill di batteria. Una ventata freschissima in quasi sette minuti di brano. (MB)

3

Boy’s a Liar Pt. 2

PinkPantheress & Ice Spice

PinkPantheress, Ice Spice - Boy’s a liar Pt. 2 (Official Video)

Le due nuove enfant prodige della scena urban hanno consacrato il loro status in questo 2023 con un singolo collaborativo da alta rotazione. La formula è semplice: si riprende Boy’s a Liar, la hit che ha lanciato l’inglese PinkPantheress (prodotto da lei e Mura Masa) e si aggiunge una strofa piuttosto hot della rap americana Ice Spice. Se il pop fosse sempre così – produzioni fresche costruite attorno al groove, rappati furbetti, melodie catchy – sarebbe da metterci la firma. (MB)

2

What Was I Made For?

Billie Eilish

Billie Eilish - What Was I Made For? (Official Music Video)

Billie Eilish ha trasformato un trauma esistenziale in una delle canzoni più coinvolgenti dell’anno. Oltre a essere il brano che chiude (in modo decisamente toccante) il film Barbie di Greta Gerwig, What Was I Made For parla anche delle preoccupazioni che Billie Eilish ha sollevato su se stessa, sulla propria femminilità e sul fatto di essersi sentita spesso più un oggetto che una persona con dei sentimenti. Ne è venuto fuori che si sentono così milioni di persone. Abbracciamoci tutti. (FF)

1

Flowers

Miley Cyrus

Miley Cyrus - Flowers (Official Video)

Nuovo album, nuova Miley: nel primo singolo da Endless Summer Vacation, la popstar prende il momento post break up e lo trasforma in un trionfo di accettazione di una nuova realtà in cui si celebra l’amore, sì, ma per sé stessi. Ed è proprio lì che Miley si è presa tutto e tutti, con quel “I can buy myself flowers” che è diventato tormentone. Che Miley fosse brava lo sapevamo, che potesse stupirci ogni volta, beh, continuiamo a scoprirlo. (FF)

Schede di Mattia Barro, Filippo Ferrari, Claudio Todesco.