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Le 10 canzoni imperdibili di Malgioglio

In occasione del compleanno del paroliere dal ciuffo biondo, ecco la top ten dei brani che si devono conoscere a menadito

Il paroliere delle dive compie gli anni. Quale occasione migliore per ripercorrere le canzoni che lo hanno reso un cantante cult? Già, perché Cristiano Malgioglio, prima di diventare una sorta di Liberace formato Grande Fratello, prima di trasformarsi nel gay a misura di famiglia italiana (magari anche un po’ bigotta) con delle mise che Moira Orfei sarebbe sembrata sobria, ha tentato la carriera canterina. I risultati? Li lasciamo giudicare a voi. Qui, però, c’è la top ten dei brani che bisogna conoscere, perché oltre a Gelato al cioccolato, c’è di più!

10. “L’amore mi morde, mi vuole”

Il brano rientra tra le canzoni in cui Malgioglio aveva un’aria maschia. O almeno ci provava. Era il 1979 e Cristiano sembrava un mix tra Albin del Vizietto e Adriano Pappalardo. La canzone, con la strofa sarò esagerato, ma da solo mi sento nato, è come un trapano. Inizialmente direte: «Ma che roba eh?». Poi vi ritrovate a canticchiarla per tutta la cazzo di giornata.

9. “Danzando Danzando”

Danzando Danzandomi mi sono preso Fernando” è il ritornello del secondo singolo estivo di Malgioglio (prodotto con la sua etichetta Malgioglio Records) dopo il successo (impensabile) di Mi sono innamorato di tuo marito. Nonostante sia una cover della più celebre Dançando di Ivete Sangalo, non riesce a eguagliare la hit precedente, ma ottiene un buon successo nelle discoteche estive. Nel video (quasi cinque milioni di views) interpreta una massaia di lusso che concupisce bonazzi.

8. “Clown”

Canzone etero. Sì, sì, avete letto bene e, per favore, non ridete. Il Malgioglio nazionale intona “La mia donna è andata via, mi ubriaco di fantasia“. Strofa che, immagino, molti di voi, dopo averla letta, non vedranno l’ora di tatuarsi vicino al tribale che hanno sul polpaccio o sulla guancia, come Achille Lauro. Siamo nel 1982 e la Malgy pare un Alberto Camerini che è passato da MAS (i romani, soprattutto, sanno a che mi riferisco). C’è già un accenno al suo iconico ciuffo biondo.

7. “Quasi autobiografico”

Questo brano deve essere apprezzato solo per la rima baciata Con quanto coraggio, in questo mese di maggio, mi sento così saggio. Malgioglio, nel 1980, vuole essere un po’ trasgressivo, scandaloso, pauroso, peccaminoso. Si veste con completi e porta i capelli impomatati. Si legge una svolta autorale (poco riuscita) e il look riprende, vagamente, il maestro di cerimonie di Cabaret, il film con Liza Minelli.

6. “L’importante è finire”

Questo meraviglioso brano è stato scritto da Malgioglio per Mina. La tigre di Cremona mostra una donna emancipata, che parla liberamente di sesso. Se a cantare il pezzo è Malgioglio, cambia tutto. E assume, ça vas sans dire, un retrogusto omosex. Malgioglio gioca con la sua voce calda che nasconde ammiccamenti provocatori. E include la canzone nell’album Bellissime, in cui interpreta hit scritte da lui, ma regalate a grandi artiste italiane. Curiosità: ormai è cosa nota che, in realtà, il brano si sarebbe dovuto intitolare L’importante è venire, ma poi, per non fare scoppiare scandali il “venire” si trasformò in “finire”.

5. “Cocktail d’amore”

Anche questo brano è incluso in Bellissime. A cantarlo, in passato, fu l’indimenticata Stefania Rotolo. La ritroviamo anche nella colonna sonora del famosissimo film Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek. Più tardi, la canzone, ha avuto una seconda vita grazie all’omonimo programma di Rai 2 condotto da Amanda Lear che la intona nella sigla di apertura. La versione di Malgioglio è un tango e anche qui, con la sua voce, il paroliere ne modifica sostanzialmente i significati: siamo in una discoteca gay alla ricerca di incontri, un affresco minuzioso e reale di quel periodo. Quando i diritti civili non erano nemmeno stati ipotizzati.

4. “Dolceamaro”

Malgioglio ormai è uscito allo scoperto, ha fatto della sua gayezza un brand e ha capito che le cover funzionano, eccome se funzionano! Questa volta ha preso un brano cantato da Barbara d’Urso (che duetta con lui) e ne ha fatta una versione un po’ baraccona che sconfina nel camp. Insomma, prepariamoci, perché l’estate 2019 ‘sto pezzo lo sentiremo (abbastanza) ovunque.

3. “Caro direttore/Caro Berlusconi”

Io Bilancia, lei Scorpione, un segno che non va con l’amo-o-o-re“. Basta questo per fare entrare questa canzone nella vostra playlist. Undici anni più tardi, nel 1992, il brano si trasformerà in Caro Berlusconi, dedica al proprietario delle reti Mediaset. “La strofa iniziale diventa Lei potente, io niente, eroe di mamma mia solame-e-ente“, ma la cosa più interessante è che il brano anticipa di due anni la discesa politica di Berlusconi (nel 1994, ndr) e il conseguente periodo del Bunga Bunga quando Malgioglio canta “E pensare a quante donne, al suo passare su le gonne!“.Diciamo che la Malgy ha presagito i tempi.

2. “Sbucciami”

Una delle vere super hit targate Malgioglio. “Coglimi, frutto fresco tuo sarò […] Giocami, ma i miei punti non avrai” cantava la Malgy, nel 1979, con un look che lo faceva sembrare il Lionel Richie di Ramacca. Anche in questo caso il brano, a distanza di anni, fa comprendere molto meglio il sottotesto gay. Nel 2006 Cristiano fece anche il remix latino: Pelame. Il video – tristissimo ai limiti del ridicolo – sembra girato in una favela, ma senza Giusy Ferreri, l’amore e la capoeira. Solo tre rapper ispanici che hanno lasciato una traccia profonda quanto il singolo di Barbara Cola a Ora o mai più.

1. “Mi sono innamorato di tuo marito”

Ma quanto successo ha avuto ‘sto pezzo? Certo, il merito non è tutto di Malgioglio, considerato che si tratta della cover di O maior golpe do mundo di Deny e Dino. Va detto, però, che il paroliere dal ciuffo biondo ha avuto l’arguzia di ripescare un brano sconosciuto ai più, reinventandolo e reinventandosi. Il video ha superato i 55 milioni di views. Insomma, un successo senza precedenti che, nel 2017, rilanciò Malgioglio. Di lì a poco sarebbe entrato nella casa del GF Vip consacrando la popolarità tv che si stava appannando.

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