Laura Pausini reginetta del pop. E delle figuracce | Rolling Stone Italia
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Laura Pausini reginetta del pop. E delle figuracce

Dalle litigate con i vicini di ombrellone a "Beyoncé mi fa una pippa", dal fotomontaggio con Miley Cyrus a "la tengo como todas": elenco dei momenti cult in cui la popstar di Solarolo è stata un po' troppo genuina per i nostri standard

Laura Pausini reginetta del pop. E delle figuracce

Laura Pausini

Foto: Getty Images

Laura Pausini la conosciamo davvero tutti: l’ugola d’oro di Solarolo divenne famosa quando ancora giravano le banconote da mille lire. Conobbe la popolarità grazie a uno struggente impeto adolescenziale, che manifestò con tutto il candore di quell’età fanciulla. In principio fu Marco. Lui se n’era andato e non tornava più, lei s’interrogava – chissà se tu mi penserai, si sgolava prostrata dalla sua assenza – e l’Italia impazziva per quella ragazzina acqua e sapone che si esibiva a Sanremo, tra le novità del Festival 1993. E Laura riuscì a vendere due milioni di dischi.

Così, la giovane promessa è passata svelta svelta dalla provincia al patinato mondo della discografia mainstream. Divenuta una popstar, non ha mai perso la genuinità spesso ostentata come antidoto al grande successo, che, si sa, rischia di corrompere l’originale purezza. Peccato che non sempre l’operazione abbia portato i benefici auspicati. Anzi.

Le gaffe della Pausini, infatti, ci hanno tenuto compagnia negli anni tanto quanto le sue canzoni. In questo modo ancora oggi, nonostante non azzecchi davvero un disco da un bel pezzo (no, un Latin Grammy non fa primavera), l’artista riesce a far parlare di sé. L’ultima occasione per mostrare la sua incontinenza emotiva gliel’ha fornita il commento di un fan stranito dal fatto che fosse stata scelta Elisa al posto suo per doppiare Nala, felina co-protagonista del remake del Re Leone. “Lau, hai saputo che Elisa sarà una delle voci del Re Leone? Ma non potevi esserci tu?“. “No. Io ho rifiutato perché sto facendo altre cose“, ha prontamente ribattuto la cantante, alla faccia della sincerità.

Ma andiamo con ordine, o meglio andiamo a ritroso. Partiamo dal 2018, annata caldissima per l’artista romagnola.

Settembre 2018: Durante l’ultimo Fatti sentire tour al Forum di Assago, la nostra Laura si è presa alla lettera. Cantava Frasi a metà, una delle canzoni più trasmesse del suo ultimo disco. “Sarà che hai preso tutto e l’hai buttato via”, intonava sull’ultimo ritornello: “Qualsiasi cosa fu, qualunque cosa sia. Ricordati di diiiiiiiirmi che va tutto beneeeeee”, completavano le voci compatte dei fan. “Va tutto bene, troia!”, aggiungeva lei, uscendo dal copione. L’epiteto cortese era rivolto a un’amica che l’aveva fatta soffrire e alla quale aveva dedicato il brano. Frase a metà completata.

Agosto 2018: Laura Pausini si trovava a New York, pronta per esibirsi alla Radio City Hall. “Mi capita spesso di pensare e dire basta all’Italia. Non è per via di viaggi e tour in giro per il mondo, ma sono stanca di polemiche assurde, di tutte le fake news che popolano il web, del gossip, sono stanca di ogni cosa. Non ne posso più”, è stato il suo sfogo alla stampa. Si chiama essere un personaggio pubblico, ma non diteglielo troppo forte. Tanto non vi sente.

Luglio 2018: Solo poche settimane prima, a luglio, Laura si esibiva al Circo Massimo. Da poco l’amministrazione comunale aveva negato a Beyoncé il permesso di girare un video dentro al Colosseo. E così lei, parafrasando con eccezionale eleganza l’entusiasmo che custodiva nel suo cuore romantico per il diniego alla collega, si lasciava andare in un “Beyoncé mi fa una pippa”. Il conto!

Laura Pausini: “Beyoncé mi fa una pippa”

Agosto 2017: Alla fine dell’estate, sul profilo Instagram della cantante compariva una strana immagine. La faccia era la sua, stesso sguardo penetrante, ma… il corpo? No, quello era di Miley Cyrus. Un omaggio alla collega a stelle e strisce, dunque? L’annuncio di una collaborazione? Macché, un modo per magnificare le doti creative di un ammiratore che aveva composto per lei il collage sospetto. Che, a scanso di ulteriori equivoci, fu presto rimosso.

Giugno 2016: Facciamo un salto indietro di un altro anno. Giugno 2016, San Siro apre i cancelli al suo secondo live estivo. Poco prima un critico aveva espresso dei dubbi sulla buona riuscita del suo show. Quindi la ragazzina divenuta una stella di questo pop ormai deludente, una volta in possesso del proscenio ha deciso di ribattere con la consueta sobrietà alle perplessità del giornalista. “A quello stronzo che ha scritto che stasera non c’era nessuno…”, ha gridato la cantante alla folla brulicante, mostrando ritto il dito medio della mano destra.

Laura Pausini dito medio a San Siro

Dito medio della Pausini in diretta da San Siro di fronte a 60mila persone!Dedicato a chi ci giudica

Pubblicato da Tutta Roba Pausiniana su Domenica 5 giugno 2016

Agosto 2014: È di cinque anni fa la sua gaffe migliore. Certamente la più simpatica. Spoiler: nessun insulto, niente gesti dell’ombrello, no turpiloquio. Laura era in Perù a cantarle ai fan sudamericani e, giunta alla fine del suo concerto, è riapparsa come da copione per un bis. In accappatoio. E così un lembo sfrontato dell’indumento ne lasciava intravedere le pudenda. Lei in un primo secondo copriva con apparente disinvoltura l’ambaradan, poi si giustificava: “la tengo como todas”. Applausi.

Laura Pausini senza mutande sul palco

Luglio 2014: Laura Pausini in vacanza con figlia, sotto il sole di Riccione. Lì la signora del pop italico ha un alterco con un’ospite dello stabilimento nel quale soggiorna. La popstar le dà della “patacca” e, non soddisfatta, posta sui suoi social una personale versione della tenzone, secondo la quale la vicina di sdraio si sarebbe lamentata perché Laura si metteva lo smalto assieme alla piccola. Pronta la risposta a mezzo stampa della donna: “Ho commentato a voce alta il comportamento della ‘signora’ senza nessun riferimento al gioco innocente dello smalto con la bambina. Se le ho dato della cafona è per aver fatto smobilitare otto ombrelloni intorno al suo, per aver allontanato in malo modo i fan, per aver fatto correre i ragazzi dello stabilimento per ogni più sciocca richiesta (il lettino da spostare di dieci centimetri, il bicchiere di vetro per bere, le sigarette da portare sul bagnasciuga), sempre con aria di teatrale supponenza, sbuffando e urlando come una persona a cui tutto è dovuto”.

Laura, Laura. Solo ora, forse, abbiamo capito perché Marco se n’è andato.

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