I dischi da ascoltare ad aprile 2024 | Rolling Stone Italia
All The Music That Fits

I dischi da ascoltare ad aprile 2024

Il rock secondo St. Vincent, i poeti tormentati di Taylor Swift, la Newcastle di Mark Knopfler, la Seattle dei Pearl Jam, il ritorno di Vampire Weekend e Iron and Wine, la freakness di Mace e gli altri album che usciranno nelle prossime settimane

I dischi da ascoltare ad aprile 2024

St. Vincent

Foto: Alex Da Corte

The New Look

AA.VV.

3 aprile

È la colonna sonora curata da Jack Antonoff della serie di Apple TV+ che racconta di Christian Dior, Coco Chanel e altri stilisti nella Parigi occupata dai nazisti. Oltre ai suoi Bleachers, il produttore ha preso una serie di artisti di primo piano, da Nick Cave ai 1975 passando per Florence + The Machine, e ha fatto interpretare loro canzoni d’epoca. Un esempio: Blue Skies di Irving Berlin rifatta da Lana Del Rey.

Ohio Players

The Black Keys

5 aprile

«Non ci è mai voluto così tanto tempo per realizzare un album. Ci siamo presi il nostro tempo e lo abbiamo fatto bene» ha detto Dan Auerbach in un comunicato stampa. Il nuovo disco dei Black Keys arriva a due anni da Dropout Boogie e dentro ci sono Beck, Noel Gallagher, Greg Kurstin e altri. «Volevamo creare una cosa divertente». Il singolo scritto con Beck e Dan The Automator Beautiful People (Stay High) promette benissimo.

All Quiet on the Eastern Esplanade

The Libertines

5 aprile

Dopo una manciata di singoli, i Libertines tornano finalmente con il quarto album, seguito di Anthems for Doomed Youth del 2015. Il primo singolo, Run Run Run «è il progetto lungo una vita vissuta sempre al limite», spiega Carl Barat. «La cosa peggiore per i Libertines sarebbe rimanere bloccati nella routine, cercando costantemente di rivivere il passato». Composto da 11 nuove tracce scritte da tutti e quattro i membri della band, All Quiet on the Eastern Esplanade è stato prodotto da Dimitri Tikovoï (The Horrors, Charli XCX, Becky Hill) e registrato in sole quattro settimane, tra febbraio e marzo 2023. Siamo pronti.

Only God Was Above Us

Vampire Weekend

5 aprile

I Vampire Weekend continuano il loro viaggio tra estetica newyorkese (il titolo dell’album è un riferimento alla prima pagina del Daily News del 1° maggio 1988) e pop eccentrico. Per quest’occasione Ezra Koenig, il frontman della band, ha preso lezioni di canto raga in Giappone con Terry Riley. Sono 10 brani per quasi 50 minuti di musica, giusto per rimanere in tema vecchia scuola.

The Sunset Violent

Mount Kimbie

5 aprile

Sempre più chitarre e shoegaze, sempre meno elettronica. È più che mai questa la direzione intrapresa dai Mount Kimbie per il loro futuro come dimostra anche la scelta del luogo delle registrazioni, il deserto californiano della Yucca Valley. The Sunset Violent è il primo album di inediti della band in sette anni e tra le collaborazioni vede due brani con l’amico di sempre King Krule.

Rampen (apm: alien pop music)

Einstürzende Neubauten

5 aprile

Suonare sempre, mollare mai. Gli Einstürzende Neubauten si apprestano a pubblicare un nuovo doppio album di cui non si sa molto (c’è però il primo estratto, Ist Ist). Viene presentato come un ritorno alle radici e al tempo stesso una ridefinizione del gruppo che ora farebbe AMP, acronimo di alien pop music. Dal vivo in Italia a ottobre.

Att

Young Miko

5 aprile

Karol G l’ha voluta in tour con sé, Bad Bunny nel disco e Shakira è una sua grande fan. E il Coachella l’ha già messa alta in cartellone nonstante Att non sia ancora uscito. In pochissimo tempo Young Miko è passata da tatuatrice a regina queer dell’urbano music (anche chiamata latin urban) confermando Porto Rico come nuova capitale della musica latina. Tutti già la amano.

Māyā

Mace

5 aprile

Impalpabile, (quasi) immateriale, la musica ha il potere di condurre altrove, di trasportare chi ne fruisce in dimensioni che evadono dalla realtà che percepiamo come oggettiva, schiudendone la porta. Il nuovo album di Mace nasce anche da questa visione. Segue l’uscita di Oltre del 2022 e coinvolge 15 strumentisti e 28 voci. «Volevo approcciarmi a un disco totalizzante, che nascesse dal contatto, non da tanti mattoncini separati. È una modalità molto diversa rispetto a quella che è in voga oggi: non singole session, ma periodi di vita vissuta insieme 24 ore al giorno per diversi giorni, nei colori delle campagne toscane, condividendo praticamente tutto, come un collettivo degli anni ’70». Siamo curiosissimi.

Odio La Sad

La Sad

5 aprile


Si parla di odio ma solo per raccontare l’amore: dopo Sanremo, Theø, Plant e Fiks pubblicano il primo disco. Vogliono parlare di salute mentale, soprattutto in ambito artistico perché è «un ambiente dove i sogni acquistano forma, ma che spesso non riesce a placare frustrazione e malessere». Tra i feat. del disco Rose Villain, Articolo 31 e Pinguini Tattici Nucleari.

Blue Tape

Rondodasosa

5 aprile

Dopo aver chiuso il 2023 con un album collaborativo con Artie 5ive, il principale esponente della drill in Italia continua la sua blu era con il mixtape Blue Tape. Il disco è stato presentato così: 13 tracce senza ospiti per essere diversi dalla massa.

Pastiche

Francesco De Gregori e Checco Zalone

12 aprile

Il disco più improbabile del mese è questa raccolta di cover tratte dal repertorio di Francesco De Gregori, ma anche da quelli di Paolo Conte, Pino Daniele, Antonello Venditti. Sono interpretate dal cantautore con l’accompagnamento al pianoforte di Checco Zalone (e non solo). Chissà come sarà l’inedito Giusto o sbagliato firmato De Gregori-Zalone-De Gregori… Il 5 giugno i due faranno un concerto assieme alle Terme di Caracalla a Roma.

Post buio

Kaze

12 aprile

Dopo una serie di singoli e parallelamente alla sua carriera di attrice, per Kaze è ora di pubblicare il primo disco di inediti. Si chiama Post buio: «Non è la luce, è la fase subito dopo un momento difficile, sono le prime ore del giorno quando il sole non è ancora sorto e il cielo si schiarisce», racconta lei. Ci aspettiamo un misto di pop e r&b. Se siete curiosi il primo anticipo è il brano Panorama.

One Deep River

Mark Knopfler

12 aprile

Anticipato dai singoli Ahead of the Game, Watch Me Gone e il più recente Two Pairs of Hands, il nuovo album del musicista dei Dire Straits sembra un’ora particolarmente personale, incentrata sui ricordi a Newcastle, coi tocchi americani folk che ormai ne caratterizzano la carriera solista e la solita grande band che lo accompagna, con in più Greg Leisz alla steel guitar.

Sun Without the Heat

Leyla McCalla

12 aprile

In questo periodo di recupero delle radici non bianche delle musiche della tradizione, un posto lo merita anche Leyla McCalla, membro delle Our Native Daughters con Rhiannon Giddens, Allison Russell e Amythyst Kiah. Nata a New York da genitori haitiani, ha riscoperto le proprie radici trasferendosi a New Orleans, ha ricevuto un’educazione musicale formale (suona chitarra, violoncello, banjo tenore) e fa una sorta di etno folk-rock dalle angolazioni interessanti, con un mix di «senso di urgenza e leggerezza».

We Still Don’t Trust You

Future & Metro Boomin

12 aprile

Nemmeno tempo di digerire il volume unoWe Don’t Trust You – di questa collaborazione che Future e Metro Boomin sono già pronti a lanciare la seconda parte. A differenza di Kanye e Ty Dolla che non hanno ancora pubblicato il volume 2 di Vultures (previsto per marzo, mentre il 3 era previsto per aprile), i due sfruttano il momento caldo – dovuto anche alla collaborazione con Kendrick Lamar per Like That – per questo rilancio. Non si sa ancora a nulla a riguardo, e va bene così (quella sopra non è la copertina del disco).

Silence Is Loud

Nia Archives

12 aprile

Nell’ultimo biennio la jungle è tornata ad essere cosa viva (e cool). Tra gli esponenti che hanno rilanciato il genere il posto d’onore è occupato da Nia Archives. La producer e dj inglese ha azzeccato due EP (Forbidden Feelingz e Sunrise Bang Ur Head Against the Wall) unendo alla jungle una serie di riferimenti smaccatamente pop come mostrano singoli come So Tell Me…, Baianá e, in ultimo, la title track del disco in uscita Silence Is Loud. Dopo la nomination ai Brit Awards, l’attesa per questo album d’esordio è tanta.

The Tortured Poets Department

Taylor Swift

19 aprile

Diciassette nuovi brani tra collaborazioni con Post Malone e Florence + The Machine: insomma, Taylor Swift è pronta a battere nuovi record anche nel 2024. Instancabile (a maggio riprenderà il suo Eras Tour dall’Europa), solo negli ultimi cinque anni ha pubblicato otto album, quattro dei quali riedizioni dei suoi dischi passati. Di questo album si sa poco, ma una cosa è certa: ne sentiremo parlare tantissimo.

Dark Matter

Pearl Jam

19 aprile

I primi due singoli, Dark Matter (vagamente alla Soundgarden) e Running (più sul filone punk-rock) hanno riaperto l’annoso dibattito tra fan e non fan sul valore dei Pearl Jam a 30 e passa anni dal debutto, ma non hanno fatto capire precisamente com’è il nuovo disco del gruppo di Seattle. Viene presentato come una sorta di ritorno alle origini: al posto di scrivere ognuno per conto proprio, i musicisti l’hanno fatto tutti assieme, in studio con Andrew Watt, produttore in ascesa che sta lavorando con tutte le star, Rolling Stones compresi.

Tarantula Heart

Melvins

19 aprile

I Melvins lo considerano uno dei loro dischi più strambi, e di stranezze loro se ne intendono. Dopo alcune session libere, con riff e doppia batteria (Dale Crover è affiancato da Roy Mayorga dei Ministry), Buzz Osborne ha risentito il materiale e ci ha scritto sopra della musica ispirandosi ai metodi di Miles Davis. «È un viaggio dark e gotico» e si apre coi 19 minuti di Pain Equals Funny. Fa ridere il loro tweet con l’annuncio.

The Power of the Heart

AA.VV.

19 aprile

Un tributo a Lou Reed a 10 anni e poco più dalla morte con un cast eterogeneo che rifà pezzi di ogni epoca di Reed, anche coi Velvet Underground. Si va da Rufus Wainwright a Joan Jett passando per Lucinda Williams, Afghan Whigs, Rickie Lee Jones e Keith Richards (I’m Waiting for the Man, giustamente). Anche in vinile per il Record Store Day.

All Born Screaming

St. Vincent

26 aprile

«È bianco, è nero, e ha i colori del fuoco». Sono queste le parole con cui Anne Clark ha descritto il suo ottavo lavoro in studio. Dopo le sovrastrutture di Daddy’s Home (che ha diviso il pubblico riuscendo però comunque a casa un Grammy), All Born Screaming è un ritorno alla nudità della vita, tra vita e morte, sempre comunque in fiamme (come nel video di Broken Man e nella copertina dell’album ad opera di Alex Da Corte). In questo viaggio anche Dave Grohl, Josh Freese e Cate Le Bon.

Fu##in’ Up

Neil Young

26 aprile

Attribuito in copertina a Neil & The Horse, Fu##in’ Up è l’album del ritorno di Neil Young coi Crazy Horse, ovvero Billy Talbot, Ralph Molina, Micah Nelson e Nils Lofgren. È un po’ vecchio, nel senso che i pezzi lo sono, ed è un po’ nuovo, nel senso che queste versioni lo sono, essendo state incise nel 2023. «Lo abbiamo fatto per gli amanti degli Horse», ha detto Young. Va bene così. Il vinile uscirà prima, per il Record Store Day del 20 aprile.

Nonetheless

Pet Shop Boys

26 aprile

È di nuovo un buon momento per i Pet Shop Boys. La loro Always On My Mind è tornata in auge grazie al successo del film Estranei e non a caso il brano (ri-registrato) ricompare anche nell’EP bonus a corredo questo nuovo disco di inediti. «È una celebrazione di quelle emozioni uniche che ci rendono umani», hanno dichiarato spiegando che le 10 tracce sono «forti indicatori di dove siamo oggi».

Light Verse

Iron and Wine

26 aprile

È il primo album di inediti di Iron and Wine, il nome dietro cui opera Sam Beam, da sette anni a questa parte. Cosa aspettarsi? Il suo stile sarà fuori di moda – non è più tempo di entusiasmo per un certo indie – ma è anche diventato un classico. È presentato come il disco più giocoso di Iron and Wine. All in Good Time è un duetto notevole con Fiona Apple.

Funk Generation

Anitta

26 aprile

Aveva detto che far uscire il suo nuovo disco lo stesso giorno in cui Beyoncé pubblicava il suo album era da pazzi. E infatti ha spostato un po’ in avanti: la mega popstar brasiliana Anitta torna con Funk Generation, album in cui «celebro le mie radici, dove esprimo la potenza del funk di Rio de Janeiro in ogni traccia, con i suoi ritmi unici. È nato nelle favelas, dove sono cresciuta, e trasuda resistenza e arte». È il suo primo album per Republic Records. A questo link l’intervista sulla sua svolta.

Dennis

Sega Bodega

26 aprile

Definire il suono di Sega Bodega, producer irlandese di origini cilene, è impossibile. Dentro c’è tutto: elettronica, trip hop, hyperpop, deconstructed club music, UK bass. Dopo due dischi – Salvador e Romeo – e una serie di uscite pubblicate dalla sua etichetta Nuxxe, Salvador Naverrete è pronto a fare un ennesimo step con Dennis (anche chiamato Album 3). In Italia lo vedremo l’11 aprile a Milano in dj set, e a novembre in versione live a Torino per il C2C.

Hyperdrama

Justice

26 aprile

Quando nel 2007 i Justice pubblicarono Cross sembravano i possibili eredi dei Daft Punk. Non è andata proprio così: nei successivi 10 anni il due ha tirato fuori solo due album – Audio, Video, Disco e Woman – che non sono riusciti a bissare le promesse degli esordi. Hyperdrama è forse l’ultima occasione per ritornare in auge. La croce è sempre lì: basterà?

The Falls of Sioux

Owen

26 aprile

Nonostante gli American Football in tour, il leader della band Mike Kinsella è pronto a pubblicare il suo undicesimo album solista con il nome Owen. Il chitarrista sarà quindi impegnato in un doppio e contemporaneo tour dalle forti tinte emotive. Sul nuovo album: «È un po’ sognante, un po’ romantico, un po’ sexy e un po’ figo quando lo si ascolta in cuffia».

Closer

Maria Chiara Argirò

26 aprile

Se in Italia (purtroppo) non siamo ancora abituati ad avere donne molto forti e preparate come strumentiste, sia nel pop che nel jazz, all’estero il talento di Maria Chiara Argirò è stato più che riconosciuto. Esce infatti il 26 di questo mese il nuovo disco della musicista italiana che vive a Londra, Closer. Un album che si prospetta senza confini sonori definiti, tra elettronica, jazz e sogno. La title track viene raccontata così: «Esplora il sogno di navigare nella vita, di scoprire il luogo a cui appartieni veramente e scoprire la libertà all’interno di questo sentimento. Un viaggio incentrato sulla connessione con sé stessi e sull’avvicinarsi a un mondo onirico». Già ci piace.