I dischi da ascoltare ad agosto 2025

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Non solo un live album per il membro fondatore dei Pink Floyd, ma anche un live movie del concerto a Praga del tour di This Is Not A Drill che nei giorni scorsi è stato presentato al cinema. Un film-concerto politico e spettacolare in cui il passato torna per parlarci del presente in modo intenso e controverso. Oggi da gustarsi anche nelle proprie cuffie.

Joey Badass è sicuramente uno dei rapper più talentuosi della sua generazione ma la sua ambizione e il suo ecclettismo hanno dato quanto tolto alla sua carriera musicale. Questo sarà il quarto disco in 10 anni per il rapper di Brooklyn che negli ultimi è stato parecchio impegnato più in tv che sui palchi con Power Book III: Raising Kanan.

A due anni da Snow Angel, seguito dal ruolo di protagonista nell’adattamento cinematografico del musical di Mean Girls, Reneé Rapp torna con un disco che si preannuncia divertente e, a suo modo, impertinente: Bite Me . Anticipato da Leave Me Alone e dall’incredibilmente orecchiabile Mad, sarà Reneé a dettare le regole del pop made in USA, quest’estate? Lo scopriremo presto.

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Tornano le Babymetal per ricordarci che il metal non è solo cosa per uomini sporchi e cattivi, ma anche per idol giapponesi. J-pop che si mischia all’heavy metal, come ci ricordano i nomi delle tre componenti – Su-metal, Moametal, Momometal. Per questa quarta fatica in studio a supportarle anche Tom Morello dei Rage Against The Machine.

La cantautrice americana continua la sua impervia e ambiziosa narrativa musicale pubblicando il prequel del suo album di debutto Peacher’s Daughter. Questa volta siamo nel 1986, 5 anni prima dei fatti narrati nel debutto, per quello che Ethel chiamerà «l’anno in cui tutto è cambiato per sempre».

Lui è uno dei produce più interessanti e si è fatto un nome mettendo la sua arte al computer a disposizione dei talenti della nuova scena nordica come Bladee e Ecco2k (entrambi appaiono nel disco). Mescolando suoni del futuro, europop e post-ambient è il produttore a cui guardare se si vuole capire cosa succederà domani.

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Dopo aver stupito tutti con il teaser iniziale del disco narrato da Bob Dylan, per Mgk (il nuovo moniker di Machine Gun Kelly) è tempo di fare sul serio. I primi singoli lo vedono alle prese con un misto di pop-punk, country e pop-rock, con le radici rap oramai disperse alle sue spalle come la polvere tutta americana che incornicia l’estetica del disco.

Il seguito di Ohio Players, del 2024, uscirà l’8 agosto. Un album a cui hanno lavorato con Rick Nowels, Daniel Tashian e Scott Storch. «Avevo già lavorato con Rick Nowels su Ultraviolence di Lana Del Rey», ha dichiarato Auerbach in una nota. «Non avevamo mai collaborato con un tastierista o con qualcuno che scrivesse al pianoforte come lui, ma è scattata subito la scintilla». A questo punto siamo curiosissimi.

«Tutto ciò che fai avrà un impatto su qualcuno; tutto ciò che butti via avrà un impatto sulla persona successiva. Siamo collegati ad altri paesi, ad altre economie; siamo collegati agli immigrati privi di documenti. Questo è il core di questo lavoro». Questa la spiegazione della band punk rock americana per il decimo album in studio.

Adam Levine non ha dubbi: «Sento che siamo tornati a quello che facevamo prima, ovvero a fare musica in maniera organica. È così che ci siamo distinti all’inizio della nostra carriera». Un ritorno alle origini, quindi, per la band americana che non pubblica un disco da 4 anni. Nel disco anche una collaborazione con Lisa delle Blackpink, Priceless.

Elettronica, sperimentazione, pop. Per Gush Kaitlyn Aurelia Smith abbandona gli aspetti più ambient della sua produzione per cercare nuovi stimoli nel mondo della canzone e del ritmo. La compositrice lo descrive così, citando la copertina: «È come tenere il ghiaccio tra i denti senza frantumarlo».

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Girava voce che avrebbe smesso e invece il buon Mac DeMarco, per fortuna nostra, torna a pubblicare un nuovo album. Registrato, come sempre, nella sua casa-studio di Los Angeles, Holy suona morbidamente lo-fi come molti dei dischi che l’hanno preceduto, dimostrandoci, se c’era ancora bisogno, che ascoltare DeMarco è sempre un piacere.

Decimo album della band, il primo senza il bassista storico Sergio Vega qui sostituito da Fred Sablan. Ci sono voluti sei anni ai Deftones per tornare a pubblicare, mai c’era stata una pausa così grande. La direzione sembra andare verso un suono ruvido e aggressivo, mitigato dalle linee vocali di Chino Moreno.

Un sermone. Una catarsi lunga 12 canzoni. Il nuovo album di Marcus Brown aka Nourished by Time attraversa tem come amore, lavoro, esistenzialismo, sogni e disillusioni con un sound peculiare fatto di r&b, pop, jazz, punk, indie e hip-hop. Da tenere d’occhio.

Da un lato la percussionista italiana più ricercata al mondo, dall’altra il multistrumentista di una delle band giapponesi più intriganti. Kansai Bruises è la collaborazione tra Valentina Magaletti e Koshiro Hino dei Goat. Bari che incontra Osaka a Londra. Minimalismo iper-ritmato, un gioco a due nei confini della sperimentazione.

Nella copertina, Cudi sale tra le nuvole attraverso una porta nel cielo. Nel post, ha avvertito i fan che li aspetta un “viaggio meraviglioso”.
«Volevo qualcosa che esprimesse libertà, quindi l’idea di lanciarmi tra le nuvole aveva perfettamente senso», ha scritto. «È ispirato a The Truman Show .Vi aspetta un viaggio meraviglioso». Si possono già ascoltare Grave e Neverland, che Cudi ha presentato con uno shortfilm presentato al Tribeca Film Festival di giugno.

La star dell’RNB Teyana Taylor sta per interrompere la pausa di cinque anni e pubblicare nuova musica: il nuovo disco si chiama Escape Room, e secondo le prime note, sarà un album che riporterà il suono su un R&B classico. Il lavoro è stato anticipato da un cortometraggio scritto, diretto e prodotto da Taylor in collaborazione con la sua casa di produzione Aunties. Potete vederlo qui.

I Wolf Alice segnano l’estate 2025 con The Clearing, quarto album in uscita il 22 agosto, un lavoro che celebra la rinascita sonora del quartetto londinese. Registrato a Los Angeles con il pluripremiato produttore Greg Kurstin, l’album fonde potenza rock anni ’70 e sensibilità indie contemporanea. Il primo singolo Bloom Baby Bloom manda un messaggio chiaro: voce al centro e voglia di riscrivere le regole del rock con ironia e fermezza. Chi lo sa: forse, se i Fleetwood Mac scrivessero un album oggi nel nord di Londra, suonerebbe un po’ simile a questo.

Laufey torna con A Matter of Time, il suo terzo album, che segna un’evoluzione dal jazz romantico verso un pop orchestrale. Guidata dal duo produttivo Spencer Stewart e Aaron Dessner, l’artista islandese esplora emozioni complesse, dalla rabbia all’angoscia, sfidando la sua immagine fiabesca. Un disco maturo e teatrale, dove pop, jazz e orchestrazioni classiche si mescolano in un racconto personale.

Album numero nove, registrato dal vivo in sole due settimane, con produzioni essenziali e collaborazioni potenti (Andra Day, Randy Newman, No ID, The Womack Sisters). Un disco che cattura un groove organico e spontaneo, tra blues, soul, reggae e ballate minimaliste. Un manifesto di “New Americana” per le nuove genrazioni.

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Blood Orange non ha mai sbagliato un disco. E stando ai tre singoli che finora sono stati pubblicati in supporto a Essex Honey, potremmo essere di fronte al suo lavoro più riuscito e maturo. The Field e Mind Loaded sono canzoni di altissimo livello (oltre ad avere collaborazioni importanti come Caroline Polachek e Lorde), una benedizione di pop/r&b immerso nei chorus delle chitarre e dai riverberi che si rincorrono tra le voci in questioni. Possibile disco dell’anno?

Il ritorno al rap di Neffa è stato talmente significativo che lo abbiamo voluto raccontare con una cover digitale. Ora a qualche mese di distanza arriva la parte 2 di Canerandagio, anticipata finora da Santosubito/Rubik, la conferma che Neffa rappa ancora fresco come 30 anni fa. Il ritorno del guaglione sulla traccia, parte 2.

Settimo album per i The Hives: tredici tracce che sono un manifesto di gioia, rabbia e vita: la prova che, anche dopo 30 anni di carriera, la band svedese non ha perso la creatività, tra rock and roll post‑millennial e voglia di fare casino.

Dopo le polemiche sulla copertina, la regina dell’espresso torna con un nuovo disco, a soli 12 mesi da quello precedente, in cui promette un misto di pop audace, che celebra l’empowerment sorridendo alle aspettative romantiche frustrate. Ne abbiamo già avuto un assagio con Manchild, un synth-pop col tocco country scritto con Jack Antonoff e Amy Allen.