I dischi da ascoltare a maggio 2024 | Rolling Stone Italia
All The Music That Fits

I dischi da ascoltare a maggio 2024

Dua Lipa che nuota con gli squali, Billie Eilish, forse Kanye West, la misteriosa Jessica Pratt, il vero finto rock ’60-70 dei Lemon Twigs, John Frusciante, Beth Gibbons, i pezzi pazzi degli I Hate My Village, il momento della verità per Angelina Mango e gli altri album che usciranno nelle prossime settimane

I Hate My Village

I Hate My Village

Foto: Donato Sansone

Radical Optimism

Dua Lipa

3 maggio

I primi tre singoli estratti – Houdini, Training Season e Illusion – ci hanno fatto capire che Dua Lipa non vuole mollare nemmeno un centimetro. La formula disco-pop è stata arricchita dalla produzione di Kevin Parker (Tame Impala) e Danny L Harle (PC Music) mentre lei continua far ballare e cantare come nessun’altra. Sarà la colonna sonora dell’estate?

Reasonable Woman

Sia

3 maggio

È il suo primo disco vero dal 2017. Dentro ci sono Paris Hilton, Kylie Minogue, Labrinth e anche una collaborazione con Rosalía alla scrittura di un brano. Dopo anni di successi dopo le polemiche per il film Music, Sia (che resta una delle artiste più ascoltate su Spotify), è pronta a riprendersi quello che è suo. Ci riuscirà?

Fearless Movement

Kamasi Washington

3 maggio

Definito da Kamasi Washington un «album dance» inteso come «espressione dello spirito attraverso il corpo», Fearless Movement conferma il musicista come uno dei più cool del momento. La lista delle collaborazioni parla da sé: André 3000, Thundercat, George Clinton, solo per citarne alcuni.

Vultures Vol. 2

Kanye West & Ty Dolla Sign

3 maggio

Uscirà? Non uscirà nemmeno stavolta?

Empathogen

Willow

3 maggio

Empathogen segna il primo album in studio di Willow dopo quasi due anni, dopo Coping Mechanism del 2022. Un album che, ascoltando i primi due estratti Darkness e Complexity, potremmo dire che prende una direzione sonora più leggera rispetto ai lavori precedenti, ma dove i testi sono decisamente più complicati. Tra gli ospiti Jon Batiste e St. Vincent. Anche le child star crescono.

A Dream Is All We Know

The Lemon Twigs

3 maggio

Gli alfieri del vero finto rock ’60-70 tornano con un disco dai sapori magnificamente rétro. Si sono pure inventati un luogo immaginario per le loro canzoni, Mersey Beach, che fa un po’ Beatles e un po’ California di Brian Wilson. Il futuro sta altrove, ma i fratelli D’Addario sono la dimostrazione che esistono band derivative, ma notevoli.

Here in the Pitch

Jessica Pratt

3 maggio

Dal nuovo di Jessica Pratt, nome adorato da pochi appassionati e da molti giornalisti, qualche canzone è uscita, vedi Life Is che apre il disco, World on a String e The Last Year. Lei è un personaggio avvolto in un mistero quasi mistico. La musica sembra venire da un’altra epoca, attorno agli anni ’60 con quelli che lei chiama «grandi suoni panoramici che fanno pensare all’oceano e alla California», così come la sua voce che pare provenire da un altro mondo.

Funeral for Justice

Mdou Moctar

3 maggio

«Quest’album è diverso», ha detto Moctar, cantante e chitarrista della band a proposito di Funeral for Justice, l’album che parla della situazione del Niger e del popolo Tuareg. «I problemi causati da violenza terrorismo adesso sono più seri. Stati Uniti ed Europa sono venuti qua e hanno detto che ci avrebbero aiutati, ma ciò che vediamo è molto diverso». E poi naturalmente c’è la musica: anti-colonialismo armato di chitarra elettrica.

Ferite

Capo Plaza

3 maggio

Tutto soffia a favore di Capo Plaza e di Ferite che arriva a due anni da Hustle Mixtape. Un Forum annunciato per il 2025, una partnership con il videgioco Fortnite, 18 tracce (di cui due già pubblicate) che puntano a portarsi a casa qualche record. La speranza è che non sia il solito disco rap/trap.

A noi piace il liscio!

L’Orchestrina di Molto Agevole

3 maggio

Valzer, foxtrot, polka, cha cha cha, tango, beguine, galop, rumba, una quadriglia e una mazurka suonati da un’orchestrina (violino, clarinetto e sax, fisarmonica, contrabbasso, chitarra e batteria, voce lirica solista) che comprende musicisti di varia estrazione, dall’alternative alla classica, tra cui Enrico Gabrielli (Calibro 35, Winstons, 19’40”) e Alessandro Grazian. Un atto di amore per il liscio, la sua valorizzazione e conservazione. Non si mira al crossover pop, ma al recupero di una forma autentica, con la benedizione di Casadei Sonora Edizioni, che pubblica il disco. Make liscio great again.

Flash

Ditonellapiaga

10 maggio

Lei lo definisce un album che contiene “autentiche miscellanee di vita quotidiana”. Un anticipo è arrivato dai singoli Fossi come te, È tutto vero, Mary e il recentissimo Tu con me hai chiuso. Qualche tempo fa ci aveva detto: «sarà legato al mio album precedente ma allo stesso ci sarà una evoluzione». Dentro all’album i Coma_Cose, Gaia, Fulminacci e Whitemary. Manca poco.

Protomaranza

Articolo 31

10 maggio

A più di un anno dal loro ritorno al Festival di Sanremo, per gli Articolo 31 è il momento di pubblicare un nuovo album di inediti. Nell’album tanti ospiti: Fabri Fibra, Guè, Jake La Furia, Neffa, Rocco Hunt, Tedua, i Pinguini Tattici Nucleari, Nina Zilli, La Sad, Bugo. Intanto i due suoneranno il disco e il loro vecchi successi al Forum di Assago, il 9 ottobre.

Gringo vol. 1

Selton

10 maggio

«Volevamo fare un disco che suonasse gringo», ha detto il trio brasiliano, italiano d’adozione. «In Brasile si dice così per descrivere qualcosa difficile da classificare, che sembra arrivato da un altro pianeta. E, dopo tanti anni, la nostra urgenza era quella di fare un disco che fosse rilevante innanzitutto per noi e che non fosse dunque soltanto un altro disco dei Selton. Per questo abbiamo deciso di usare il tempo a nostro favore e di tornare solo con qualcosa di importante da dire, qualcosa di gringo». Il primo singolo è la rilettura di Sangue latino con Ney Matogrosso: ce lo hanno raccontato qui.

Britpop

A.G. Cook

10 maggio

Fare le cose semplice, per A.G. Cook, sarebbe troppo scontato. Il padrino dell’hyperpop dopo aver dato anima e beat a Charli XCX torna con un suo album fatto di tre dischi che richiamano passato, presente e futuro. Ventisette brani (nulla in confronto ai 49 di 7G del 2020) tra elettronica futuristica e una vena emo-cantautorale che sembra volersi fare spazio tra gli arpeggi digitali scuola PC Music.

I’m Totally Fine With It Don’t Give a Fuck Anymore

Arab Strap

10 maggio

Che a loro non sia mai importato molto di regole e manierismi è cosa risaputa. Il secondo disco della band dopo la reunion del 2021 (As Days Goes Dark gli era valso per la prima il primo posto nella classifica scozzese, loro terra natale) è dritto al punto, più immediato che mai. E sul titolo? Semplicemente un commento online che hanno trovato divertente. Ci fidiamo?

Can We Please Have Fun

Kings of Leon

10 maggio

Prodotto da Kid Harpoon, il musicista inglese che ha curato Fine Line e Harry’s House, i due dischi di enorme successo di Harry Styles, Can We Please Have Fun oltre ad essere una stupenda domanda in questo momento storico è soprattutto il nono album dei Kings of Leon. Dodici canzoni, a cui si aggiunge un secondo disco – Live in Wrexham – con sette tracce live.

Birth Control Pill

Speed Dealer Moms

10 maggio

Da un lato John Frusciante in libera uscita dai Red Hot Chili Peppers, dall’altra Aaron Funk in pausa dalla breakcore del suo progetto Venetian Snares. La coppia aveva esordito nel 2020 con un EP omonimo per poi riprendere a collaborare nel 2021 con un altro EP dal titolo SDM-LA8-441-114-211. Birth Control Pill sono due tracce per quasi 20 minuti di musica elettronica sperimentale.

Five Ways to Say Goodbye

Mick Harvey

10 maggio

È il quinto album del musicista australiano, noto tra le altre cose per le collaborazione con Nick Cave nei Bad Seeds e con PJ Harvey, un mix di pezzi originali e di cover, tra cui A Suitcase in Berlin, rilettura di Ich Hab’ Noch Einen Koffer in Berlin di Marlene Dietrich, e Like a Hurricane di Neil Young.

Stampede

Orville Peck

10 maggio

Il terzo album in studio del countryman mascherato Orville Peck sarà conterrà una serie di duetti. Tra i nomi Elton John, Noah Cyrus, Midland, Allison Russell, Nathaniel Rateliff, Bu Cuaron e Willie Nelson. Se questo è l’anno del country come dicono, questo disco sarà un must listen.

Remembrance

Chick Corea & Béla Fleck

10 maggio

L’ultimo atto della collaborazione tra due grandi musicisti, il banjoista Béla Fleck e il pianista Chick Corea, morto nel febbraio 2021. «Prima di esaurire il tempo a nostra disposizione» ha detto Fleck «abbiamo spinto il duo verso un nuovo traguardo. Senza questo disco non avremmo avuto accesso a un’altra visione di Chick Corea e dei diversi modi in cui può suonare. C’è un sacco di grande musica di Chick là fuori, ma questo disco è diverso».

To All Trains

Shellac

17 maggio

Molti li conosceranno per Steve Albini (che nella vita ha prodotto – così per dire un nome – i Nirvana), altri come band culto del Primavera Sound (non c’è edizione senza di loro), altri per i cinque dischi che hanno pubblicato negli ultimi trent’anni. To All Trains arriva a 10 anni esatti da Dude Incredible, e già di per sé è un evento.

Lives Outgrown

Beth Gibbons

17 maggio

La cantante dei Portishead non è una che fa un disco dietro l’altro. L’ultimo risale al 2019 ed è la rilettura della Symphony of Sorrowful Songs di Górecki, quello precedente è Out of Season con Rustin Man e risale al 2002. Lives Outgrown viene presentato con un disco di addii, ai famigliari, agli amici, a un pezzo di sé. «La vita è senza speranza», dice Gibbons, averlo realizzato le ha trasmesso «una tristezza che non avevo mai provato. Prima avevo la possibilità di cambiare il futuro, ma quando ti scontri con il tuo corpo, non puoi costringerlo a fare qualcosa che non vuole fare». Essendo lei un’artista vera, contiamo sul fatto che ne sia uscito un gran bel disco.

Hit Me Hard and Soft

Billie Eilish

17 maggio

Per farcelo ascoltare tutto assieme dall’inizio alla fine, Billie Eilish ha deciso di non pubblicare singoli prima del terzo album. Lo racconta come un ritorno alle atmosfere cupe del debutto When We All Fall Asleep, Where Do We Go?. Qui la nostra digital cover.

Orgy of the Damned

Slash

17 maggio

Il ritorno alle radici rock-blues del chitarrista dei Guns N’ Roses. Tra gli ospiti, Iggy Pop, Chris Stapleton, Demi Lovato, Paul Rodgers, Chris Robinson, Billy Gibbons, Gary Clark Jr e Brian Johnson degli AC/DC che canta Killing Floor di Howlin’ Wolf mentre Steven Tyler degli Aerosmith è all’armonica. Ci sono anche cover di T-Bone Walker, Willie Dixon, Albert King e altri.

Stop Making Sense: A Tribute Album

AA.VV

17 maggio

Il tributo collettivo alle canzoni del film-concerto dei Talking Heads che sta vivendo una nuova stagione di (quasi) popolarità. Ci sono tra gli altri Miley Cyrus che rifà Psycho Killer, i Paramore alle prese con Burning Down the House (David Byrne ha rifatto a sua volta la loro Hard Times, ottima), Lorde riprende Take Me to the River e i National Heaven.

Glorious

Kate Hudson

17 maggio

Le avevano detto che iniziare una carriera musicale a 45 anni era tardi. A lei non è importato molto. Kate Hudson (sì, l’attrice), sta per pubblicare il suo primo disco. «Direi che non sembra reale», ha detto Hudson in un comunicato stampa. «Ma la verità è: questo per me è più reale di qualsiasi cosa abbia fatto in tutta la mia vita. Avevo solo bisogno di arrivare a un punto in cui ero pronta». Siamo curiosissimi.

Unprecedented Shit

Ani DiFranco

17 maggio

Qualcuno li ha contati e con questo sono 23 gli album pubblicati da Ani DiFranco, una delle folksinger (e non solo) più prolifiche d’America. Prodotto da BJ Burton, il disco vuole essere un commento al panorama politico-sociale contemporaneo. Tra le canzoni c’è Baby Roe, sul diritto all’aborto.

Nevermind the Tempo

I Hate My Village

17 maggio

Praticamente, un prontuario pazzo e inclassificabile su come fare grande musica in modo del tutto anti-commerciale nel 2024. Loro sono Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena). Il titolo? «Una sintesi perfetta del pensiero creativo alla base del progetto I Hate My Village: abbiamo bisogno di note sbagliate e non ci importa del tempo».

Blue Electric Light

Lenny Kravitz

24 maggio

Doveva essere pubblicato a marzo ma poi è stato posticipato. Ora, finalmente, ci siamo. Il dodicesimo album in studio di Lenny Kravitz arriva a 6 anni di distanza dal precedente Raise Vibration ed è stato anticipato dal singolo TK421. Un disco che Lenny ha scritto e registrato nel suo studio alle Bahamas, suonando la maggior parte degli strumenti da solo o insieme al chirattista Craig Ross. Sentiamo già l’estate.

66

Paul Weller

24 maggio

66 come gli anni che Paul Weller compirà il giorno dopo l’uscita di quest’album con copertina di Peter Blake che viene presentando come un disco riflessivo e intimo, con ospiti che vanno da Noel Gallagher a Bobby Gillespie. Troppo vecchio per il rock? Decidete voi ascoltando Soul Wandering.

Clancy

Twenty One Pilots

24 maggio

Anche qui, disco posticipato perché i video di ogni canzone non erano terminati. Ma ora ci siamo: Clancy è stato annunciato come il “capitolo finale” di una storia iniziata con Blurryface, continuata attraverso il concept album del 2018 Trench e poi con l’LP più recente dei Twenty One Pilots, Scaled and Icy del 2021 (il titolo di quell’album era un anagramma di “Clancy Is Dead”).

The Border

Willie Nelson

31 maggio

Willie Nelson ha 91 anni. Da quando ne aveva 80 ha pubblicato una quindicina di dischi. L’ultimo uscirà a fine mese ed è prodotto e in parte scritto con Buddy Cannon. Prende nome dalla cover di Rodney Crowell con la quale è stato lanciato. La prova provata che l’erba fa bene.

Night Reign

Arooj Aftab

31 maggio

È il quarto album della cantautrice pakistana che tre anni fa ha conquistato il pubblico occidentale sciccosetto con Vulture Prince e poi con Love in Exile col pianista Vijay Iyer e il polistrimentista Shahzad Ismaily. Per pochi, ma buoni. Il video di Raat Ki Rani è diretto da Tessa Thompson.

Ship to Shore

Richard Thompson

31 maggio

Un altro della generazione che non molla (ok, qualcuno sta mollando, ma ci siamo capiti). Classe 1949, figura di spicco del folk revival britannico, Richard Thompson ha fatto un disco che s’annuncia vario, con spunti che passando dalla Motown alla musica europea del XVII secolo. «Mi piaceva l’idea di avere una base solida su cui lavorare e di partire da lì», ha detto il musicista. «E la mia base è la musica tradizionale britannica, ma ci sono anche quella scozzese e irlandese. Ci sono il jazz, il country, la classica. Una volta che hai stabilito qual è la tua base, puoi andare ovunque».

Big Swimmer

King Hannah

31 maggio

Se tutto l’album del duo formato da Hannah Merrick e Craig Whittle sarà come la title track (dove appare anche Sharon Van Etten), allora sarà un gran disco. A questo link la nostra intervista di un paio d’anni fa.

The Dream of Delphi

Bat for Lashes

31 maggio

È scivolata un po’ nelle retrovie del mainstream la talentuosa Natasha Khan, in arte Bat for Lashes. A 15 anni dalla hit che la lanciò – Daniel contenuta nel secondo album Two Suns – l’artista britannica torna con il suo sesto disco, il primo in cinque anni. Ad ascoltare i primi tre singoli – The Dream of Delphi, Letter To My Daughter e Home – il talento è ancora cristallino, così come il suo pop d’autore dal suono cinematico.

Gravity Stairs

Crowded House

31 maggio

L’ottavo disco in 38 anni per la band australiana che è ripartita per l’ennesima volta nel 2019 dopo tre pause piuttosto corpose. Gravity Stairs arriva a tre anni da Dreamers Are Waiting e stando alle parole del frontman Neil Finn conterrà dei testi molto diretti. La copertina è un omaggio a Revolver dei Beatles.

Chaos Angel

Maya Hawke

31 maggio

In attesa della stagione finale di Stranger Things, la nostra super nepo baby (scusaci Maya, ma essendo figlia di Uma Thurman ed Ethan Hawke hai vinto tutto) torna con il suo terzo album dopo Blush (2020) e Moss (2022). Un album «più felice» come lo ha definito Maya nonostante due dei tre singoli pubblicati finora siano tutt’altro che allegri. Ma si sa, con lei è sempre tutto un upside-down, un sottosopra.

Poké Melodrama

Angelina Mango

31 maggio

Non il primo disco di Angelina Mango ma un po’ come se lo fosse. Dopo il trionfo a Sanremo e la partecipazione all’Eurovision prevista per maggio, Angelina pubblica il nuovo disco di inediti, annunciato a sorpresa durante il suo live milanese al Fabrique. Un lavoro, recita il comunicato stampa, in cui «la sua versatilità si manifesta con molteplici sfaccettature che si mescolano come una vera e propria poké di suoni e ritmi». Buon appetito.