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I Black Keys raccontano i segreti del loro concerto


Dan Auerbach e Patrick Carney spiegano come hanno messo insieme la scaletta del loro ultimo tour, tra i classici del passato e le nuove canzoni di ‘Let’s Rock’

Foto: Alysse Gafkjen

I Black Keys sapevano quanto fossero alte le aspettative per il tour di Let’s Rock, il primo dopo molti anni. Allora come hanno fatto a scegliere le canzoni da suonare? «Siamo andati nella nostra Top 25 su Spotify», scherza il chitarrista e cantante Dan Auerbach. «Abbiamo pensato alle canzoni più divertenti dal vivo, e abbiamo scelto anche quelle che non suonavamo da un po’. Abbiamo messo insieme la scaletta e ha funzionato dannatamente bene».

Così è stato a uno degli ultimi concerti della band, nel Barclays Center di Brooklyn, in cui i Keys si sono persi nel loro catalogo di nove album, recuperando canzoni come Everlasting Light e Howlin’ For You e reinterpretandole con una nuova band: i chitarristi Steve Marion e Andy Gabbard, e il bassista Zach Gabbard. «Insieme possiamo aprire gli arrangiamenti delle canzoni», dice Auerbach. Qui sotto, i Keys raccontano come hanno messo insieme la scaletta del concerto a Denver.

1I Got Mine (2008)



I Black Keys hanno aperto il concerto al Pepsi Center di Denver con questa cavalcata direttamente da Attack and Release, un brano che apprezzano per la combinazione tra il ritmo lento e i riff heavy. «È un po’ come quando Kool-Aid Man entra sfondando un muro», dice Auerbach (fa riferimento allo spot di un drink americano, ndt).

2Eagle Birds (2009)

Auerbach adora questo brano ipnotico e ispirato al Delta blues, perché può suonare una Peavey Razer, la chitarra che usava il chitarrista del Mississippi T-Model Ford. «L’ho visto dal vivo più di chiunque altro», dice. «È la nostra influenza più importante. Junior Kimbrough era più jazz, T-Model era una garage band. Riuscivamo a fare le stesse cose».

3Gold on the Ceiling (2011)

«Volevo assicurarmi che la scaletta fosse ricca di cose nuove, non volevo suonare un blocco di sei canzoni dell’ultimo album a metà concerto», dice il batterista Patrick Carney. Dopo due brani, dice, «gli tiriamo addosso la hit». È qui che il sipario svela l’enorme light show del gruppo. «Cerco di non suonarla troppo veloce, io e Dan ci entusiasmiamo troppo per questa canzone».

4Everlasting Light (2010)



I nuovi musicisti della band hanno rivoluzionato questo brano soul con un arrangiamento psichedelico in cui il pubblico e la band possono perdersi. «Mi dà tempo per guardarmi intorno», dice Carney. «È un po’ il nostro lento, tutti si abbracciano durante quella canzone. È toccante». Secondo Auerbach, «il groove ti fa sentire davvero bene. Riesco ancora a cantare le note più alte, è assurdo. Un giorno non ci riuscirò più, è sicuro».

5Howlin’ for You (2010)



Auerbach era solito semplificare questo brano di Brothers, poi il gruppo ha ingaggiato i nuovi musicisti, e ora può suonare l’arpeggio come faceva sul disco mentre gli altri si occupano degli assolo. «Quei piccoli dettagli che abbiamo registrato sul disco sono fondamentali per me», dice. 



La scaletta dei Black Keys

610 A.M.: Automatic (2004)



«Questo è semplice garage rock», dice Auerbach di questo brano registrato in una fabbrica di pneumatici. Il pubblico, qui, si agita parecchio, e Carney cerca sempre di individuare quello che definisce il “Sig. Animale della Festa”. «C’è sempre questo tizio con dei vestiti eccentrici, un cappello, conciato come uno stronzo e determinato a ballare», dice. «È l’equivalente di quelli che si dipingono la faccia per andare a vedere una partita di football».

7Thickfreakness (2003)

«Attualmente è una delle canzoni più antiche in scaletta», dice Carney. «Ricordo che l’abbiamo suonata per aprire il nostro primo concerto in assoluto, a Londra, di fronte a 20 persone al Camden Barfly. Ero così nervoso, anche se c’erano solo 20 persone. Quella sensazione, ti senti un bambino e ti spediscono dall’altra parte del mondo per suonare rock & roll, vuoi mettere su un bello show. Quella canzone mi ricorda quel concerto, succede tutte le volte che la suoniamo».

8Little Black Submarines (2011)

In questo classico di El Camino, Auerbach suona prima una chitarra acustica, poi l’elettrica per un’esplosione di rock psichedelico. «Posso togliere gli in-ear monitor quando Dan fa la parte acustica», dice Carney. «C’è un fan che ci segue sempre, ha solo nove anni. L’altra sera era nel pubblico con i genitori, è andato fuori di testa per questo pezzo».

9Lonely Boy (2011)

Durante il festival di Las Vegas, la band ha invitato Wayne Newton sul palco per farlo ballare su questo pezzo. «Abbiamo scoperto che Lil Wayne (anche lui nella lineup del festival) sarebbe arrivato in ritardo», dice Carney. «Così ho detto: “Abbiamo bisogno di un altro Wayne». «Newton è grosso come un carro armato, ci avrebbe potuto fare a pezzi», aggiunge Auerbach. «La sua stretta di mano era devastante».

10Lo/Hi (2019)

Il nuovo bis – con un groove alla T.Rex e il coro – prende vita con i visual, che mostrano una sedia elettrica. È un riferimento all’ultimo album Let’s Rock, titolato come le ultime parole dette da un detenuto prima della condanna a morte. «Il brano è tutto centrato sul groove e sulla ritmica delle chitarre», dice Auerbach, «è puro divertimento».

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