I 5 show da non perdersi al Primavera Sound di Madrid | Rolling Stone Italia
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I 5 show da non perdersi al Primavera Sound di Madrid

Con 257 show in programma, può essere difficile orientarsi oltre i più conosciuti headliner. Qui trovare 5 consigli di performer che, secondo noi, sarebbe meglio non perdersi

I 5 show da non perdersi al Primavera Sound di Madrid

Il Primavera Sound a Barcellona

Foto: Christian Bertrand

Nessuno sa che cosa aspettarsi dal Primavera Sound di Madrid. Un po’ perché è la prima edizione, un po’ perché segue a ruota la conclusione di un capitolo catalano letteralmente infuocato, con 253.000 partecipanti complessivi, 317 show e un principio di incendio durante la performance di Skrillex. Non è mancato tutto. C’è un numero, però, che parla chiaro: 257. Questo il totale degli artisti che si preparano a portare l’energia del genitore spirituale di tutti i festival europei nella capitale spagnola. Tra di loro, nomi di primo piano come Kendrck Lamar, Depeche Mode, Halsey, Rosalía, Calvin Harris, Blur, New Order, Four Tet, per cui si pronosticano già palchi da tutto esaurito.

Oltre a loro, però, il Primavera è molto altro. Così, per orientarsi, scoprire qualcosa di nuovo e lasciarsi stupire, ecco 5 consigli di show da non perdersi nei prossimi giorni di kermesse madrilena.

Alison Goldfrapp

Foto: Eric Pamies

Se il synth pop britannico contemporaneo ha una madrina questa è Alison Goldfrapp. Vocalist del duo Goldfrapp, fondato nel 1999 con Will Gregory, Goldfrapp arriva sul palco del Primavera fresca di un album solista, The Love Invention, lettera d’amore al ritmo delle sale da ballo, pronto a far scatenare anche i più inchiodati tra il pubblico. A Barcellona, Goldfrapp è riuscita nell’impresa. Abbiamo ragione di credere che possa replicare anche a Madrid, l’8 giugno.

PinkPantheress

Foto: Sharon Lopez

PinkPantheress è una delle quote GenZ del Primavera. Classe 2001, la scalata alle classifiche di Vicky Beverly Walker, questo il suo nome, comincia sul feed di TikTok e continua con singoli catchy, un po’ da cameretta, decisamente influenzati dall’alt-rock e pop degli anni Novanta e primi Duemila. Non è un caso che Walker dichiari di aver capito di voler perseguire una carriera artistica dopo aver visto una performance dei Paramore e della loro Hayley Williams. L’anno di PinkPantheress si è aperto con duetti (Skrillex e Ice Spice) e nuove collaborazioni all’orizzonte. Il Primavera per Walker potrebbe essere la prova di una prima maturità. La trovarete l’8 giugno.

Japanese Breakfast

Foto: Eric Pamies

Japanese Breakfast aka la band capitanata da Michelle Zauner non ha probabilmente bisogno di presentazioni. Almeno non dopo aver già cominciato a bucare il velo della cultura pop ed essersi stabilita come “quella che parla ai giovani e che i vecchi non conoscono”. È in questo senso che la sua figura viene citata nella recente – e spassosa – serie di AppleTV+, Shrinking, dove Jason Segel è uno psicologo che si trova a fare il giocoliere tra i dolori dei suoi pazienti e quelli della propria famiglia. È una musica atmosferica quella di Japanese Breakfast, rotonda, che parla da una dimensione altra. Eterea (non è un caso che uno dei lavori in studio del gruppo si intitoli Soft Sounds From Another Planet) ma allo stesso tempo trascinante. I Japanese Breakfast sono una delle realtà indie-pop più interessanti degli ultimi anni ed è bene tenerci gli occhi puntati.

Jockstrap

Foto: Sergio Albert

Nell’ultimo anno i Jockstrap hanno camminato in stato di grazia. Dopo l’uscita del loro album d’esordio nel 2022, I Love You Jennifer B (che arriva dopo qualche EP), il duo londinese formato da Georgia Ellery e Taylor Skye sembra volersi prendere la scena a suon di pseudo-cacofonie orchestrali, voci soffici e ritmi elettronici martellanti. E, a quanto pare, ce la stanno facendo: due passaggi in Italia in meno di 12 mesi (prima al C2C 2022, poi al MI AMI 2023), un tour che li porterà, dopo il passaggio al Primavera, a toccare altri angoli d’Europa e gli Stati Uniti. Non chiamateli quindi novellini. Anche perché sia Ellery che Skye vengono da lavori importanti (per esempio Ellery è parte anche dei Black Country, New Road, parimenti presenti al Primavera, e ha già collaborato con Jamie XX e altri), ma, soprattutto, perché la folla la infuocano a puntino. Segnateveli per il 10 giugno.

Christine and the Queens

Foto: Pierre-Ange Carlotti

Christine and the Queens non è nuovo al Primavera, e il suo ritorno marchia anche l’uscita, durante il capitolo di Madrid, del suo nuovo lavoro in studio, annunciata per il 9 giugno, data in cui l’artista francese si esibirà sul palco della Ciutad del Rock. Il suo è un pop dai muscoli vocali ben sviluppati che parla di desiderio e che desiderio comunica in ogni aspetto della performance. Christine and the Queens (anche noto come Redcar o Chris) cita tra le sue maggiori influenze David Bowie/Ziggy Stardust, Kate Bush, Björk, Philip Glass, Michael Jackson. Solo la storia ci dirà se sarà riuscito a influenzare il modo in cui vediamo la musica tanto quanto le sue icone. Nel frattempo, regala goduriosi momenti di spettacolo ogni qualvolta si trovi su di un palco