I 10 migliori lati B dei Queen | Rolling Stone Italia
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I 10 migliori lati B dei Queen

Una ricognizione dei retri dei singoli per scoprire l'altra faccia della band inglese: due blues di Brian May, il falsetto di Freddie Mercury, un pezzo ironico a tema religioso, jam e improvvisazioni

I 10 migliori lati B dei Queen

I Queen

Foto: John Rodgers/Redferns

Ci sono band che con le proprie B-side avrebbero potuto comporre svariati album di inediti. I Queen non sono tra queste. Eppure, soprattutto a partire dagli anni ’80, il gruppo si è trovato spesso a fare i conti con brani che, per i motivi più disparati, non sembravano adatti al sound degli album su cui i quattro stavano lavorando. La scelta più ovvia era quella di inserirli come lati B dei singoli in uscita, col risultato inevitabile di far perdere loro visibilità. Ne abbiamo selezionati 10, con l’aggiunta di una bonus track, l’unico brano registrato dal gruppo per il fan club ufficiale.

“See What a Fool I’ve Been” (1974)

See What A Fool I’ve Been (B-Side Version / Remastered 2011)

Il pezzo risaliva al tempo degli Smile, la band pre-Queen formata da Brian May, Roger Taylor e Tim Staffell, ma venne registrato dai Queen e usato come lato B di Seven Seas of Rhye. Benché si differenziasse dai colleghi per la quasi totale assenza di radici blues nel proprio stile, May prese spunto da That’s How I Feel, un blues di Sonny Terry e Brownie McGhee del 1958. Un’occasione per ascoltare la band cimentarsi con un genere diverso.

“A Human Body” (1980)

A Human Body (B-Side)

È incomprensibile che A Human Body sia rimasto fuori da un disco ufficiale dei Queen. Classica composizione di Roger Taylor, ricordava per le atmosfere e per il cantato Drowse, presente su A Day at the Races, e non avrebbe sfigurato su qualsiasi loro uscita degli anni ’80. Invece, essendoci già altri brani di Taylor su The Game, venne relegata a semplice lato B del singolo che dava il nome all’album.

“Soul Brother” (1981)

Soul Brother (B-Side)

Un’altra gemma colpevolmente trascurata da una band all’apice della creatività, frettolosamente inserita come lato B di Under Pressure. È uno degli apici vocali di Mercury, il cui falsetto tocca vette mai raggiunte in precedenza. Bella anche l’idea di creare il testo sulla base di altri brani del gruppo (Under Pressure compresa).

“I Go Crazy” (1984)

I Go Crazy (B-Side)

Un pezzo registrato nel 1983, definito da May «una delle mie autoindulgenze heavy». Un rock divertente, veloce e grezzo, sulla scia di altri presenti in The Works, ma che il resto del gruppo detestava a tal punto da escluderlo dall’album. Finito sul retro di Radio Ga Ga, col tempo I Go Crazy è diventato uno dei favoriti dei die hard fans del gruppo, che però non hanno mai avuto il piacere di sentirlo suonato dal vivo.

“Stealin'” (1989)

Che durante le sessioni di The Miracle la band fosse in stato di grazia lo testimoniano le decine di brani rimasti fuori dalla selezione finale. Molti di questi vennero scartati, altri divennero B-side, come questo sensuale pezzo a metà tra blues e black scritto quasi tutto dal solo Mercury. Col senno di poi è facile pensare che una traccia del genere avrebbe potuto aumentare il valore complessivo del disco se inserita al posto di un riempitivo come My Baby Does Me.

“Hang On in There” (1989)

Hang On In There (B-Side)

La storia di Hang On in There è particolare. Nata da una delle prime jam session di The Miracle, la canzone venne utilizzata stranamente sia come lato B di I Want It All che come bonus track della versione in CD del disco, ma non su quella in vinile. Quasi tutti i fan sono tuttavia convinti che non avrebbe sfigurato all’interno dell’album, magari prima della conclusiva Was It All Worth It. È venuta alla luce parte della jam da cui era nata: vivamente consigliata la ricerca su YouTube.

“Hijack My Heart” (1989)

Hijack My Heart (B-Side)

Dopo The Game, né Brian May né Roger Taylor hanno più cantato un pezzo in un album dei Queen. Non stupisce dunque che questa traccia interpretata dal batterista e nata durante le sessioni di The Miracle non abbia trovato spazio se non come lato B di The Invisibile Man. In ogni caso, i fan di Taylor ebbero di che esultare: la sua voce alla Rod Stewart non aveva perso un grammo del suo fascino e il tema donne e motori faceva tanto I’m In Love With My Car. Un gioiello che avrebbe meritato più esposizione.

“My Life Has Been Saved” (1989)

My Life Has Been Saved (1989 B-Side Version / Remastered 2011)

John Deacon era un autore di serie A. Il suo animo compositivo si divideva equamente tra ritmi black (va da sé la citazione di Another One Bites the Dust) e ballate intense come Spread Your Wings e One Year of Love. My Life Has Been Saved fa parte della seconda categoria, ma probabilmente le sue sonorità non sembravano sposarsi con quelle di The Miracle. Fortunatamente, alla ricerca di brani da inserire in Made in Heaven, i tre Queen superstiti si ricordarono di questa perla che accompagnava il singolo Scandal e la inserirono, riarrangiata, nel progetto.

“Mad the Swine” (1991)

Mad the Swine faceva parte della tracklist definitiva del disco di debutto dei Queen, ma vide la luce solo diciotto anni dopo, come lato B di Headlong. Il motivo dell’esclusione non stava tanto nell’insoddisfazione del gruppo, ma nel fatto che tra i brani scelti ce ne fosse già uno a tema religioso, Jesus. Nonostante la forte ironia di Mad the Swine, i Queen non vollero correre il rischio di passare per una band di rock religioso e lasciarono il brano nel cassetto.

“Lost Opportunity” (1991)

Lost Opportunity (B-Side)

Inspiegabilmente dimenticato anche nella raccolta ufficiale dei singoli del gruppo, Lost Opportunity rappresenta un po’ la chiusura del cerchio in quanto a B-side dei Queen. Per accompagnare I’m Going Slightly Mad, Brian May tornò infatti a giocare col blues, un genere toccato solo poche volte, una delle quali proprio nel lato B See What A Fool I’ve Been. Toccante e malinconica, Lost Opportunity rappresentava appieno lo stato d’animo di un musicista e di una band che sapeva di essere giunta al capolinea.

Bonus Track: “Dog with a Bone”

A differenza di altri gruppi, i Queen sono sempre stati avari di brani inediti destinati al fan club ufficiale, pur avendo un rapporto costante con i propri sostenitori. Dog with a Bone rappresenta una piacevolissima eccezione. Sorta di improvvisazione hard rock registrata durante le session di The Miracle, il pezzo vede Roger e Freddie alternarsi alla voce. Ai due si sarebbe aggiunto anche Brian, se non fosse stato quasi afono al momento della registrazione.

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