Da Dylan a Beyoncè: le migliori performance presidenziali | Rolling Stone Italia
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Da Dylan a Beyoncè: le migliori performance presidenziali

Anche se probabilmente la cerimonia di Trump non passerà alla storia, ci hanno pensato altri presidenti a celebrare con stile il proprio insediamento alla Casa Bianca

Da Dylan a Beyoncè: le migliori performance presidenziali

President Barack Obama as Beyonce sings the National Anthem at the ceremonial swearing-in at the U.S. Capitol during the 57th Presidential Inauguration in Washington, Monday, Jan. 21, 2013. (AP Photo/Carolyn Kaster)

Una tradizione nata negli anni ’40, con Mickey Rooney che nel 1941 suonò il pianoforte per l’allora Presidente Franklin D. Roosevelt; da quel giorno sono tantissime le stelle della musica che si sono esibite durante l’insediamento del Presidente degli Stati Uniti. Quest’anno, vuoi anche per i tantissimi rifiuti, la cerimonia per il Presidente Donald Trump è stata decisamente meno spettacolare se confrontata a quelle in onore del suo predecessore; per il Tycoon, infatti, si sono esibiti artisti non troppo conosciuti come, Toby Keith, 3 Doors Down, Lee Greenwood e la 16enne Jackie Evancho. Qui abbiamo raccolto le migliori esibizioni, da Michael Jackson e Bob Dylan per Bill Clinton a Aretha Franklin e Beyoncé per Barack Obama.

Michael Jackson e altri (1993)

Pochi giorni prima della cerimonia d’insediamento di Bill Clinton, a Washington andò in scena l’America’s Reunion on the Mall, un festival gratuito di due giorni nato per celebrare la diversità culturale negli Stati Uniti. All’iniziativa presero parte anche dei danzatori Nativi Americani, alcuni artisti zydeco e gruppi soul che si esibirono durante la messa in onda televisiva assieme a leggende del calibro di Aretha Franklin, Ray Charles, Michael Bolton e Michael Jackson. In occasione del concerto, l’autoproclamato Re del Pop portò con se sul palco i migliori artisti di quegli anni con cui si esibì nell’immortale We Are the World. Fra gli altri, cantarono anche Stevie Wonder, Ashford and Simpson, Kenny Rogers e Diana Ross, mentre Bill e Hillary Clinton, insieme alla figlia Chelsea, prestarono le proprie voci al coro durante il famoso ritornello. Jackson si esibì di nuovo per Clinton il giorno dopo l’elezione al Presidential Gala, cantando due estratti dal suo album Dangerous, ovvero Gone Too Soon, brano dedicato alla lotta contro l’AIDS, e Heal the World, canzone scritta per i bambini di tutto il mondo.

Bob Dylan (1993)

Bill Clinton sembrava particolarmente coinvolto durante la performance di un Bob Dylan in versione cowboy che, durante l’America’s Reunion on the Mall, si esibì con la sua hit del 1964 Chimes of Freedom. Nonostante l’applauso forse un po’ eccessivo dei Clinton, Dylan si esibì lo stesso giorno durante un altro evento per l’insediamento del nuovo Presidente, cantando To Be Alone With You e Key to the Highway. Fatta eccezione per questa performance, e per alcune rarissime dichiarazioni di stima nei confronti di Obama, Dylan è sempre rimasto lontano dalla politica.

Aretha Franklin (2009)

Nel 2009, durante la cerimonia per il Presidente Barack Obama, Aretha Franklin cantò My Country e Tis of Thee nello stesso luogo in cui 46 anni prima Martin Luther King Jr. pronunciò il suo famoso discorso “I Have a Dream”. In seguito la cantante rivelò a Larry King di essere dispiaciuta per l’esibizione leggermente sottotono causato dal freddo, aggiungendo, tuttavia: «Ero felicissima e molto emozionata per essere lì. Questa è stata la cosa più importante, non la mia performance, ma il fatto di essere stata lì in quel momento per assistere all’insediamento di un grande uomo e alla promessa di un domani migliore».

Bruce Springsteen (2009)

Come successo qualche anno prima per l’insediamento di Bill Clinton, anche per l’arrivo di Obama alla Casa Bianca fu organizzato un concerto cui parteciparono le stelle più splendenti della musica mondiale, passato alla storia con il nome di “We Are One: The Obama Inaugural Celebration at the Lincoln Memorial”. Fra le varie performance il momento più toccante fu quando Bruce Springsteen si esibì con una versione gospel di The Rising, brano dedicato a un vigile del fuoco morto durante l’11 settembre.

Beyoncé (2013)

Beyoncé e il marito Jay Z sono probabilmente fra gli artisti che più sono stati vicini ai coniugi Obama, sia durante le campagne elettorali che durante la loro permanenza alla Casa Bianca. In occasione della cerimonia del 2009, la cantante si esibì con America the Beautiful e con la cover del brano di Etta James At Last durante il ballo inaugurale del Presidente con la First Lady. Da sempre sostenitrice delle politiche di Obama, Beyoncé ebbe l’onore di cantare l’Inno Nazionale durante l’inaugurazione del secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti nel 2013. La stella del pop, tuttavia, fu coinvolta in uno strascico di polemiche a causa della sua esibizione in playback durante la cerimonia. Un mese più tardi, durante la conferenza stampa prima della sua esibizione durante l’intervallo del Super Bowl, Beyoncé cantò l’inno davanti ai giornalisti presenti, aggiungendo come avesse preferito usare il playback dato che, il giorno della cerimonia per Obama, non era riuscita a provare insieme all’orchestra la sua performance di cui, tuttavia, si disse “molte orgogliosa”.