La prima copertina della storia ad essere premiata con un Grammy è stata quella di Frank Sinatra Sings for Only the Lonely. Nel 2026, per la prima volta dagli anni ’70, una nuova generazione di artisti si contenderà lo stesso riconoscimento. I Grammy Awards hanno infatti rilanciato la categoria Best Album Cover nella quale sono candidate le cover dei dischi di Tyler, the Creator, Djo, Bad Bunny, Perfume Genius e Wet Leg. Ovviamente il premio andrà non agli artisti, ma agli art director.
Abbiamo chiesto a Mary Banas, candidata nel 2019 nella categoria Best Album Package per Be the Cowboy di Mitski, e al noto fotografo Danny Clinch (Bruce Springsteen, Pearl Jam, ecc) di dare un’occhiata alle cinque copertine che si giocheranno il Grammy.
Moisturizer
Wet Leg
Mary Banas: «Sono più che entusiasta di questa copertina. È quasi perturbante. Interpreto l’immagine come se le due figure fossero la stessa persona. Sono lati, due aspetti della stessa persona?».
Hester Chambers, Ellis Durand, Henry Holmes, Matt de Jong, Jamie-James Medina, Joshua Mobaraki e Rhian Teasdale, art director.
Chromakopia
Tyler, the Creator
Danny Clinch: «Sono un fan delle copertine dei dischi di Tyler, the Creator. Questa è interessante perché è semplice e in quest’epoca in cui tutto è digitale, con la gente che guarda le cover dal telefono, risalta perché è un’immagine grafica e strana, di quelle da cui non riesci a staccare gli occhi».
Shaun Llewellyn e Luis “Panch” Perez, art director.
Glory
Perfume Genius
Clinch: «Una copertina di successo, che sia una fotografia o una grafica, deve sempre catturare l’attenzione. Lo scopo è attirare le persone, invitarle ad ascoltare il disco. Che cosa sta succedendo lì? Quella persona è in difficoltà? E cosa accade fuori dalla finestra? È un’immagine potente».
Cody Critcheloe e Andrew J.S., art director.
The Crux
Djo
Banas: «Ritrae una scena che sembra contenere molti racconti. Mi ricorda la copertina di Paul’s Boutique dei Beastie Boys. È un’altra esperienza artistica che si connette alla musica , è qualcosa di tangibile che puoi dare agli ascoltatori abbinata a una cosa intangibile come la musica».
William Wesley II, art director.
Debí tirar más fotos
Bad Bunny
«Ricorda la copertina di Illmatic di Nas», dice Clinch citando una cover che lui stesso ha scattato, sovrapponendo una foto d’infanzia a un isolato della città. «Voleva mostrare da dove veniva. Bad Bunny avrebbe potuto fare una cosa tipo “Ehi, guardatemi”, ma non l’ha fatto»
Benito Antonio Martínez Ocasio, art director.
