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14 canzoni per John Lennon

L’8 dicembre 1980 John Lennon veniva ucciso a Manhattan. Ecco come gli altri Beatle, ma anche Elton John, David Gilmour, gli Oasis, Bob Dylan, i Queen, gli U2 e altri hanno cantato la sua vita e la sua morte

Foto: Vinnie Zuffante/Michael Ochs Archives/Getty Images

Esattamente quarant’anni fa, l’8 dicembre 1980, John Lennon veniva ucciso da Mark David Chapman di fronte alla propria abitazione, il Dakota Building affacciato su Central Park West, a Manhattan. «Pregavo Iddio che mi fermasse e Satana che me lo facesse fare», dirà l’assassino.

Da allora, Lennon è stato ricordato in musica e parole da moltissimi artisti. Quella che segue è una selezione delle canzoni a lui dedicate nel corso del tempo a partire da quelle firmate dai tre ex Beatles: All Those Years Ago di George Harrison, Here Today di Paul McCartney e Peace Dream di Ringo Starr. È un estratto dal libro di Vincenzo Oliva e Riccardo Russino John Lennon. Canzoni – storia e traduzione (Diarkos) in cui gli autori leggono i testi delle canzoni soliste del Beatle per raccontare l’artista e l’uomo.

Se Paul Simon ricorda, romanzandolo, il momento in cui ha appreso della morte di Lennon e Joan Baez racconta la sua reazione dopo l’8 dicembre, David Gilmour si scaglia contro l’assassino e George Michael chiede “come mai John e Elvis sono morti?”. La risposta la canta Freddie Mercury: “la vita è crudele”.

“All Those Years Ago” George Harrison

La canzone fa parte dell’album Somewhere In England del 1981, il primo pubblicato da un ex Beatles dopo la morte di Lennon. Alla registrazione hanno partecipato Ringo Starr alla batteria e Paul McCartney ai cori: è stata la prima volta che i tre ex compagni hanno lavorato insieme dai tempi di I Me Mine, l’ultima registrazione dei Beatles datata 3 gennaio 1970. Al loro fianco anche il produttore George Martin e l’ingegnere del suono Geoff Emerick: è il gruppo di lavoro dei Beatles che omaggia Lennon. 
All Those Years Ago viaggia su due binari: da una parte Harrison sottolinea l’importanza delle canzoni di Lennon e ricorda come fosse stato criticato in vita, dall’altra descrive il rapporto con il suo ex compagno. Canta Harrison: «Io adesso parlo di amore / Mentre tu eri trattato come un cane / Quando eri l’unico ad avere le idee chiare / E indicavi la via per la verità quando dicevi / Tutto quello di cui avete bisogno è amore [riferimento a All You Need Is Love] / Tu eri l’unico che sbattevano con le spalle al muro / Eppure eri l’unico ad immaginare tutto [riferimento a Imagine]». Poi passa al suo rapporto con Lennon: «Vivendo tra il bene e il male / Ho sempre guardato a te come a un esempio / Ora siamo rimasti gelati / Per colpa di qualcuno / Il migliore amico del diavolo / Qualcuno che ci ha sconvolti tutti / Nella notte più oscura / Invio una preghiera a te / che adesso sei nel mondo della luce / Dove lo spirito si libera dalle menzogne». (…).

“Here Today” Paul McCartney

La canzone fa parte di Tug Of War del 1982, uno dei migliori album di Paul McCartney, ed è una ballata acustica che richiama Yesterday sia per l’arrangiamento per quartetto d’archi sia per il tema della perdita e il senso di incredulità e di smarrimento al cospetto della morte. Il testo, privo di retorica e ricco di umanità, evita di edulcorare il rapporto spesso conflittuale tra i due. Paul McCartney ha iniziato a eseguire dal vivo questo brano dalla tournée del 2002-2003 e in ogni concerto l’ha presentata con queste parole: «Quando una persona è qui con noi, non sempre riusciamo a dirgli quanto gli vogliamo bene e quanto la apprezziamo, poi quando muore le parole ci rimangono in gola». Canta McCartney in Here Today: «E se dicessi / Che ti conoscevo veramente bene / Quale sarebbe la tua risposta / Se oggi fossi qui? / Qui oggi / Be’, conoscendoti / Tu probabilmente rideresti e diresti / Che noi eravamo due mondi diversi / Se tu oggi fossi qui / Da parte mia / Ancora ricordo quello che è stato / E non riesco più a trattenere le lacrime / Ti voglio bene». (…)

“Peace Dream” Ringo Starr

Nel 2010 Ringo Starr ha ricordato John Lennon e le sue campagne a favore della pace nella canzone Peace Dream dell’album Y Not: «Proprio come aveva detto John Lennon dal suo letto ad Amsterdam / Un giorno il mondo si sveglierà per vedere la realtà / […] Così, provate a immaginare / Se dessimo una possibilità alla pace [riferimento a Give Peace A Chance] / Tutto il mondo potrebbe vivere in armonia [riferimento a Imagine]». (…) Da segnalare, infine, che dal 2008 Ringo Starr chiude i suoi concerti con Give Peace A Chance.

“The Late Great Johnny Ace” Paul Simon

The Late Great Johnny Ace fa parte dell’album Heart And Bones pubblicato da Paul Simon nel 1983. La canzone però era stata scritta almeno due anni prima, visto che Simon l’aveva presentata durante il celebre concerto del 19 settembre 1981 al Central Park di New York, per il quale si era riunito dopo molti anni con Art Garfunkel. Il Johnny Ace citato nel titolo era un bluesman degli anni Cinquanta che, stando alla leggenda, si era sparato giocando alla roulette russa. Una morte violenta, quasi un parallelo con quella di Lennon, ricordata così da Paul Simon nell’ultimo verso: «In una fredda notte di dicembre / Stavo passeggiando durante il periodo di Natale / Quando mi avvicinò uno sconosciuto e mi chiese / Se avessi sentito che John Lennon era morto / Poi entrammo in questo bar / E ci restammo fino alla chiusura / E tutte le canzoni che abbiamo suonato / Erano per il grande Johnny Ace». (…)

“Sgt. Pepper’s Band” Joan Baez

Joan Baez non ha mai pubblicato questa canzone tributo a John Lennon, ma l’ha eseguita un paio di volte dal vivo insieme ai Grateful Dead nel dicembre del 1981 e poi mai più riproposta. Il testo è ricco di riferimenti alle canzoni dei Beatles. Canta la Baez: «Non sapevo che tu significassi così tanto per me / Sarà per questo che ho acceso una candela quando moristi / Trovai una tua foto mentre passeggiavi a Central Park / Con la donna di ferro al tuo fianco / […] Adesso penso di capire / fu la Banda del Sgt. Pepper che mise gli anni Sessanta in una canzone / Lucy nel Cielo con quei ragazzi di Liverpool [riferimento a Lucy In The Sky With Diamonds] / […] Vivo in un tempo di maniaci cosmici / Uno di loro ti ha sparato una pallottola nel fianco / New York City, 1980 / Il giorno in cui sono morti gli anni Sessanta».

“Life Is Real (Song For Lennon)” Queen

I Queen hanno dedicato a Lennon questo brano incluso in Hot Space del 1982. Da notare che la copertina dell’album richiama quella di Let It Be dei Beatles: i quattro Queen, proprio come i quattro Beatles, non appaiono insieme, ma ognuno singolarmente in un piccolo quadrato. Canta Freddie Mercury: «La musica sarà la mia amante / E mi amerà come una puttana / Lennon è un genio / Che vive in ogni poro / La vita è vera la vita è reale / La vita è crudele la vita è una puttana».

“Empty Garden (Hey Hey Johnny)” Elton John

Dal 1974, anno delle reciproche collaborazioni discografiche, l’amicizia tra Elton John e John Lennon è durata nel tempo, tanto che Elton è stato il padrino di battesimo di Sean. Elton John ha ricordato Lennon con Empty Garden (Hey Hey Johnny), dall’album Jump Up! del 1982, un titolo che si può leggere in due modi. La traduzione letterale è “giardino vuoto” e si lega al testo della canzone, nella quale Elton canta di un giardiniere (evidentemente l’ex Beatle) il cui giardino è stato infestato da un insetto nocivo. Un giardiniere che non c’è più e che non può essere rimpiazzato da nessuno. Il titolo però si può leggere anche come “Madison Square Garden vuoto”: lì Lennon si era esibito per l’ultima volta dal vivo al fianco di Elton John. Il testo è firmato come di consueto da Bernie Taupin, il paroliere di Elton John: (…) È buffo come un insetto / Possa danneggiare tanto grano / […] E siamo così sbalorditi / Paralizzati e storditi / Un giardiniere come quello / Non lo può rimpiazzare nessuno / E ho bussato / Ma nessuno risponde / E ho bussato quasi tutto il giorno / E ho chiamato / hey hey Johnny / Non puoi uscire a suonare?». (…)

“Murder” David Gilmour

Del secondo album solista del cantante e chitarrista dei Pink Floyd, About Face del 1984, fa parte Murder: a differenza della maggior parte dei tributi all’ex Beatle, Gilmour non celebra Lennon, ma si scaglia con rabbia contro il suo assassino. Poi, dopo avere rovesciato su Chapman tutto il proprio disprezzo, eccolo, nel verso finale, solo con la propria rabbia, con il proprio dolore, dai quali non riesce a liberarsi e dai quali teme di essere consumato. Murder è così una canzone che ha forza di cogliere la rabbia provata da milioni di persone per l’omicidio di John Lennon. In un verso Gilmour cita «le voci nella tua testa»: è un riferimento a quanto affermato da Mark David Chapman durante l’interrogatorio con la polizia. L’assassino di Lennon aveva detto avere sentito delle voci dall’inferno e che erano state queste ad averlo spinto a sparare a Lennon. Canta Gilmour: (…) «Io non voglio questa rabbia che sta bruciando in me / È qualcosa dalla quale poi è difficile liberarsi / Ma nessuna delle lacrime / Che piangiamo nel dolore e nella rabbia / Cambiano quello che è successo / O fanno girare le pagine all’indietro».

“God Part II” U2

Nel 1988 il giornalista e docente universitario Albert Goldman, scomparso nel 1994 a sessantasette anni, pubblicò una biografia di John Lennon nella quale faceva a pezzi il “mito Lennon”. Infatti, in The Lives Of John Lennon, l’autore descrive l’ex Beatle come un manipolatore, un drogato, un uomo debole in balia di Yoko Ono, che comunque tradiva spesso. (…) Gli U2, all’epoca reduci dal grande successo di The Joshua Tree, reagirono scrivendo God Part II, inclusa nel loro album Rattle And Hum del 1988, che richiama God di Plastic Ono Band. E proprio come Lennon in God, Bono Vox canta sia quello in cui non crede più, sia quello in cui crede («Io, io credo nell’amore»). La canzone si apre con un attacco a Goldman: «Non credo al diavolo / Non credo al suo libro / Ma la verità non sarebbe la stessa / Senza le bugie che ha inventato». (…).

“Peace and Love” Neil Young

Nel 1995 Neil Young ha pubblicato l’album Mirror Ball registrato insieme ai Pearl Jam, con Eddie Vedder, cantante del gruppo, che per l’occasione si è accomodato “in panchina”. Due le eccezioni, nelle quali Vedder ha duettato con Young: Act Of Love e, per quello che interessa qui, Peace And Love, brano dedicato a John Lennon e firmato da entrambi. I versi qui tradotti sono cantati da Neil Young: «Pace e amore volano alti / Pace e amore: troppo giovane per morire / […] Pace e amore: l’addio di Lennon / Ora è finita / Vive nel tempo / Una campana spezzata / Una filastrocca disertata dagli eroi / Stranieri sulla tua terra / Impossibile negarvi pace e amore».

“I Just Shot John Lennon” The Cranberries

«Ho appena sparato a John Lennon» è la frase pronunciata da Mark David Chapman quando, nei momenti drammatici dopo il suo crimine, gli chiesero se avesse capito che cosa aveva appena fatto. Questa frase è stata presa come spunto dai Cranberries, uno dei gruppi rock più popolari degli anni Novanta, per dare il titolo a un brano del loro album del 1996, To The Faithful Departed (Ai cari scomparsi). La canzone ricorda i fatti della notte dell’8 dicembre 1980 e si chiude con il sinistro rumore di cinque colpi di pistola: «Era la terribile notte dell’8 dicembre / Lui stava tornando dallo studio tardi / Aveva percepito che non sarebbe stato piacevole / Perché nel 1980 ha pagato il prezzo / John Lennon è morto / (…) E l’uomo che prese la sua vita dichiarò: / “Ho appena sparato a John Lennon” / Disse: “Ho appena sparato a John Lennon”/ Uno spettacolo triste, misero e disgustoso!».

“John and Elvis Are Dead” George Michael

John And Elvis Are Dead fa parte dell’album di George Michael Patience del 2004. Il cantante inglese nel primo verso si riferisce ai cinque anni di ritiro di Lennon: «Un mio caro amico si addormentò da bambino / Nessun segno di vita dal 1975 / Poi un giorno credo / Che Dio abbia chiamato il suo numero / […] / Ma le parole che mi fecero piangere / Le cose che dolcemente mi disse / Stavano con me e mi creavano confusione nella testa / Mi disse: “Se Gesù Cristo è vivo e sta bene / Allora, come mai John e Elvis sono morti?». Nel 2000 George Michael acquistò per due milioni e duecentomila dollari il pianoforte Steinway bianco di Lennon, utilizzato per Imagine. Lo strumento è stato poi regalato al Beatles Museum di Liverpool.

“I’m Outta Time” Oasis

Dell’album Dig Out Our Soul (2008) degli Oasis dei fratelli Noel e Liam Gallagher fa parte I’m Outta Time scritta dal cantante Liam: il testo non contiene riferimenti a Lennon, ma nella parte finale della canzone si ascolta un estratto dall’intervista di Lennon con i giornalisti della BBC del 6 dicembre 1980: «Come disse Churchill, quello di vivere dove diavolo si vuole è un diritto inalienabile di ogni inglese. Che cosa dovrebbe fare l’Inghilterra, svanire? Oppure non sarà più lì quando tornerò?». Nel videoclip del brano, poco prima della voce di Lennon, Liam appare nella sua stessa posizione nel retro copertina di Imagine: sdraiato per terra mentre guarda il cielo. Liam Gallagher aveva già celebrato Lennon in maniera più significativa alcuni anni prima, chiamando Lennon Francis il figlio avuto nel 1999 con l’attrice Patsy Kensit.

“Roll On John” Bob Dylan

(…) Nel 2012, a trentadue anni dalla scomparsa di Lennon, Dylan lo ha ricordato nella canzone Roll On John, dell’album Tempest, il cui testo è ricco di citazioni di canzoni dei Beatles. Canta Dylan: «Gli hanno sparato nella schiena ed è andato giù / Fai luce, vai avanti / Bruciavi così intensamente / Continua così John / […] / Dalle banchine di Liverpool alle strade a luci rosse di Amburgo / Giù nella caverna con i Quarrymen / Suonando per le grandi folle / Suonando in posti a buon mercato / Un altro giorno nella vita [A Day In The Life] / Verso la fine del tuo viaggio / Fai splendere la tua luce, vai avanti / Bruciavi intensamente / Continua così John / […] Ho sentito le notizie di oggi, oh ragazzo [“I heard the news today, oh boy”, citazione del primo verso di A Day In The Life] / Hanno tirato la tua nave a riva / Ora la città sta morendo, non c’è più gioia / Hanno strappato il cuore e l’han tagliato fin nel profondo / Fai splendere la tua luce, vai avanti / Bruciavi intensamente / Continua così, John».

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