10 concerti che hanno fatto la storia (nel bene e nel male) degli Oasis | Rolling Stone Italia
Il giorno dei giorni

10 concerti che hanno fatto la storia (nel bene e nel male) degli Oasis

Dal locale di Glasgow dove sono stati scoperti da Alan McGee al non-concerto di Parigi 16 anni dopo, una selezione di momenti live sempre comunque «absolutely fucking biblical»

10 concerti che hanno fatto la storia (nel bene e nel male) degli Oasis

Oasis

Foto: Des Willie/Redferns/Getty Images

Degli Oasis 2025 si sa già tutto. Almeno fino a quando non saliranno sul palco del Principality Stadium di Cardiff per la prima data del tour della loro clamorosa reunion. I biglietti introvabili, le date in mezzo mondo, la nuova/vecchia formazione. Qui facciamo un passo indietro, mettendo in fila dieci concerti che a nostro sindacabilissimo giudizio hanno fatto la storia della band. Perché i Gallagher hanno costruito la loro epopea soprattutto dal vivo. I loro album memorabili in fin dei conti sono due, più una signora antologia di b-side. Ma gli Oasis sono gli Oasis soprattutto per i concerti, nel bene e nel male. Ecco i dieci momenti per i quali verranno sempre ricordati, almeno fino a stasera.

Glasgow

King Tut’s Wah Wah Hut

31 maggio 1993
Oasis - 1993-05-31 - King Tuts Wah Wah Hut, Glasgow, Scotland

«Hanno fatto la prima canzone, doveva essere Bring It On Down, e ho pensato: grandi. Ma ho anche pensato a un colpo di fortuna. Poi ne hanno fatta un’altra, penso fosse Up in the Sky, ed erano grandi davvero. E ho pensato: cazzo. Alla terza canzone, non ricordo quale fosse, mi sono detto che dovevo farli firmare per la Creation». C’è pochissima gente nel locale scozzese che ospita il concerto degli 18 Wheeler, ma fra il pubblico c’è Alan McGee, capo di una delle etichette indie più in vista, già casa di Primal Scream, My Bloody Valentine, Ride e Teenage Fanclub. Gli Oasis quella sera non dovrebbero nemmeno suonare, ma sono arrivati apposta da Manchester con un gruppo di fan esiguo ma rumoroso. Gli organizzatori della serata non hanno voglia di litigare e li fanno salire sul palco per primi, quando parte del pubblico è ancora al bar. Incontreranno il loro uomo del destino. Che grazie al successo della band, di lì a qualche anno verrà ospitato al 10 di Downing Street dal premier Tony Blair, interessato alla sua storia di imprenditore.

Glastonbury

NME Stage

26 giugno 1994
Oasis - Live at Glastonbury - Full Concert - 6/26/1994 - [ remastered, 50FPS, HD ]

Quella che sale sull’NME Stage davanti a 30 mila persone nella giornata conclusiva di uno dei festival più importanti del mondo è una band che ha pubblicato solo un singolo, Supersonic, ma di cui tutti già parlano. Stella Artois in una mano, tamburello nell’altra, Liam si pianta davanti al microfono e di lì non si schioda più. Fade Away, Digsy’s Dinner, Bring It On Down, Cigarettes & Alcohol e Supersonic sono i pezzi che conquistano il pubblico, Live Forever quello che lo mette ko. La cover di I Am the Walrus dei Beatles, infine, dice chi sono gli Oasis e dove vogliono arrivare. Nell’anno del debutto a Glastonbury di altri futuri pesi massimi come Pulp e Radiohead, i Gallagher danno il via a un’estate di febbrile attesa per il loro album di debutto. Pochi giorni dopo Shakermaker, il loro secondo singolo, farà il suo debutto in classifica al numero 11.

Los Angeles

Whisky a Go Go

29 settembre 1994
Oasis - Married with Children at Whisky-A-Go-Go (1994)

In tour da un anno senza praticamente fermarsi mai, gli Oasis tentano l’approccio all’America tenendosi su con ampio uso di metanfetamina, pure sul palco. «Non so chi l’avesse portata, ma era lì», dira Noel molti anni dopo. «Non è neanche divertente, è una droga orribile». Il concerto nello storico locale inizia male e finisce peggio, a partire da una set list sbagliata che viene piazzata davanti al microfono di Noel. I Gallagher si beccano per tutto il tempo, finché Liam non dà una tamburellata in testa al fratello, che lascia la band per un paio di settimane e annulla le successive nove date in programma. Forse il peggior live della loro carriera.

Milano

Rolling Stone

3 luglio 1995

La prima data italiana degli Oasis avrebbe dovuto tenersi al Palalido, vecchio ma suggestivo palazzetto del basket a due passi da San Siro. Forse temendo qualche vuoto di troppo, gli organizzatori la spostano nel locale rock per eccellenza, che si presenta decisamente imballato. Noel arriva solo nel pomeriggio con un volo da Londra, dove sta supervisionando il mixaggio di quello che diventerà (What’s The Story) Morning Glory?, il secondo album in uscita dopo l’estate. Aperto dai Bluvertigo di Morgan, freschi della pubblicazione dell’esordio Acidi e basi, il concerto comunica un notevole senso di compattezza. Alla batteria siede già Alan White, che ha sostituito il membro fondatore Tony McCarrol nel primo di una serie infinita di cambi di formazione. In scaletta, anche alcuni pezzi del disco nuovo: su tutti un futuro classico come Don’t Look Back In Anger.

Manchester

Maine Road

27-28 aprile 1996
Oasis - Maine Road 1996 - First Night (Full Concert)

Vinta la guerra del Brit pop contro i Blur, gli Oasis sono ormai la band più amata in Gran Bretagna e si concedono una prima autocelebrazione nella loro città e nello stadio della loro squadra del cuore, ancora ben lontana dai futuri fasti finanziati dal denaro proveniente da Abu Dhabi. In scaletta, assieme ai brani dei primi due album, c’è spazio per una citazione di Sally Cinnamon dei concittadini e maestri Stone Roses e per una Whatever che sfuma nella bowieana All the Young Dudes. Si chiude con la cover di Cum On Feel the Noize degli Slade, apoteosi piena di divertimento di quello che ai tempi veniva definito lad rock, il rock dei ragazzacci. Tristemente, al termine della stagione il Manchester City retrocederà nella serie B inglese.

Knebworth

Knebworth Park

10-11 agosto 1996
Oasis Performing At Knebworth August 10th, 1996 Full Concert 1st Night

«Stiamo facendo la storia», dice Noel dal palco di fronte a 125 mila persone. In effetti non è da tutti fare due date da 250 mila spettatori totali a meno di due anni dall’uscita dell’album d’esordio. Knebworth Park, area verde nell’Hertfordshire che aveva ospitato i concerti di Pink Floyd e Led Zeppelin ed era stata teatro dell’ultima esibizione di Freddie Mercury con i Queen, ospita una due giorni da record che è anche una celebrazione del rock britannico nelle sue varie sfaccettature. Prima degli Oasis si esibiscono infatti Chemical Brothers, Ocean Colour Scene, Manic Street Preachers, Charlatans, Kula Shaker, Cast e Prodigy. John Squire degli Stone Roses sale sul palco per Champagne Supernova, a conclusione di giornate in realtà non facili. «It’s fucking Altamont», dice Noel ai giornalisti del New Musical Express inviati a Loch Lomond, in Scozia, per le prove generali, riferendosi alla morte di Jim Hunter, roadie della band che perde la vita durante la preparazione del palco, e a quella di Rob Collins dei Charlatans, avvenuta in un incidente d’auto. A lui la dedica di Live Forever da parte di Liam.

Assago (MI)

Forum

30 maggio 2000
OASIS - 10 Wonderwall (30/05/2000 Forum Milan) FIRST GIG WITHOUT NOEL

Per la prima volta c’è un solo membro originale degli Oasis sul palco. L’anno prima hanno lasciato Bonehead e Guigsy McGuigan. Soprattutto se n’è appena andato Noel. Stanco e stressato, all’indomani dell’ennesima lite con il fratello ha detto che d’ora in avanti farà solo date in patria. Peccato che nel frattempo siano stati venduti i biglietti per un lungo tour, che passa anche da Milano. Al posto di Noel alla chitarra viene convocato in fretta e furia tale Matt Deighton, talmente sconosciuto che nelle redazioni dei giornali si fa fatica a trovare una sua foto da mettere in pagina. Gli Oasis passano una settimana al Jungle Sound, storica sala prove sui Navigli, e pranzano all’altrettanto storica birreria Woodstock. Chiedono un piatto vegetariano, ma il menu va in tutt’altra direzione. Gli preparano un improvvisato piatto di melanzane e zucchine grigliate, verdure al forno e mozzarella. La band gradisce e ancora oggi il piatto chiamato Oasis può essere ordinato dai clienti del locale. Il concerto tutto sommato va bene, e Liam ne approfitta per mettersi le mani dietro le orecchie e far cantare al pubblico il coro di Acquiesce, solitamente riservato a Noel: “Abbiamo bisogno l’uno dell’altro / Io credo in te e tu credi in me”. Quest’ultimo negherà sempre di aver scritto la canzone pensando al fratello, anche se gli indizi in senso contrario non mancano.

Nyon

Paleo Festival

26 luglio 2000
Oasis - Live in Nyon (26th July 2000)

Secondo Orson Welles, 500 anni di pace e democrazia in Svizzera hanno prodotto l’orologio a cucù. Non aveva previsto la birra lanciata verso Liam da un incauto fan. Durante Gas Panic! il panico scoppia davvero. Concerto interrotto dopo 20 minuti e saluti a tutti, con gli organizzatori che tentano di riportare la band sul palco e quest’ultima che si rifiuta di farlo per «ragioni di sicurezza». L’atteggiamento indisponente e scazzato tenuto dai Gallagher fin dall’inizio del concerto non aiuta e in un’improvvisata conferenza stampa gli stessi organizzatori parlano di «infantilismi» di un «povero gruppo», scottati anche dai 100 mila dollari di ingaggio che dovranno comunque versare. Gli Oasis chiedono poi alla polizia di essere scortati fuori dall’area del festival. Incassato un rifiuto, avvertono l’ambasciata britannica.

Buenos Aires

Estadio Monumental

3 maggio 2009
Oasis - Buenos Aires, Argentina 2009 1080p

Negli anni 2000 gli Oasis sono lontanissimi dai fasti del decennio precedente. Anche se il successo di pubblico non è mai venuto a mancare. Alla fine riescono a sfondare in America, del Nord e del Sud, con tanto di concerti negli stadi. Manca poco alla fine, ma Noel ancora non lo sa. O forse sì, e al Monumental di Buenos Aires si lascia andare ai ricordi. «Sono venuto qui per la prima volta vent’anni fa. Ero il roadie di una band che si chiamava Inspiral Carpets. È un privilegio suonare qui dopo tutti questi anni, è stata una notte molto speciale». Il riassunto di vent’anni vissuti a mille all’ora, subito prima di una versione acustica e solitaria di Don’t Look Back in Anger. Fra poco dovrà continuare a cavarsela da solo.

Parigi

Rock en Seine

28 agosto 2009

La band è attesa nel giro di poche ore sul palco del festival della capitale francese. Scoppia l’ennesima lite, Liam prende la chitarra di Noel e la utilizza a mo’ di ascia terrorizzando il fratello. Non ci sarà nessun concerto, nemmeno a Milano, dove il gruppo avrebbe dovuto esibirsi il giorno seguente e dove gli organizzatori pensano bene di sostituire gli Oasis con i Deep Purple. Noel pianta tutti in asso e mette fine alla storia. Almeno fino alla reunion annunciata 15 anni più tardi.

Altre notizie su:  Liam Gallagher Noel Gallagher Oasis