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10 canzoni reggaeton, sì, ma belle

Se pensate che il reggaeton sia un genere banale, vi sbagliate di grosso. Abbiamo scelto dieci brani che vi faranno ricredere e che vi daranno le chiavi di accesso ad un mondo musicale davvero ampio e intrigante

Foto: Aldara Zarraoa/Redferns

Il reggaeton è, sicuramente, il genere più amato e odiato in Italia. Nonostante numeri giganteschi (Bad Bunny, ad esempio, è stato l’artista Spotify più ascoltato al mondo del 2020, capace di stabilire, quest’anno, il record di 184 milioni di ascolti in una sola giornata sulla piattaforma svedese) e una capacità di diffusione che non sembra conoscere confini geografici, ci sono ancora tantissimi pregiudizi sul genere, sopratutto in Italia.

Il reggaeton, come quasi tutta la musica latina, qui da noi ha subito una certa discriminazione intellettuale anche solo per il fatto di non essere un genere bianco appartenente alla nostra cultura: nel migliore dei casi è stato trattato come prodotto esotico, nella peggiore, semplicemente come qualcosa da non validare. Durante la sua esplosione sulla nostra penisola, oltretutto, è stato presentato e raccontato così superficialmente da media e addetti ai lavori da sembrare niente più che una moda da tirar fuori durante la stagione estiva.

Se avessi avuto un euro per ogni volta che ho sentito frasi come “il reggaeton è tutto uguale” forse ora non sarei molto preoccupato dal carovita, ma continuerei sicuramente ad essere perplesso su come stiamo mancando la possibilità di gustarci una delle più importanti wave musicali ed estetiche degli ultimi vent’anni. Certo, il reggaeton che le radio italiane continuano a passare è una versione spesso becera, industriale, de-territorializzata del genere (i successi latini di Fred Palma non c’entrano niente con i brani che sto per proporvi, per dire), ben lontana dalle sfaccettature di un universo che è molto più ampio di quello che possiamo immaginare. Il reggaeton inoltre è un genere legato in maniera indissolubile all’esperienza, ovvero al corpo, al ballo, al perreo (una danza molto erotica legata al reggaeton, un sorta di twerking da ballare soli o in coppia, nonché un’espressione gergale usata per dire “fare festa”). Spogliato da questo contatto fisico, infatti, il genere diventa tronco, come la techno quando estrusa dal mondo del clubbing.

Ho quindi pensato di raccogliere dieci canzoni reggaeton (belle!) che potrebbero a) farvi cambiare idea se avete pregiudizi, b) farvi scoprire artisti e artiste intriganti tendenzialmente fuori dai nostri ascolti e c) farvi ballare, sudare, perrear.

“Prada” Arca (2021)

A chi sostiene che la discografia del reggaeton sia un unico brano ripetuto all’infinito, il consiglio è di prendere in mano KICK ii della seminale artista venezuelana Arca, un disco che è una lezione su come le ritmiche dembow (il ritmo base su cui si struttura il reggaeton) possano diventare terreno fertile per sperimentazioni sonore e vocali. Prada, ma anche Rakata, sono infatti due esempi maestosi di come rielaborare il genere in chiave post-moderna. Siete ancora convinti che non ci possa essere spazio per la creatività?

“Tití Me Preguntó” Bad Bunny (2022)

Bad Bunny è l’uomo dei record del reggaeton, nonché una delle figure mainstream che, con più forza, ha cercato di introdurre all’interno del genere temi sociali, queer, femminismo. Scegliere un brano nella sua discografia è difficile e Un Verano Sin Ti, il suo ultimo album, oltre ad essere stato il disco di maggior successo del 2022 fino ad ora, è un contenitore di hit (23 per la precisione) da cui è difficile estrarre una preferita. Tití Me Preguntó è sicuramente il brano che ti trasporta subito in pista, diviso a metà tra reggaeton e latin trap e che conferma Bad Bunny come l’artista perfetto da cui partire per scoprire il genere.

“Internationally” Bad Gyal (2018)

Internationally è un reggaeton che suona moderno e fresco ancora oggi, nonostante il brano sia stato pubblicato nel 2018 all’interno dell’album Worldwide Angel, un disco che vantava produttori geniali come El Guincho (solidale di Rosalía), Jam City e Florentino. È proprio Jam City, un producer britannico di culto (recuperatevi il suo Classical Curves), a costruire un beat iper-contaminato per Bad Gyal, una sorta di talentosa Elettro Lamborghina spagnola. Il risultato? Un brano che porta il reggaeton nel mondo accelerato dell’avant pop.

“Dime Que Tu Quieres” Florentino feat. Albany (2019)

Da un lato Florentino, producer anglo-colombiano, auto-definitosi “il più romantico dei romantici”, dall’altro Albany, artista spagnola che flirta con hyperpop, sad-reggaeton, latin trap. Il brano, estratto da Ilimitado, lP del 2019 di Florentino che mischia baile funk, ritmi latini e avant pop, vanta una produzione aggiuntiva di Jam City, ed è un ottimo esempio di cosa si possa costruire sopra il più classico riddim dembow. Qui passato, futuro e presente qui si mescolano per un brano che trascende una collocazione temporale.

“Nuestro Planeta” Kali Uchis feat. Reykon (2018)

Questa volta ci troviamo nei luoghi dello slow reggaeton, forse il territorio più scivoloso per il genere. Le radio italiane, infatti, tendono spesso a riempirsi di certi inutili brani zuccherosi-da-carie ed è probabilmente questo uno dei motivi per cui molta gente odia – senza mezzi termini – il reggaeton. Ecco, dimenticatevi di tutto questo quando vi approcciate a Nuestro Planeta: Kali Uchis costruisce un’educata carezza che mescola il mondo latino all’R&B e al soul americani.

“6 De La Mañana” Kelman Duran (2017)

Duran è un producer dominicano celebre per destrutturare il reggaeton. 6 De La Mañana è un brano costruito sul campionamento smontato e ricostruito di un sample vocale di El Party Me Llama di Daddy Yankee e Nicky Jam. La traccia originale, svuotata dalla sua anima tamarra ispirata agli anni ’90, ritorna così all’origine del reggaeton, come in viaggio a ritroso nelle origini del genere, al suono primordiale.

“Empezar de Cero “ La Zowi x Yung Beef (2019)

La Zowi è un’artista spagnola molto intrigante che si muove tra il mainstream e le frange più intriganti della sperimentazione, suonando contemporaneamente radiofonica e ricercata. Yung Beef è invece un trapper spagnolo dall’immaginario oscuro. Empezar de Cero, la loro collaborazione del 2019, è lento e minimale reggaeton con una produzione fantastica firmata da Mark Luva e Marvin Cruz, impreziosita da una serie di ricercate reference underground. Premio bonus per l’artwork del singolo, che ancor meglio racconta l’incredibile e affascinante dualismo de La Zowi.

“Tu Sicaria” Ms Nina (2017)

Tu Sicaria è uno dei primi brani dell’artista Ms Nina e in un certo modo ricorda la primissima M.I.A., se al background srilankese sostituiamo quello argentino. Non sarà stato un caso se dopo quel successo Ms Nina sia stata messa sotto contratto dalla Mad Decent, l’etichetta di Diplo, storico produttore e fidanzato di M.I.A.. Tu Sicaria è costruita sul riddim di Dem Bow di Andy Boy e Dj Blass, producer portoricano figura cardine del reggaeton (ha lavorato con Daddy Yankee, Nicky Jam, Plan B) e funziona per la sua capacità di essere arrivare dritta al punto con pochissimi elementi, con tutti quei ‘Ehy Papi” di Ms Nina che rendono i dancefloor accaldati come non mai.

“Yo x Ti, Tu x Mi” Rosalía & Ozuna (2019)

Dopo aver rilanciato il flamenco con El Mar Querer, Rosalía ha iniziato ad esplorare altri luoghi della cultura latina; che arrivasse al reggaeton, era solo questione di tempo. Yo x Ti, Tu x Mi mostra, prima di tutto, quanto bene può suonare un brano reggaeton ben prodotto. El Guincho e Rosalía producono un beat che è una caramella, e in poche note di un rotondo synth marittino, il successo è già garantito. A spalleggiare la cantante nel brano c’è Ozuna, uno degli artisti più conosciuti del genere (Taki Taki vi dice qualcosa?)

“Perra del Futuro” Tomasa del Real (2018)

Il neoperreo è un sottogenere del reggaeton che prende il nome dal ‘perreo’, la danza molto sessuale che si balla nei club latini. Il neoperreo si differenzia dal reggaeton per l’introduzione di elementi sonori sperimentali e per un’attitudine club più esplicita. Inoltre i party neoperreo puntano alla totale inclusività e accettazione delle diversità, sabotando l’eccessività mascolinità presente nei dancefloor dei club reggaeton (come si può vedere nello stesso video di Perra del Futuro). Tomasa del Real, cilena, non è solo la figura più intrigante del genere, ma è anche colei che ne ha coniato il termine; la sua Perra del Futuro è semplicemente una dichiarazione, un manifesto, una hit.

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