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Che cosa sappiamo del nuovo album dei Foo Fighters

“Siamo considerati gli AC/DC del post grunge e questo è il disco più pop che abbiamo fatto: sarà interessante osservare le reazioni della gente”

UK, Glastonbury Festival 2017 - Giorno 2 foo fighters dave grohl liam gallagher

I Foo Fighters sul palco di Glastonbury. Foto: Matt Crossick/ EMPICS Entertainment.

Il titolo e la data di pubblicazione ancora non ci sono, qualche indizio di come suonerà sì. Parliamo del nuovo album dei Foo Fighters, il decimo della band di Dave Grohl che nel 2020 festeggia i 25 anni di attività. Sappiamo che le registrazioni sono finite, che il disco contiene alcune stranezze, che seguiranno un tour e un documentario. Ecco le informazioni a nostra disposizione, compresa una storia di fantasmi.

1. Le registrazioni sono finite

 

 
 
 
 
 
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Come on in, the water’s fine… . #FF2020 #FF25 #happynewyear

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Lo ha detto Dave Grohl a metà febbraio al postcast di Bill Simmons. “Abbiamo appena finito di registrarlo. Le canzoni migliori sono venute fuori in tre quarti d’ora. Ma c’è anche un riff su cui lavoravo da 25 anni. La prima volta che l’ho inciso in versione demo era nella mia cantina di Seattle”. Grohl è apparso di recente sulle copertine dei mensili Mojo e Kerrang: la pubblicazione potrebbe essere imminente.

2. Sarà diverso dal solito

Taylor Hawkins. Foto: press

Chi ha ascoltato l’album, come il giornalista di Mojo Tom Doyle, parla di “territori inesplorati dai Foo Fighters”, dell’influenza del Bowie funk di Fame e Let’s Dance, di loop elettronici, di coriste. Il batterista Taylor Hawkins dice che “siamo diventati gli AC/DC del post grunge e quindi sarà interessante osservare le reazioni della gente. È il disco più pop che abbiamo fatto”. Mojo descrive anche canzoni che suonano in modo più famigliare, fra ballate acustiche costruite in crescendo e tracce di glam rock. “Nel complesso, è sorprendere vedere una band che fino a oggi ha proposto solo diverse sfumature dell’heavy pop scendere sulla pista da ballo”. Preoccupati? E non avete ancora sentito le storie di fantasmi di Dave Grohl…

3. È stato registrato a Encino in una casa infestata da fantasmi

Il disco non è stato registrato allo Studio 606 di proprietà del gruppo, ma in una grande casa anni ’40 nella zona residenziale di Encino, nella San Fernando Valley. Dave Grohl l’aveva scelta in principio per registrare i demo dell’album in tutta tranquillità. Quando è stato raggiunto dal gruppo sono iniziati i guai. “Tornavano in studio il giorno dopo e le chitarre erano scordate, i livelli del banco di registrazione erano azzerati, le tracce su Pro Tools cancellate e c’erano strani rumori”. Per capirci qualcosa, Grohl ha fatto installare una videocamera dove a quanto pare ha osservato strane cose. Cosa di preciso? “Quando abbiamo scoperto la storia della casa”, ha scritto Grohl su Mojo, “ho dovuto firmare un accordo di non divulgazione con il proprietario, perché sta cercando di venderla. Quindi non posso dire che cosa è accaduto là dentro”.

4. Seguirà un tour col palco al centro (ma quando?)


La band contava di portare in tour l’album a partire dal 12 aprile. Nel 2020 cadono i 25 anni dalla pubblicazione del primo album dei Foo Fighters e quindi l’idea era fare una tournée celebrativa chiamata Van Tour. Con due caratteristiche: il palco al centro, date nelle stesse città (o quasi) toccate dalla primissima tournée della band, concerti a sorpresa in locali piccoli. L’idea di evocare l’immaginario delle piccole band è stata criticata dal cantautore Ryley Walker: “Non lasciamo che una manica di ricchi stronzi che suonano al Super Bowl coopti la vita delle band che vanno in tour coi van”. Causa coronavirus gli show previsti in aprile sono stati posticipati. “L’album è pronto ed è una bomba”, ha scritto Grohl. “Le luci e il palco sono caricati sui tir, pronti a partire. Nel momento stesso in cui ci diranno che potremo andare, faremo il solito bordello. Promesso. Ora andate a lavarvi le mani”. Il 4 luglio la band sarà protagonista del festival D.C. Jam, a Washington DC, con Chris Stapleton, Pharrell Williams, Go-Go’s, Band Of Horses e altri.

5. Ci sarà un documentario

Ogni tappa del tour prevede l’anteprima di alcuni estratti dal nuovo documentario di Dave Grohl dopo Sound City e la serie Sonic Highways. Si intitola What Drives Us. Al centro del film ci sono interviste in cui Ringo Starr, The Edge, St. Vincent, Mike Watt e Marilyn Manson e altri spiegano che cosa spinge i musicisti a lasciarsi confort, amici e famiglie alle spalle per trascorrere mesi interi a bordo di un piccolo, scomodo, maleodorante van.

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