Che cosa è successo ieri sera al concerto degli Iron Maiden a Bologna | Rolling Stone Italia
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Che cosa è successo ieri sera al concerto degli Iron Maiden a Bologna

L'esibizione è stata annullata per maltempo poco prima dell'inizio. La beffa: poco dopo ha smesso di piovere. Ci sono delusione e rabbia, ma l'organizzatore spiega perché non c'erano alternative

Che cosa è successo ieri sera al concerto degli Iron Maiden a Bologna

Iron Maiden

Foto press

Se fosse stato per i fan degli Iron Maiden, probabilmente il concerto di ieri sera a Bologna ci sarebbe stato nonostante la furia degli elementi. Ma per questioni di sicurezza si è resa necessaria l’evacuazione dei 30 mila presenti al Sonic Park. Sulla zona si è infatti scatenata una tempesta di vento e pioggia che avrebbe messo a rischio l’incolumità dei presenti, oltre che del gruppo e dei lavoratori.

Dopo aver monitorato la situazione, la protezione civile ha stabilito che le condizioni atmosferiche erano proibitive. E così si è deciso l’annullamento della serata pochi minuti prima dell’inizio, con gli spettatori che sono stati invitati a lasciare l’area. Una scelta obbligata, dice l’organizzatore Vertigo: «Il concerto di Iron Maiden a Bologna Sonic Park è stato cancellato per salvaguardare la sicurezza dei fan, della band e della crew, a causa delle avverse e pericolose condizioni meteo che includevano fortissimi venti e caduta di lampi». E ha segnalato che è già possibile richiedere il rimborso dei biglietti entro e non oltre il 7 agosto 2022 andando sul sito www.rimborso.info.

Nonostante questo, non sono mancati i malumori sfogati sui social: «Concerto degli Iron Maiden posticipato due anni a causa del Covid, stasera annullato per temporale! Ora non piove più da un’ora, e siamo ancora fermi in coda al parcheggio. Organizzazione penosa», scrive un utente su Twitter. Gli fa eco un altro: «Non vorrei essere nei panni di quelli che stasera hanno pagato 92 euro di biglietto, più viaggio e hotel e si sono visti annullare il concerto a mezz’ora dall’inizio… che vergogna per un po’ di pioggia già finita». E non è mancato qualche facile ironia: «Biglietti acquistati nel novembre del 2019. Prima la pandemia. Adesso il clima. E non abbiamo mangiato neanche i tortellini».

Tutte questioni che abbiamo girato agli organizzatori, i quali ci hanno raccontato qual era la situazione sul palco e nel backstage: «Ci è andata bene, perché con raffiche superiori a 50 chilometri orari non si può svolgere alcun evento, che è la condizione in cui ci siamo trovati ieri sera. Il problema è che sono cominciate 20 minuti prima dell’inizio del concerto», spiegano a Vertigo. «Una parte di palco sul retro è caduta, nel backstage era tutto ribaltato e anche noi ci sentivamo in pericolo e riuscivamo a malapena a rimanere in piedi».

Se è vero che il tempo è migliorato dopo l’annuncio, non si poteva far slittare il concerto di un’ora, com’è avvenuto per Nick Cave che, causa maltempo, all’Arena di Verona ha iniziato alle 22.15 al posto delle 21 previste? Se fosse stato posticipato, cioè iniziando quando si sono attenuate le raffiche di vento, la band si sarebbe esibita per poco meno di 40 minuti. L’evento doveva infatti rispettare il coprifuoco imposto alle 23.30 circa. Con l’annullamento, invece, gli organizzatori sono stati in grado di garantire i rimborsi dei biglietti.

Per calmare gli animi è intervenuto anche il manager degli Iron Maiden, Rod Smallwood, che in una nota ha spiegato: «Io e la band siamo estremamente dispiaciuti per non aver potuto suonare di fronte ai nostri fan a Bologna ieri sera. Mentre le condizioni del meteo peggioravano, gli organizzatori sono venuti da noi per condividere la preoccupazione per la sicurezza di tutti in merito alla possibilità di svolgere comunque lo show in queste difficili condizioni. È stato fatto tutto il possibile ma alla fine è stata presa la decisione di cancellare l’evento per motivi di sicurezza, annunciandolo dal palco».

«Devo dire» prosegue il manager «che sono completamente d’accordo con questa decisione che trovo molto responsabile, considerando i fulmini e i fortissimi venti che si stavano abbattendo sull’area. Amiamo esibirci in Italia e l’ultima cosa che avremmo voluto accadesse è proprio dover essere costretti a non suonare. Ci dispiace moltissimo per tutti i nostri fan che erano venuti a vederci. Capiamo e condividiamo la loro frustrazione. Non è possibile, purtroppo, riprogrammare questo concerto ma promettiamo ai nostri fan italiani che torneremo il prossimo anno».

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