Che cosa ci fanno i Pink Floyd su TikTok? | Rolling Stone Italia
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Che cosa ci fanno i Pink Floyd su TikTok?

Non vedremo David Gilmour impegnato in una challenge o Nick Mason fare mossette sexy. In ballo ci sono un sacco di soldi e nemmeno i grandi del rock come loro vogliono lasciarli sul tavolo

Che cosa ci fanno i Pink Floyd su TikTok?

I Pink Floyd

Foto: Michael Ochs Archives/Getty Images

Alla fine, anche i Pink Floyd sono finiti su TikTok. La band dei grandi concept album ha aperto ieri un account ufficiale sul social network dei micro-video, dei balletti e delle challenge presentandosi come «1 of the most successful & influential rock groups».

Per ora i Pink Floyd hanno postato due video. Nel primo la piramide di The Dark Side of the Moon ruota su sé stessa sulle note di Breathe (In the Air), un richiamo al fatto che gli inglesi davano il via alle registrazioni del loro best seller giusto 50 anni fa. Il secondo è un mini spot che pubblicizza la presenza della band sulla piattaforma con un collage di immagini da varie epoche sulla musica di Another Brick in the Wall Part 2.

Che cosa ci fanno i Pink Floyd su TikTok? Di certo non vedremo David Gilmour fare faccette pucciose o Nick Mason improvvisare balletti sexy, né quindi li vedremo lamentarsi di essersi trasformati da musicisti a produttori di contenuti. TikTok è tra le altre cose uno strumento di marketing e l’arrivo sulla piattaforma della band inglese, che a inizio aprile ha pubblicato Hey Hey Rise Up per raccogliere fondi per l’Ucraina, segnala la volontà di portare il repertorio della band a un pubblico più giovane. Funzionerà?

@pinkfloyd #pinkfloyd #TDSOTM50 #TDSOTM #fyp ♬ Breathe (In the Air) – Pink Floyd

Nel caso dei Pink Floyd, TikTok è anche una potenziale fonte di ricavo. Da ieri, infatti, gli utenti della piattaforma potranno utilizzare frammenti delle canzoni del gruppo. È vero che una parte significativa del catalogo dei Pink Floyd non si presta all’uso nei micro video, ma è facile pensare che pezzi come Another Brick in the Wall o Money possano essere utilizzati a tale scopo.

Per ora (i numeri sono bassi, nell’ordine delle poche centinaia), la canzone più utilizzata dagli utenti è Wish You Were Here, seguita nell’ordine da Another Brick in the Wall, Comfortably Numb e Breathe (In the Air).

In un mercato che è sempre più digitale e votato alla diversificazione delle fonti di ricavo, anche i grandi del rock devono stare su TikTok, anche se naturalmente con numeri decisamente inferiori a quelli di artisti più giovani che si sono imposti nell’era dei social – per fare un esempio, su TikTok l’account dei Beatles ha poco più di un milione di follower, quello dei Måneskin quasi cinque milioni e mezzo. Non c’è però motivo per non cercare di usare questo nuovo canale che è strettamente legato al mercato della musica.

Secondo una ricerca a livello globale sui consumi di musica nel 2021 pubblicata nei mesi scorsi (vedi il sito della Federazione Industria Musicale Italiana), in Italia l’11% di chi ascolta musica utilizza piattaforme centrate sui video brevi come TikTok. Ci sono Paesi, come il Messico, in cui il 74% degli utenti su TikTok è concentrato sulla musica. Sono soldi che i Pink Floyd non vogliono lasciare sul tavolo in un momento in cui, secondo alcune indiscrezioni, stanno trattando la vendita del catalogo, un affare da centinaia di milioni di dollari.

@pinkfloyd Pink Floyd has arrived #pinkfloyd #anotherbrickinthewall #fyp ♬ Another Brick in the Wall, Pt. 2 – Pink Floyd

Per la cronaca, anche Roger Waters è presente su TikTok. Una settimana fa ha pubblicato il suo primo short video per lanciare il tour This Is Not a Drill.

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