Ma se tutta la nostra attenzione è concentrata su ciò che è lontano, cosa accadrà a ciò che è vicino?, è ciò che si chiede il filosofo e pensatore francese Paul B. Preciado sulle pagine del quotidiano francese Libéracion. Ed è proprio questa la domanda da cui riparte la collaborazione creativa – giunta oramai al quarto anno – tra Gucci e C2C Festival, C2CMLN shared by Gucci, una due giorni (16-17 settembre) di musica, performance, conversazioni, proiezioni, esclusivamente in presenza, quest’anno impreziosita dalla partnership con miart, la Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano.
Un quesito fondamentale per rimettere in prospettiva lontananza e distanza, attenzione e concentrazione. C2CMLN shared by Gucci difatti si impone di ribaltare completamente il pensiero che ci fu per “C0C The Festival As A Performance” che, in due occasioni, a Milano e Torino, aveva sfruttato appieno il mondo digitale per riproiettarsi verso il pubblico italiano ed estero (ne abbiamo parlato qui e qui), o forse, ancor meglio, ne indaga quell’ultima parola, ‘performance’, che di per sé richiede e necessita di un qui e ora, di presenza, di condivisione spazio-tempo tra artista e pubblico.
C2CMLAN shared by Gucci non avrà una copertura e una condivisione in streaming, ma si svolgerà unicamente in presenza, focalizzando l’attenzione sull’importanza delle sottoculture artistiche e degli spazi di libertà a tutela dell’espressione individuale. Questo pensiero, un intento politico e sociale a suo modo provocatorio, arriva dopo due anni di overdose digitale, di scollamento sociale umano, di de-personalizzazione da televita (per tornare ad un concetto caro a Preciado), e ha l’ambizione di riportare la completa attenzione sul luogo, sullo spazio, sul tempo. Sulle persone e sulla performance in senso puro.
In un periodo di grande difficoltà per la cultura italiana, C2CMLN shared by Gucci riparte da luoghi simbolo della cultura milanese, come il celebre Cinema Beltrade a NOLO, il District 272 (ex Stiptease) che in passato ha già ospitato questa collaborazione con il live di artisti come Yves Tumor, Skee Smask e Tirzah e, infine, la Casa degli Artisti, un centro di residenza, pruduzione e fruizione aperto alla città, nato nel 1909 e riaperto dopo un importante percorso di riqualificazione dei propri edifici.
La due giorni inaugura giovedì 16 settembre al Cinema Beltrade, con Nighswimming: Discotheques from the 1960s to the Present, progetto artistico di Giovanna Silva presentato alla Biennale di Venezia 2014 che indaga gli spazi vuoti della discoteca come riflesso dell’evoluzione economica e culturale della società, a cui seguirà una conversazione-dialogo tra Enrico Boccioletti, artista transdisciplinare e musicista, e Mattia Barro, nostro collaboratore qui a Rolling Stone nonché musicista e produttore a nome Splendore e membro fondatore – con Cosmo – del collettivo Ivreatronic, che cercheranno di trovare un significato della domanda principe, “ma se tutta la nostra attenzione è concentrata su ciò che è lontano, cosa accadrà a ciò che è vicino?”. Il talk chiuderà con una performance della poetessa tedesca Luzie Meyer.
I protagonisti dell’evento musicale saranno invece i Forse Ora, il progetto musicale di Caterina Barbieri, Lorenzo Senni e Jim C. Nedd, che nelle due giornate presenteranno il loro nuovo e inedito progetto con prove aperte / open rehearsal della durata di circa tre ore ad evento. Anche qui C2CMLN shared by Gucci ripensa l’idea di live in un momento in cui l’industria della musica live è impantanata, portandoci all’interno di un’esperienza nuova, differente, fuori dalla pigrizia di pensiero del live-per-come-lo-conosciamo a favore delle possibilità che una performance musicale live può avere. Le prove dei Forse Ora, tra l’altro, si terranno in location intriganti come il Discrict 272, che in passato fu cinema, discoteca cosmic e anche locola di striptease, e la Casa degli Artisti. Tutti gli eventi sono gratuiti, previa registrazione su Dice.
Ancora una volta C2C Festival si dimostra in grado di pensare al di là degli schemi prefissati della cultura italiana, muovendosi agilmente tra arte e musica, tra digitale e offline, tra clubbing e talking, in un contesto transdisciplinare fluido. C2C continua la sua trasformazione da festival di musica elettronica a progetto culturale totale, mutando la propria morfologia con l’evolversi della società attorno, come la cultura dovrebbe imporsi per recuperare un ruolo attivo nei confronti del proprio pubblico. Con C2CMLN shared by Gucci riscopriamo la città e gli spazi d’incontro, il potere delle conversazioni e il core della musica live.