Caveleon, in anteprima il video di ‘In Silence’ | Rolling Stone Italia
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Caveleon, in anteprima il video di ‘In Silence’


Il nuovo singolo della band del figlio di Ludovico Einaudi è dedicato al movimento Black Lives Matter: «Il problema della violenza razzista è globale, non prendere posizione anche in Italia sarebbe cinico ed egoista»

In anteprima oggi su Rolling Stone c’è il pop scuro e rarefatto di In Silence, il nuovo singolo dei Caveleon, la band milanese in cui milita il figlio del pianista e compositore Ludovico Einaudi. Nati all’inizio del 2018, i Caveleon suonano musica in bilico tra folk e indie, con arrangiamenti affascinanti e melodie notturne. Nella formazione ci sono Leo Einaudi, Giulia Vallisari, Federico Cerati e Agostino Ghetti.

Archiviato il primo EP omonimo del 2019, la band torna con In Silence, un singolo dedicato al movimento Black Lives Matter e cantato con il rapper Avex. Musicalmente ricorda sia il trip hop che i brani più scuri e drammatici dei National, soprattutto per l’arrangiamento minimale e l’uso delle due voci. «Abbiamo scritto In Silence spinti dal bisogno di unirci al coro di chi si sta ribellando, da ogni parte del mondo, alle costanti e insopportabili discriminazioni e violenze subite da tutte le minoranze», dice la band. L’America di Black Lives Matter è lontana, ma «il comportamento istituzionalizzato della più grande potenza “democratica” rischia di diventare un modello mondiale estremamente pericoloso. Non prendere posizione vedendolo come un fatto lontano dalla nostra realtà sarebbe un atto cinico e in qualche modo egoistico».

Per scrivere il testo, i Caveleon hanno usato direttamente le parole di chi protesta: «striscioni di manifestazioni, frammenti di poesie scritte in difesa dei diritti civili, commoventi discorsi pubblici. La voce del popolo ci ha aiutati a raccontare e comporre un mosaico», dicono. «Per noi Black Lives Matter non è un hashtag o una frase scritta sui social per fare tendenza: è il fuoco della protesta da cui ognuno di noi ha il dovere di attingere. Pur venendo da lontano, ci dà per l’ennesima volta la possibilità di unirci per creare una forza dirompente e un reale e drastico cambiamento».