10 grandi performance di Taylor Hawkins, da Alanis Morissette ai Foo Fighters | Rolling Stone Italia
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10 grandi performance di Taylor Hawkins, da Alanis Morissette ai Foo Fighters

Il primo mega tour per ‘Jagged Little Pill’, l’addio a Letterman, le cover di Rush, Queen e Led Zeppelin, i progetti paralleli: ecco i momenti migliori della carriera di un’instancabile leggenda del rock

10 grandi performance di Taylor Hawkins, da Alanis Morissette ai Foo Fighters

Taylor Hawkins

Foto: Andy Keilen per Rolling Stone US

In un’intervista di pochi mesi fa Dave Grohl ha raccontato il suo primo incontro con Taylor Hawkins. «Eravamo nel backstage di uno show in radio, si è presentato con la birra in mano. Mi ha detto: “Ehi, come va? Sono Taylor e sono nella band di Alanis Morissette. Adoro il tuo disco, è davvero figo!”. Era un impiastro. Gli ho detto: mi sa che sei il mio spirito guida o il mio migliore amico. E lo conoscevo da 10 secondi». Quei pochi secondi sono diventati più di 25 anni di amicizia e successi rock, che i due hanno passato entusiasmando il pubblico di tutto il mondo con i Foo Fighters.

Grohl è sempre stato il leader della band, Hawkins ne era il cuore e l’anima. Emanava lo stesso carisma sia quando prendeva il microfono, sia quando suonava la batteria. Incarnava insomma il fervore quasi religioso con cui i Foo credevano nel potere del rock. Amava il suo lavoro e sembrava provare una riconoscenza infinita: «Adoro Dave Grohl», ha detto al pubblico del Lollapalooza argentino pochi giorni prima di morire. «Se non fosse per lui consegnerei pizze».

Quando la band era in pausa, Hawkins prendeva parte sempre con modestia e semplicità ad altri progetti creativi, dai più strani come la «cover band di lurido rock anni ’70» chiamata Chevy Metal ai più seri come il supergruppo NHC con Dave Navarro e Chris Chaney. Ecco alcune fra le performance memorabili che ha fatto nella sua lunga carriera.

Con Alanis Morissette da Letterman (1995)

Il suo primo lavoro di alto profilo nel mondo della musica non è stato coi Foo Fighters, ma con Alanis Morissette. Esattamente come la cantante, anche il batterista era un ventenne in cerca di risposte. I due si sono imbarcati in un tour di 18 mesi per promuovere Jagged Little Pill (1995), un successo straordinario. Questa apparizione da Letterman è un ottimo esempio della sua precisione e dell’entusiasmo contagioso che metteva quando suonava. «Mi lasciava molto spazio per fare quello che volevo», ha detto Hawkins di Morissette, con cui ha suonato fino all’ingresso nei Foo nel 1997. «Era il disco numero uno dell’anno e c’era un sacco di pressione su di lei. Doveva imparare a essere una leader e non è semplice. Ma è stato uno dei periodi più divertenti della mia vita». CH.

‘Monkey Wrench’ con i Foo Fighters (1997)

Grohl ha sempre detto che se mai verrà fatto un film sui Foo Fighters, la sua parte dovrebbe andare a Christopher Walken. Ha pure immaginato il picco drammatico del film: «La telefonata in cui ho chiesto a Taylor di entrare nella band», ha detto a Rolling Stone nel 1997, imitando l’attore. Per capire quanto sia stato importante l’impatto di Hawkins sui Foo Fighters basta vedere la performance da Later… With Jools Holland registrata in quello stesso anno. Hawkins aveva 25 anni, i capelli corti e la barba tagliata, ma era già un motore instancabile, perfettamente dentro il pezzo e pronto a dare ai Foo l’energia ritmica di cui avevano bisogno per diventare grandi. S.V.L.

La semi-reunion dei Led Zeppelin (2008)

Sei mesi dopo l’incredibile concerto dei Led Zeppelin alla O2 Arena, Dave Grohl ha riunito metà della band (il chitarrista Jimmy Page e il bassista John Paul Jones) per una performance estemporanea al Wembley Stadium. Con Grohl alla batteria e senza Robert Plant, Taylor Hawkins ha fatto la parte del dio dorato del rock e ha cantato Rock and Roll. E se molti cantanti perdono il registro più alto superati i trent’anni di età, Hawkins (che all’epoca ne aveva 36) ha preso tutte le note di Plant senza sforzo. «Abbiamo suonato Rock and Roll con Taylor, una voce esagerata, e Dave alla batteria, poi per Ramble On si sono scambiati di posto», ha scritto Page su Instagram dopo la morte di Hawkins. «Erano versioni belle toste. È stato fantastico suonare con lui. Lo ammiravo ed era un grande musicista: aveva tecnica, energia e un sacco di entusiasmo». K.G.

Cosplay dei Rush alla Rock and Roll Hall of Fame (2013)

Quando i Rush sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2013, Taylor Hawkins ha fatto due omaggi a uno dei suoi batteristi preferiti. Il primo è arrivato durante il suo discorso: «Cazzo, Neil Peart… grande!», ha detto. «Ha ispirato intere generazioni di air drummer». Il secondo, decisamente più spettacolare, è arrivato quando si è presentato sul palco vestito come se fosse il 1976 (parrucca cotonata e kimono) per suonare una cover impeccabile di un classico prog del gruppo, 2112, con Grohl alla chitarra e Nick Raskulinecz – che ha prodotto dischi per entrambe le band – al basso. La parte più bella arriva quando i veri Rush appaiono accanto ai loro doppi per suonare Tom Sawyer. La clip spiega alla perfezione la capacità di Hawkins di incarnare l’entusiasmo di ogni adolescente appassionato di rock quando aveva la possibilità di realizzare i suoi sogni di ragazzino sul palco (e comunque ogni volta spaccava). H.S.

L’addio a Letterman (2015)

Quando David Letterman è tornato al suo show dopo l’operazione al cuore del 2000, sapeva quale band doveva esserci. «Che dici dei Foo Fighters?», ha chiesto alla produttrice Sheila Rogers. «Beh, proverò a chiedere», ha risposto lei. Da quanto ha raccontato il conduttore, la band ha cancellato un tour solo per poter suonare Everlong al suo show. Sì, sono quel tipo di persone. Quindici anni dopo, quando Letterman si è ritirato, ha fatto la stessa richiesta per l’ultimo ospite musicale dello show, e i Foo hanno di nuovo risposto alla chiamata. C’era anche Hawkins, in abito scuro, che ha suonato Everlong e trasformato l’ultimo show di Letterman in un momento storico non solo televisivo, ma anche del rock. «Dio vi benedica», ha detto Letterman alla fine. «Grazie e buonanotte». S.V.L.

‘Stay With Me’ al Rock Am Ring (2015)

Stay With Me è una canzone rock perfetta. Col suo stile iperattivo, il grande senso del groove e la voce ruvida, Hawkins, eterno studente del canone rock, era perfetto per guidare la cover dei Foo. La band ha suonato il pezzo in moltissimi concerti e festival, spesso con qualche ospite (come Dave Catching, il chitarrista degli Eagles of Death Metal, in questa versione del 2015 al Rock Am Ring, in Germania), trasformandolo in una gigantesca jam session. Non importa chi saliva sul palco con loro per Stay With Me: ogni volta era il momento di Hawkins. E.M.

La power ballad con Chad Smith (2016)

Hawkins era un superfan del rock, un amore che andava ben oltre i soliti classici. Prendete questa performance del 2016 con i Coattail Riders, in cui ha proposto una cover di Sister Christian dei Night Ranger, la Stairway to Heaven dell’hair metal. Per suonarla ha portato sul palco Chad Smith, il batterista dei Red Hot Chili Peppers, e ha detto al pubblico che «è uno dei più grandi di tutti i tempi, non c’è dubbio. Quando i Foo Fighters sono stati in tour coi Chili Peppers nel ’99, mi mettevo lì con Dave a guardarlo suonare. Ci dicevamo: cazzo, che figo». Smith ha suonato la tastiera mentre Hawkins, dietro la batteria, cantava e suonava le parti di Kelly Keagy. I Night Ranger hanno commentato così la notizia della sua morte: «La sua cover di Sister Christian ci ha sempre entusiasmato. I nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi amici. Ora in paradiso c’è un bel po’ di casino in più». A.M.

Al posto di David Lee Roth (e Alex Van Halen) con i Chevy Metal (2019)

Taylor Hawkins usava i suoi progetti paralleli per divertirsi come un matto e vivere le fantasie di quand’era adolescente e sognava di fare la rockstar. È sicuramente per questo che ha fondato i Chevy Metal, band in cui suonava con i vecchi amici Wiley Hodgden e Mick Murphy. Si definivano una «cover band di lurido rock anni ’70» e facevano pezzi di Black Sabbath, Van Halen e Queen. Prendete questo video del 4 maggio 2019, durante il BeachLife Fest in California, in cui hanno suonato solo cover dei Van Halen dell’era di David Lee Roth. Hawkins ha fatto tutto il concerto passando dalla batteria al microfono per classici come Hot for Teacher, Panama e Mean Streets. Amava suonare nei Foo, ma viveva anche per momenti come questo. A.G.

‘Somebody to Love’ dei Queen al Madison Square Garden (2021)

La perfetta interpretazione vocale di Hawkins di Somebody to Love dei Queen (uno dei brani più difficili di Freddie Mercury) è uno dei momenti del tour dei Foo Figthers di cui si è parlato di più negli ultimi tempi. Quando la band si è esibita al Madison Square Garden a giugno 2021, quando pochi mesi dopo l’inizio della campagna vaccinale si ricominciava a tornare ai concerti, Hawkins ha insistito per fare il pezzo davanti al figlio minore Shane. «Cazzo, il Madison Square Garden», ha detto prima di iniziare. «Un anno fa non me lo sarei aspettato». Con Grohl alla batteria, Hawkins ha cantato quelle parti acrobatiche con agilità, raggiungendo tutti gli acuti e anche le note più basse. Vedere la band che sale in crescendo era emozionante, una dichiarazione di libertà dalle grinfie del Covid. Lo è ancora di più adesso, perché vediamo Hawkins travolto dal pezzo. K.G.

L’ultimo progetto parallelo, gli NHC (2021)

Taylor Hawkins amava tutto dei Foo Fighters, anche se non aveva un gran ruolo nella scrittura dei pezzi. «È soprattutto la band di Dave», ha detto a Rolling Stone pochi mesi fa. «Spesso, quando facciamo un disco, prepara delle demo che sono molto vicine al risultato finale. Noi riempiamo i vuoti». Ecco perché dedicava tanto tempo ai suoi progetti paralleli. Il più recente era il supergruppo yacht rock NHC, che ha fondato con Dave Navarro e il bassista Chris Chaney durante la pandemia. Il disco di debutto deve ancora uscire, ma la band ha già pubblicato alcuni pezzi come Feed the Cruel e fatto qualche concerto nella West Coast. Era in programma anche un tour per cui Hawkins aveva grandi idee, che purtroppo non si realizzeranno mai: «Vorrei che ci fosse un’atmosfera leggera, da festa. La mia idea è: se ci sei anche tu, sali sul palco e suona con noi. Metti che ci sono gli America, non ci sarebbero problemi a farli salire per fare Ventura Highway. America, se siete in ascolto, unitevi a noi». A.G.

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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