10 concerti da rivedere mentre là fuori il panico | Rolling Stone Italia
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10 concerti da rivedere mentre là fuori il panico

Nelle zone colpite dal coronavirus sono stati cancellati tutti gli eventi, concerti compresi, e molti artisti hanno iniziato a rimandare i loro tour. Ma non disperate, ecco i migliori live da recuperare comodamente in quarantena

10 concerti da rivedere mentre là fuori il panico

Un'immagine da 'Homecoming', il film-concerto di Beyoncé

Foto: Parkwood Entertainment

Sono giorni difficili per tutti, anche per gli appassionati di musica. In Italia è arrivato il coronavirus, con annesse psicosi, e in attesa di capirci di più sulla diffusione dell’epidemia le autorità hanno stabilito che era meglio chiudere tutti i luoghi di ritrovo, onde evitare la possibilità di contagio. Stadi, palazzetti dello sport, teatri, persino i bar: tutto serrato, tutti gli eventi nelle zone finora colpite sono rimandati a data da destinarsi.

Tra questi non potevano mancare i concerti – troppo rischioso ammassare centinaia di persone in una sala, è un attimo che durante il ritornello parta un colpo di tosse, lo sterminio batteriologico è alle porte insieme ai bagarini. Per questa ragione, se proprio non potete fare a meno di trascorrere un weekend senza musica dal vivo, abbiamo compilato una lista con alcune fra le migliori performance live godibili comodamente dal vostro divano.

“Springsteen on Broadway” di Bruce Springsteen (2018)

Uscito su Netflix in concomitanza con l’ultima replica al Walker Kerr Theater di New York, Springsteen on Broadway ci permette di rivedere lo spettacolo di Bruce Springsteen – per la precisione, un mix delle riprese di due diverse esibizioni – comodamente dal divano di casa. Basato sul libro del cantautore Born to Run, lo show racconta la vita e la carriera del Boss attraverso le sue canzoni. Sul palco solo il Boss, la sua chitarra, il pianoforte e la moglie Patti Scialfa, con cui duetta in alcuni brani. Uno spettacolo unico, che abbiamo definito come “la storia di un uomo che si confronta con il suo passato in un modo unico”.

“In Rainbows: From the Basement” Radiohead (2008)

Nel 2006 il produttore Nigel Godrich decide di creare un programma televisivo dove mostrare concerti “in purezza”, senza interruzioni o presentatori sul palco. Ispirato da The Old Grey Whistle Test, una vecchia trasmissione della BBC, Godrich era convinto che il format avrebbe mostrato “una vera rappresentazione degli artisti, che potranno esibirsi senza la solita agonia degli spot pubblicitari, una cosa che devono fare tutti ma che non diverte nessuno”. Quello dei Radiohead è probabilmente il concerto più famoso della serie: registrato per aprire la seconda stagione del programma, è una testimonianza di uno dei momenti di massima forma del gruppo. In scaletta le canzoni di In Rainbows, Hail to the Thief e Kid A.

“Live at the Isle of Wight” Miles Davis (1970)

Sabato 29 agosto 1970. Appena dopo le 5 del pomeriggio, sul palco del concerto organizzato all’Isola di Wight sale Miles Davis, accompagnato dalla sua “electric band”: Keith Jarrett (che all’epoca aveva poco più di 20 anni), Chick Corea, Gary Bartz, Dave Holland, Jack DeJohnette e Airto Moreira. Siamo nel pieno della svolta elettrica di Bitches Brew e il concerto riassume in poco più di mezz’ora quanto fosse ipnotica, catartica e psichedelica la musica che Miles scriveva in quegli anni. «È una micro-lezione di storia del jazz», ha detto Keith Jarrett nel 2005, quando il concerto è stato pubblicato in DVD.

“Live at Shepherd’s Bush” Amy Winehouse (2007)

A pochi mesi dall’uscita di Back to Black e dal successo del singolo Rehab, Amy Winehouse, che aveva appena vinto un Brit Award, si esibisce sul palco dello Shepherd’s Bush Empire di Londra. Il concerto è attesissimo e arriva dopo un rinvio di tre mesi causato da un incidente in cui la cantante aveva perso un dente. In scaletta ci sono i brani di Back to Black e del primo album Frank, e Winehouse è accompagnata da una band di altissimo livello. Il concerto, interamente disponibile su Sky Arte, è stato anche pubblicato nel DVD I Told You I Was in Trouble.

“Live at the Niedemeyer Space” Air (2016)

Questo concerto realizzato a Parigi nel 2016 per La Blogothèque in collaborazione con ARTE è probabilmente la performance più affascinante degli Air che possiate trovare in rete. Un lightshow elegante, un palco che ricorda i Top Of The Pops degli anni ’60, inquadrature ravvicinate sui musicisti, il tutto facilmente godibile su YouTube. Inoltre, se siete dei feticisti del gear, le riprese sui sintetizzatori di Jean-Benoît Dunckel saranno pane per i vostri denti.

“Live at Melt Music Festival” Massive Attack (2010)

In oltre vent’anni di carriera non siete mai riusciti a vedere un concerto di Robert Del Naja e soci? O semplicemente siete dei patiti del trip hop e trovare un palliativo dei Massive Attack vi risulta impossibile? Abbiamo la soluzione per voi. Registrato durante il concerto al Melt Festival del 2010, questo video riproduce ottimamente l’esperienza di un live del collettivo di Bristol. Erano gli anni del tour di Heligoland, ultimo lavoro in studio dei Massive, e il concerto al festival tedesco raccoglie alcuni tra i brani migliori di quel disco – Babel, Girl I Love You o Atlas Air – inframmezzati da grandi classici come Teardrop, Inertia Creeps o Unfinished Sympathy. La vera chicca del concerto, tuttavia, è la partenza affidata a United Snakes, brano presentato soltanto dal vivo dalla band e pubblicato esclusivamente come b-side di False Flags. Lo sappiamo, la qualità del video non è delle migliori– è stato registrato dieci anni fa – ma il suono rimane un ottimo esempio delle capacità live dei Massive Attack.

“Homecoming” Beyoncé (2019)

Il set di Beyoncé al Coachella del 2018 è uno degli spettacoli più importanti dell’ultimo decennio, una “master class in performance pop” e allo stesso tempo una celebrazione della comunità afroamericana. Uno show mastodontico – che tutti hanno soprannominato Beychellache è stato documentato in Homecoming, film-concerto disponibile su Netflix. Diretto e prodotto da Beyoncé, il film combina le esibizioni dei due weekend del Coachella con riprese inedite delle prove e dei mesi in cui Beyoncé ha messo a punto lo show.

“Cry Live in Paris” Cigarettes After Sex (2019)

A due anni dal debutto che li ha trasformati da band di culto in uno dei gruppi più richiesti dai festival di tutto il mondo, i Cigarettes After Sex sono tornati con il loro dream pop rarefatto, riverberato e iper cinematografico. Cry, il secondo album in studio, riprende grossomodo le atmosfere dell’esordio, ma si muove su territori decisamente più romantici. La band l’ha presentato con un secret show a Parigi, ripreso dalle telecamere di ARTE.

“Boiler Room London Live Set” Four Tet (2016)

Kieran Hebden non passa spesso dall’Italia e quelle rare occasioni sono per lo più dj set, altro rispetto ai campionatori e ai synth di cui si circonda durante i live. Per cui, se non avete mai avuto la fortuna di apprezzare Four Tet in concerto, questo video sembra fatto appositamente per voi. Inoltre, questa performance realizzata per Boiler Room è stata una delle prime in collaborazione con il designer Squidsoup, ideatore del lightshow entrato di diritto nell’immaginario del producer britannico e riproposto l’anno scorso, in versione 360°, durante la doppia data londinese all’Alexandra Palace – andata sold out in pochi giorni –, protagonista anche del concerto a Berlino previsto per ottobre 2020 al fantascientifico Velodrom – i biglietti, anche in questo caso, sono già esauriti.

“Live at Woodstock” Jimi Hendrix (1969)

Che dire di questo concerto? Quella di Jimi Hendrix a Woodstock è probabilmente la performance più famosa nell’intera storia del rock, simbolo per eccellenza della scena 60s. Fire, Red House, Voodoo Child, Purple Haze, la storica reinterpretazione dell’inno USA The Star Spangled Banner per protesta contro la guerra in Vietnam: in questo concerto (che potrete trovare sull’On Demand di Sky) è racchiusa tutta la leggenda di Hendrix nel live che concluse, più o meno ufficialmente, l’utopia flower power, tramontata nel 1969 dopo Woodstock, chiuso proprio dallo stesso Hendrix.