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Nuova Twingo, il nostro street art tour di Roma con la piccola di Renault

Dal Gazometro al Quadraro, passando per Tor Marancia e Tor Pignattara, alla scoperta dei muri più cool della Capitale

Blu, Iena Cruz, Seth, Fasoli e Vhils, sono solo alcuni dei nomi, tra italiani e stranieri, che hanno firmato i muri della periferia romana. Non siamo a Berlino e nemmeno a Brick Lane a Londra, dove ogni muro è una novità ogni volta che ci torni, ma in quella Roma che da non romani non si bazzica spesso. Da Tor Marancia al Qaudraro, passando per Tor Pignattara e per il Gazometro, tutto all’insegna della street art e per passare diverso tempo con il naso all’insù. A visitare il ‘museo contemporaneo romano a cielo aperto’, ci siamo andati seduti dietro al volante di una macchina adatta al tracciato, quella nuova Twingo che abbiamo provato tra le vie della Capitale.

Giallo mango e bianco quarzo sono i nuovi colori della rinnovata streetcar di casa Renault, che vanno ad aggiungersi agli altri della tavolozza cromatica già esistente in listino per la piccola francese, che per piglio e DNA è un’ottima compagna di viaggio per il nostro peregrinare nella Roma periferica dai tanti volti. Il nostro viaggio comincia dalla zona del Gazometro e da via del Porto Fluviale, dove prima di noi si sono fermati per qualche tempo sia Blu che Iena Cruz. A spostarci da una zona all’altra sono i nuovi motori di Twingo, gli SCe e TCe, rispettivamente da 65 e 95 cv (il secondo anche con cambio automatico).

Tor Marancia è invece il quartiere del ‘Museo condominiale’, compreso nell’area tra via Rufina e il Parco della Torre. Un insieme di palazzine sulle quali hanno messo la firma in tanti, tra i quali anche Seth, Fasoli e Vhils, quest’ultimo con una delle sue opere ottenute a suon di scalpello e trapano, per una sorta di bassorilievo in chiave contemporanea. In alto le opere d’arte giganti e in basso la Twingo, che esternamente ha cambiato la firma luminosa, ora a ‘c’, la calandra e ha introdotto le prese d’aria per il motore (posteriore). Il tettuccio, invece, lo apriamo per la sosta al Mercato Menofilo a Quarto Miglio con i suoi nuovi graffiti, oltre che in zona Pigneto, in via di Acqua Bullicante per mettere fuori la testa (da fermi) e sbirciare le opere di Diavù.

I muri di Tor Pignattara hanno visto comparire le firme, tra le altre, anche di Verlato e L’Atlas (via Galeazzo Alessi), mentre Ron English e Jim Avignon hanno fatto tappa sul cemento di via Dei Pisoni al Quadraro. Per entrare ed uscire dai quartieri romani ci siamo affidati anche al nuovo sistema Easy Link di Twingo: massima facilità di utilizzo, nuova grafica e design in linea con gli interni rivoluzionati. Conclusione: al Pantheon e alla Fontana di Trevi è sempre bello dare un’occhiata, ma la Roma che cambia al ritmo della street art è qualcosa che si meriterebbe un bel capitolo in ogni guida della città (rigorosamente da aggiornare ad ogni mutare di aspetto dei suoi muri).

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