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Lexus UX Hybrid, un viaggio dall’alba all’alba in salsa ibrida

Raccontato anche dalla fotografa Elsa Bleda, il crossover nipponico ci ha portato dal Monte Bianco a Milano

Un viaggio all’insegna dell’ibrido, più che un test drive, con due coordinate principali: spostarsi da un’alba fino ad un’altra alba. In mezzo mettiamoci tre paesi diversi come Svizzera, Francia e Italia, almeno due donne protagoniste di un progetto dedicato alle quattro ruote declinate alla giapponese, oltre ad una Lexus UX da guidare tra montagne e laghi, dal Monte Bianco al Lago Maggiore con varie tappe in mezzo. Per l’evento intitolato, appunto, ‘From sunrise to sunrise’, in totale abbiamo percorso circa trecento chilometri in quarantotto ore, che ci hanno portato da Chexbres, sul Lago di Losanna dalle parti di Montreaux, giù giù poi fino a Milano passando da monti a pianure, laghi e città. Da un alba svizzera e lacustre ad un’alba italiana e tutta urbana.

Protagonista della nostra ‘esperienza ibrida’ il nuovo modello della casa di Aichi, brand di lusso del gruppo Toyota che sul modello del full hybrid ha puntato, da tempo, per il futuro delle sue macchine e per il futuro in generale. E qui entra in gioco la prima figura femminile di cui si diceva sopra. La lei in questione è Chika Kako, chief engineer del progetto UX Hybrid e prima donna a ricoprire il ruolo di capo progetto all’interno del gruppo Toyota. “Una delle priorità – ha spiegato l’ingegnere – era per me la realizzazione di un cockpit accattivante. Gli interni di una vettura sono un mosaico di componenti quali la plancia, i sedili, i rivestimenti, ecc., ma è soltanto l’armonia tra di esse a creare un abitacolo degno di nota. Abbiamo adottato i princìpi di un concetto architettonico giapponese chiamato engawa, che modula la relazione tra lo spazio interno ed esterno di una casa, oltre al kansei engineering, che punta a tradurre le emozioni e le esigenze dei clienti in nuove soluzioni di design”.

Così come il percorso geografico che per due giorni ha definito il nostro viaggio a bordo di UX Hybrid, una delle espressioni del pensiero ‘selfcharging’ secondo il marchio giapponese, il percorso al femminile ci porta invece ad una seconda figura che del progetto UX è entrata a far parte. Lei è Elsa Bleda, fotografa di base in Sud Africa ma con il mondo tutto attorno, da scattare e raccontare. Una visione fotografica e artistica, quella di Elsa, fatta di atmosfere rarefatte, luci soffuse e giochi di neon. Per Lexus UX, la fotografa sudafricana ha curato la campagna di lancio, in termini di immagini, di quello che è il primo crossover della casa nipponica nato anch’esso dall’intuizione, in questo caso ingegneristica, di una donna.

Sul fronte più tecnico dell’esperienza di viaggio in salsa giapponese, quello dietro al cui volante ci siamo seduti è il primo SUV compatto firmato da Lexus che ha ottenuto anche le cinque stelle Euro NCAP 2019 in termini di sicurezza. Primo modello della casa del sol levante progettato sulla nuova piattaforma GA-C, UX è anche l’auto sulla quale Lexus ha puntato per rendere al massimo i valori del marchio, dalla qualità superiore declinata dall’arte dell’accoglienza e dell’ospitalità giapponese (Omotenashi), abbinati al motore benzina 2.0 abbinato a quello elettrico e auto-ricaricabile da 80 kw, per un totale in termini di potenza di 184 cavalli motore. Altro dettaglio, piccolo, piccolissimo ma che riassume un intero spirito di produzione: Sashiko è la tecnica di cucitura giapponese utilizzato per le uniformi tradizionali delle arti marziali. In questo caso l’hanno usata per i sedili. Insomma, per dirla alla giapponese: Domo arigatou gozaimasu.

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