Trentasei ore di applausi e vodka Red Bull con Salmo in mezzo al mare | Rolling Stone Italia
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Trentasei ore di applausi e vodka Red Bull con Salmo in mezzo al mare

Diario di viaggio dalla Open Sea Republic, la nave dove il pubblico si mescolava agli artisti che hanno fatto tremare i pontili, tra gli ultras di Massimo Pericolo fino all'esplosione sul palco di Nitro o al trionfo del padrone di casa, che realizza il sogno megalomane immaginato quando ‘voleva fare il batterista e suonare in un gruppo rock’

Due suore battezzano con pistole ad acqua – ma caricate a carburante etilico – i presenti nel club all’ultimo piano, dove Adiel e Ivreatronic sparano bassi dalla consolle. Franco126 si trasforma in un crooner da crociera, per un set inedito sul palco del teatro. E ancora, gli ultras di Massimo Pericolo che fanno tremare il pontile, gli sciamani Dengue Dengue Dengue e il live trionfale del padrone di casa, Salmo, accompagnato da Nitro e gli alfieri di Machete.

Il concerto di Salmo sul ponte della Red Bull Open Sea Republic. Foto stampa

Trentasei ore su una nave da crociera mastodontica, la Red Bull Open Sea Republic; un festival dove gli artisti si mescolavano al pubblico, un baccanale galleggiante e cafonissimo dove il suono diventa un caleidoscopio, dal rap all’elettronica, il tutto abbondantemente innaffiato a vodka e Red Bull. «Salmo è il più grande sardo di tutti i tempi, anche più di Gianfranco Zola», afferma spavaldo un ragazzo di Olbia, per l’occasione imbarcatosi su un aereo per Genova – lo stesso che riprenderà alla fine della tratta che dalla Liguria portava alla Sardegna e dietrofront.

Un sogno coltivato da oltre dieci anni, quando Salmo era un ragazzo che andava ai concerti sulla terra ferma armato di bandiera dei quattro mori, ancora lontanissimo dal gigante da 90 minuti di applausi. Sogno realizzato grazie alla collaborazione con Red Bull, che ha preso la follia del rapper e l’ha tramutata in realtà, mettendo da parte il buon senso – perché per ospitare su una barca orde di fan caricati a dinamite ci vuole coraggio.

Ketama126 e Massimo Pericolo. Foto via Red Bull

«Era ora che il rap italiano facesse cose di questo genere», racconta Nitro dalle poltrone della suite Rolling Stone, la stanza da cui passano in rassegna tutti gli ospiti: chi per cazzeggiare ricordando entusiasta le immagini annebbiate della serata precedente, chi per confidare che la crociera proprio no, come Massimo Pericolo, anti lupo di mare per eccellenza. Nitro e i retroscena dell’appartamento condiviso con Salmo, Beba e le ragazze del rap più in forma che mai, Franchino che si improvvisa Jerry Calà, Speranza leader dell’equipaggio o Ketama126, dominatore indiscusso dei party nel backstage insieme a Frenetik & Orang3, Gemitaiz e Venerus, magnifica anomalia tra i nomi in lineup.

L’itinerario tra i più abusati nella storia vacanziera italiana, Salmo lo trasforma nel viaggio musicale più assurdo mai realizzato, perché se dieci anni fa dormiva sulle scale a prua per arrivare Milano a pogare con gli Slayer, ora il palco – e il pogo – l’ha messo direttamente a bordo.

Video di Lorenzo Iovine e Bruno Raciti

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