The 1975, una bestia al concerto segreto a Los Angeles. Anzi, La Bestia | Rolling Stone Italia
Gonzo

The 1975, una bestia al concerto segreto a Los Angeles. Anzi, La Bestia

Per presentare il nuovo album "I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it" ci hanno portati sull'helipad di un grattacielo a Downtown LA

The 1975, il concerto segreto a Downtown, Los Angeles, il 25 febbraio scorso

The 1975, il concerto segreto a Downtown, Los Angeles, il 25 febbraio scorso

La voce arriva debole, sorpresa, come se non s’aspettasse la telefonata de La Bestia da LA… Ma siccome la mail diceva “bestiolina contattami urgentemente”, here I am, fucking-A. Come un perfetto mercenario patteggio $$$ e tempistiche, per poi ricevere la missione da portare a termine, ovviamente segreta. Devo recarmi a Downtown LA (luogo segreto che mi diranno all’ultimissimo minuto) per un concerto rock band (altrettanto segreto) su di un grattacielo della skyline (ce ne sono una trentina). Unico indizio a mio carico, una foto dell’helipad.

Roberto Croci a.k.a. La Bestia, il nostro inviato a LA

Roberto Croci a.k.a. La Bestia, il nostro inviato a LA

Potrei pensare alla band (ancora non so chi sono) alla 1:30 di traffico violento che mi aspetta a destinazione (adoro la freeway 405 costellata di palme bellissime); potrei pensare alla fatica di navigare L.A. alle 5 PM serali (un suicidio visto il rientro di tutte le macchine dal lavoro), anche se armato di Tupak e Michael Jackson…. Ma non c’è nulla da fare, tanto vince sempre lei, la musica, quella maledetta sensazione che mi fa star vivo, che mi spinge ad andare avanti, a farmi sentire 2mila cagate di band del cazzo che suonano persino il piffero. Lungi da me fare poesie e seghe mentali sul significato della musica… Ma senza di lei sono (e siete) morti, non ci sono cazzi. Punto e basta. La decisione è presa per te. Si va, fuck it, così diciamo noi a Kali quando l’azione, vale la tua vita. F-U-C-K I-T M-A-N!

Arrivo, parcheggio ($9.75) e salgo le scale di corsa (non proprio), per arrivare davanti a 2 dei più grossi buttafuori che abbia mia visto, BIBI e BIBÒ, che dopo aver controllato che non abbia pistole e uzi, mi indicano il PR, (fighetta) che mi consegna la busta: Rrrriiiipp!

The 1975, il concerto segreto a Downtown, Los Angeles, il 25 febbraio scorso

The 1975, il concerto segreto a Downtown, Los Angeles, il 25 febbraio scorso

Eccomi sul grattacielo, a 2 passi dalle torri di cristallo del The Bonaventure Hotel (mitico), dove ancora una volta, The Gods of Music mi hanno sorriso.

In attesa dell’imbrunire del cielo losangelino, eccomi insieme ai 200 fortunati vincitori che conoscono a memoria testi di Sex e Chocolate del primo album omonimo del 2013, che godono di quel suono melodico fresh, youngpop: le nuove Penny Lane di questa generazione. Senza apparire un depravato, pedofilo e PETALOSO vorrei porvi una domanda prima di cominciare: avete idea di quanta figa ci può stare su di un helipad? Avete deciso quante? Ok, adesso raddoppiatela.

I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it è il titolo lunghissimo del nuovo album, non proprio lungo come Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, mio film preferito della Wertmüller, ma sempre titolo dell’attesissimo secondo album de The 1975 – in uscita il 26 febbraio in diversi formati, tra cui un’edizione speciale di 2 vinili – la band di Manchester, England, capitanata dal lead singer Matthew Healy con Adam Hann alla chitarra e synthesizer, Ross MacDonald al basso e George Daniel alla batteria. Il nuovo album è stato registrato a Los Angeles, prodotto da Matty Healy e George Daniel con la collaborazione di Mike Crossey (The Kooks, Foals, Arctic Monkeys), e come dichiara Healy, ascoltare il nuovo disco è impegnativo. Ecco il video del primo singolo estratto:

«Non pensate di farvi un’idea del loro processo creativo solo con due o tre pezzi. È un disco che domanda attenzione, molto eclettico, ci sono pezzi di generi disparati, potrebbero essere partoriti da almeno 3 o 4 album diversi. È un album panoramico, una cacofonia di idee, una dichiarazione musicale davvero profonda. Minimalista ma allo stesso tempo audace, coraggioso perchè non ha paura dei momenti romantici e sentimentali. Rappresenta il tempo in cui viviamo, cattura il nostro percorso negli ultimi due anni, la nostra evoluzione, tutto quello che ci piace di questo disco è quello che manca nei record pop che ascoltiamo oggi. Non si può giudicare l’album solo ascoltando i singoli come Love me e The Sound, perché i pezzi sono tutti molto diversi, ci siamo ispirati a David Bowie, Peter Gabriel, Talking Heads, Scritti Politti, Japan. È post moderno, ambizioso nel senso intelligente del termine, è dedicato a tutti quelli che non hanno paura di vivere con passione. Nessuno è mai andato lontano nel mondo, semplicemente accontentandosi».

the1975

Ci sono molti momenti che ricordano Sigur Ros e My Bloody Valentine mischiati con due parti di Kanye West e di musica trap di Atlanta, l’hip hop del Sud contro droga, segregazione, povertà e violenza nata nei ghetti del Dirty South. «Il Trap è nato agli inizi degli anni ’90, ma per noi è il nuovo punk, pop alternativo, movimento di controcultura che ha creato la nuova scena musicale del DIY (Do It YourSelf) produci i tuoi beats, scrivi pezzi pomposi e versi altisonanti. Quando abbiamo iniziato a scrivere il nuovo album, abbiamo deciso di non seguire regole, l’unica missione era di fare un distillato di tutto quello che avevamo vissuto prima. I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it, è un’estensione del primo album, l’evoluzione naturale delle nostre personalità, un concentrato di nuove esperienze. Ci sono molti riferimenti al primo album, sottointesi, messaggi subliminali, aka Easter eggs, riferimenti musicali e narratologie che fanno riferimenti a canzoni precedenti. Si capisce che amiamo i filosofi?»

Per chi ama ancora molto gli anni Ottanta ci sono She’s American e Love Me, suoni elettronici sperimentali in I like it when you sleep… o Please Be Nakeed, e pop If I Believe You, Lostmyhead, The Sound. 17 canzoni, 70 minuti e 35 secondi di musica, tra pregi e difetti, uno dei dischi da ascoltare nel 2016. Il 12 aprile saranno al Fabrique di Milano e il 13 all’Estragon di Bologna, entrambe le date sono fucking bloody sold out.