Torna in libreria “Il vizio dell’agnello” di Andrea G. Pinketts, autore di culto del noir italiano | Rolling Stone Italia
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Torna in libreria “Il vizio dell’agnello” di Andrea G. Pinketts, autore di culto del noir italiano

I libri fuori catalogo sono rieditati dall’associazione nata dopo la sua scomparsa, per riscoprire un autore di culto del noir, che in Francia venne insignito della medaglia d’onore per meriti culturali

Torna in libreria “Il vizio dell’agnello” di Andrea G. Pinketts, autore di culto del noir italiano

È stata presentata in anteprima al MystFest di Cattolica, il festival del giallo e del mistero, la riedizione di un libro culto per gli appassionati del genere. Si tratta de Il vizio dell’agnello dello scrittore Andrea G. Pinketts. L’associazione culturale che porta il suo nome, infatti, prosegue a spron battuto nell’attività per far conoscere o riscoprire uno degli autori simbolo del noir in Italia. Vincitore di varie edizioni del MystFest, del Premio Scerbanenco, di tanti altri legati all’attività di giornalista d’inchiesta e di scrittore – oltre a essere stato insignito della medaglia d’onore dell’Assemblée Nationale de la République Française per meriti artistici e culturali – Pinketts quindi continua a vivere attraverso i suoi libri e i mille aneddoti che ormai sono diventati leggenda, da Milano alla cittadina romagnola.

Una ristampa che contiene tre contenuti inediti dello stesso autore: Jackie la Squartatrice, Scerbanenco va alla guerra, Nato a teatro. La trama, vede protagonista il suo alter ego Lazzaro Santandrea, detective in una Milano allucinata di fine anni Ottanta, sotto lo pseudonimo di Dottor Totem, specialista in tabù, riceve nel suo studio una varia umanità che lo crede cartomante, sessuologo, pranoterapeuta. In realtà lui, picaresco e freudiano quasi trentenne, attende la propria nemesi. Gli si presenta sotto forma di due ottantenni insospettabili, i quali rivelano che la loro bambina, Branka, già vincitrice di un premio di bontà, è diventata “un mostro” che avvelena i piccioni in Piazza del Duomo. Ma ora la “bambina”, stanca dei volatili, punta a una vittima più gustosa: l’uomo. Branka ha il vizio dell’agnello, sordido, nascosto, quello della vittima sacrificale ma… con le zanne. Con prefazione di Andrea Carlo Cappi, il volume è acquistabile direttamente dal sito dell’Associazione Andrea G. Pinketts.

A tre anni dalla scomparsa, il premio a lui dedicato quest’anno al MystFest è stato assegnato a Esposito La Rossa della Scugnizzeria di Napoli e la madre dell’autore, nonché presidentessa dell’Associazione, ha scritto questa lettera per ringraziare gli organizzatori e ricordare il suo figlio geniale. 

La lettera di Mirella Marabese Pinketts

I decenni che passano lasciano dei segni che non si cancellano e m’impediscono di appagare le brame del mio spirito che anelerebbe ad essere errante dovunque. Ma l’anima è libera. Vola via, annullando ogni ostacolo. È dominata da un sentimento che è il miracolo dell’amore, è una vibrazione tumultuosa del cuore, vittorioso e onnipotente. Per questo, i decenni si sfaldano dando loro nuova vita, un’energia possente, un rinascere.

E siamo qui, Andrea e io, appagati e pronti a un prodigio di un sentimento che la lontananza e il distacco fisico non annullano.

Questo palco ospita il 48° festival di Cattolica (21/27 giugno) dove l’arte, la cultura, la conoscenza, si alleano con un’ospitalità fragrante, sorridente e armoniosa della gente che ci vive. È come sentirsi abbracciati con un calore che riscalda il cuore.

Mio figlio Andrea che, come per prodigio, tutti voi sentite accanto, ha scritto nel libro ‘Il vizio dell’agnello’: “A Milano di notte c’è il mare”.

A Cattolica, il mare c’è sempre. Se ne sente il mormorio delle onde che parlano, a chi sa ascoltare, dando loro il benvenuto.

Andrea è fiero della Stella di Sceriffo che il sindaco Micucci gli offerse consegnandogli l’onorificenza nelle cui vesti mio figlio riuscì ad individuare centosei camorristi che furono poi arrestati, ripulendo così la città da un marasma che la offendeva con loschi intrighi.

Seguirono poi altre pericolose inchieste giornalistiche che uscirono per la rivista Esquire. A Foligno riuscì ad individuare il mostro che uccideva per puro sadismo, vittime innocenti.

S’introdusse anche, con generosa e consapevole irriverenza, nella setta degli adoratori di Satana dove, fra fuochi propiziatori, nudità esposte generosamente, effluvi misteriosi (e penso) tali da ottenebrare il cervello, riuscì a rendere più verosimile questa pericolosa intromissione nella setta dei Bambini di Satana. Ottenne anche il battesimo in nome di quel dio fasullo ed eretico, insistente nelle fantasie diaboliche ed ottenebrate da questi adepti. Ne uscì indenne, ma certamente consapevole del rischio corso. Nel 1996 Panorama pubblicò l’inchiesta giornalistica.

Mi raccontò tutto questo, e lascio immaginare a voi, il mio sgomento al  suo rientro ma la sua immagine rimasta pulita, generosa, per bene, vinse anche questa prova. Ancora, Panorama riportò questa eccezionale inchiesta e il successo fu enorme. E ancora mi turba l’esperienza vissuta da lui e ringrazio il nostro Dio. Andrea era intellettualmente attirato da queste mirabolanti inchieste. Io, confesso, molto meno.

Un’altra esperienza fu l’inchiesta giornalistica, che vissi con ammirato e silenzioso stupore: Andrea passò un mese fra i senza fissa dimora, gli emarginati, i drogati. Il loro rifugio era nei meandri della Stazione Centrale. Andrea divise un sacco a pelo e vari cartoni, dove, ne sono certa, ebbe la protezione di Morfeo, grazie Morfeo. Ritornò a casa afflitto da un persistente prurito. .

Fermare Andrea nell’indagine sociale, dettata da una profonda umanità espressa, sarebbe stato come arrestare sul circuito di Monza un pilota di Formula Uno. Emerge nei miei ricordi Alberto Ascari, facendo parte, allora, dell’entourage delle nostre amicizie.

Da questo tipo di esperienze, travestimenti, investigazioni, quale infiltrato e giornalista investigativo per Panorama ed Esquire, è nata l’idea della “Scuola dei Duri”.

Come Andrea dichiarò “La “Scuola dei Duri” è una sorta di “Bar letterario”, a metà tra un circolo ed un salotto. Un posto aperto a tutti dove chiunque può intervenire, proporre, leggere i propri scritti, o semplicemente ascoltare. Con l’attività della “Scuola dei Duri” sono riuscito a far pubblicare giovani talenti che altrimenti non avrebbero trovato spazio e considerazione nel mondo dell’editoria.”.

Questo è Andrea, lo sceriffo amato e irriverente. Questa nomina rinvigorisce anche il patto di amicizia profonda fra il sindaco Micucci e la cara e dolcissima Simonetta. Micucci si portò via un po’ del nostro cuore. Era sempre vestito di bianco e gareggiava con Andrea per abbagliare il pubblico, con le loro mise e i loro cappelli. Per i prodigi che compie l’energia e l’amore, li vedo entrambi sul palco, amici fraterni, complici.

Il 3° Premio Pinketts si apre su uno scenario che ha qualcosa di magico, di irreale.

Amici. Amici, gente, persone, che hanno visto mio figlio ancora una volta Star di questa serata. Nessuno dimentica. Nessuno ti dirà mai addio.

Sono a Napoli, città nella quale avrei voluto vivere. Ne amo il colore vivace, cangiante. Ne amo l’intensa capacità di amare, i vicoli, le stradine con i panni stesi. Ne amo i protagonisti illustri. Il grande Totò, Eduardo de Filippo, Massimo Ranieri, Luciano De Crescenzo, Roberto Murolo e Mario Merola, ed altri, in ogni campo artistico.

Ne amo anche il vocio assordante che in questa città, che è nostro vanto, esprime gioia di vivere unita a una malinconia latente.

Ed entro in una libreria di periferia: La Scugnizzeria di Scampia a Napoli.

Le librerie hanno un odore particolare, non quelle moderne dove imperano scaffali di acciaio o simili. Le librerie di quartiere odorano di cultura, di vissuto, di saggistica, di curiosità, di inchiostri vegetali.

C’è un’aria particolare. I libri, di tutti i generi, adatti a qualsiasi età, occhieggiano negli scaffali come un invito e ritorno allora a Cattolica dalla quale peraltro non mi sono mai mossa, merito della potenzialità dell’energia che non ha confini, e incontro Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore e fondatore della Scugnizzeria che è diventata nel tempo il riferimento culturale di Scampia con le porte invitanti e spalancate a tutto il mondo. L’obiettivo primo, ed è edificante, è un monito contro la violenza, l’ignoranza intellettiva e del cuore. E’ un impegno sociale che crea rapporti umani, che vuole migliorare chi legge, chi studia, chi ricerca ma anche chi è attirato dal malaffare, da chi al posto dei fiori ha nel cuore diavoletti o serpentelli, ignari di quanto viene loro offerto dal regno editoriale di Rosario Esposito La Rossa che ha portato una ventata di pulizia morale, di generosità, di impegno sociale. Napoli se n’è accorta. Dovrebbe essere imitato in tutta Italia.

Rosario sarà questa sera sul palco per ricevere il premio che porta il nome di Andrea. E’ il terzo premio Pinketts al Mystfest che dopo aver omaggiato nella prima edizione lo scrittore texano John Lansdale, nel secondo anno il musicista Morgan, ora consegna il riconoscimento a una libreria.

A Napoli c’è una tradizione che quando ne parlarono i giornali, mi commosse. Nei bar, se bevi un caffè ne paghi due, è il caffè sospeso. Usanza ampiamente raccontata dal compianto Luciano De Crescenzo. Quando si era felici si andava al bar e si pagavano due caffè. Uno lo si beveva e l’altro lo si lasciava per chi non aveva la possibilità.

Ebbene alla Scugnizzeria questo pensiero delicato è abituale. Alla Scugnizzeria, libreria di Melito e Scampia, hanno attivato il Libro Sospeso. Ma come funziona? Stesso concetto del caffè. Arrivano in libreria persone da tutta la città che comprano un libro e poi lasciano un sospeso.

Una libreria davvero speciale. Quarant’anni per vedere nascere una libreria nell’area nord di Napoli. Dove prima si vendeva la droga oggi si ‘spacciano’ libri.

Rosario Esposito La Rossa è stato insignito del titolo di Cavaliere del lavoro “per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza”.  Questo riconoscimento fu dato anche al padre di Andrea, l’ingegner Luigi Pinchetti nel lontano 1965.

Io, grata di questo tripudio che Cattolica offre a mio figlio, dono il mio cuore a questa città, al Sindaco Mariano, all’adorabile Simonetta e a tutto il pubblico che anima questa serata. Rosario, Andrea e io siamo onorati di averti conosciuto. L’energia è benedetta.

L’amato sindaco Mariano Gennari, la squisita direttrice Simonetta Salvetti, hanno voluto ancora una volta, onorare Andrea e perpetuare la sua versatilità intellettuale e il suo coraggio, offrendo il 3° premio Pinketts, a Rosario e alla Scugnizzeria, libreria dell’anima dove i valori trionfano sul malcostume, sull’ignoranza, sulla grettezza, sulla mancanza di valori. Grazie Cattolica.

Annuso l’aria del mare che a Milano c’è solo di notte ma a Cattolica regna sovrano sempre.