Trattatello definitivo sul gioco del tennis | Rolling Stone Italia
Conglomerandocene
La rivoluzione di Gaston Gaudio

Trattatello definitivo sul gioco del tennis

«L’abbigliamento del tennista è semplice ed essenziale: nudo con una catenella d’oro ai fianchi, cappello da parroco, gilettino da buttero maremmano, cravatta rossa, barba a elastico e ciabatte della Simmenthal». Lo Sgargabonzi ci spiega il tennis

Trattatello definitivo sul gioco del tennis

Foto via Unsplash

Oggi vi spiego del tennis.

Il tennis è uno sport che fu coniato anticamente e unicamente per dare senso e utilità ai campi da tennis, che esistevano a priori come idea pura.

Questo sport si gioca in due squadre composte da una persona ciascuna. Una regola non scritta dice che nel caso in cui una delle due sia assente è un problema.
Il tennis si esegue su diversi tipi di campo: erba, sintetico, macerie, molloni, ghiaccio, stagni. Lo scopo di questa disciplina è quello di riuscire a capire cosa pensa l’arbitro e quale sarà la condizione per cui quello attribuirà un punto. Le condizioni di solito sono delle più svariate: dall’andare a rete a non presentarsi in campo. L’arbitro può anche fischiare la penalità nel caso in cui un tennista faccia fallo. Il fallo si compie lasciandosi sfuggire la frase “abbasso il tennis”. I tennisti dopo la fine dell’incontro si stringono la mano, per vedere se l’altro aveva nascosto una seconda pallina. Nel caso in cui venga trovata una seconda pallina, il tennista viene punito ufficialmente mediante ramanzina. Poi però, per rincuorarlo, si squalifica l’avversario per sei giornate.

L’abbigliamento del tennista è semplice ed essenziale: nudo con una catenella d’oro ai fianchi, cappello da parroco, gilettino da buttero maremmano, cravatta rossa, barba a elastico e ciabatte della Simmenthal. Gli accessori del tennista sono: pallina, custodia per la pallina, racchetta, custodia per la racchetta, pulmino. Va detto che, per delle discutibili ragioni sindacali, i tennisti non vengono mai pagati in denaro ma in vecchi scaldabagni guasti.

Il primissimo modello di pallina da tennis fu la celebre Embassy, in poliestere sagomato trasparente, poi ritirata dal mercato. Essa conteneva a sua volta la riproduzione in scala 1:10 di una pallina da tennis regolamentare, di colore bianco o giallo (a scelta). La pallina dava problemi perché il tennista, potendo vedere solo la riproduzione in scala e non l’involucro trasparente, stimava che la pallina fosse sempre più distante di quello che era in realtà. Gli appariva lontana e invece era a media distanza. Poi pensava che fosse a media distanza, e invece era vicina. Quindi pensava che fosse vicina e invece era vicinissima.

Quando l’avversario iniziava il movimento di apertura del diritto, è allora che dava una piccolissima capata all’interno della pallina e restava come minimo sorpreso. Se questo fosse accaduto una sola volta durante un incontro, l’avversario avrebbe potuto crederla come una propria distrazione. Ma per la ripetizione di questo evento punto dopo punto, l’avversario era portato in un primo momento a pensare di non essere più capace a giocare, poi di non essere più autosufficiente. Questo lo induceva a chiudersi in un guscio di depressione, abbandonando prima l’attività agonistica, poi le passioni private, quindi addirittura le persone care, andando infine a morire nel pack.

Ma ecco un rotocalco di curiosità sul tennis. Due tennisti su tre fanno Garofalo di cognome, mentre il terzo lo fa di nome. Da sempre nel mondo del tennis rimane di grande maleducazione avere rapporti sessuali con i distributori automatici di bevande calde. E’ scientificamente provato che l’unica scelta che ha un tennista davanti ad un kiwi è mangiarlo. Gaston Gaudio è stato il tennista che ha rivoluzionato il gioco del tennis. A pensarci bene, era meglio se lo lasciava com’era. Con lui è finito il mondo del tennis ed è iniziato quello del Dennis, suo cugino, un muratore non all’altezza.

Altre notizie su:  Conglomerandocene