Sienna Miller e la regola del ‘once a It-Girl, forever a It-Girl’ | Rolling Stone Italia
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Sienna Miller e la regola del ‘once a It-Girl, forever a It-Girl’

Gli amori tormentati e la capacità di vestirsi divinamente hanno sempre preceduto le sue prove d’attrice, ma ora l’eterna ragazza da copertina è tornata e impartisce lezioni a tutti. Non solo di stile, anche di come mantenere rapporti civili con gli ex (vero, Tom Sturridge?)

Sienna Miller e la regola del ‘once a It-Girl, forever a It-Girl’

Sienna Miller alla première della serie originale Apple 'Extrapolations'

Foto: Phillip Faraone/Getty Images

Una, nessuna, centomila Sienna Miller. In ordine sparso, quella con «troppi denti» e i capelli sfibrati sulla cover del numero di settembre 2007 di Vogue America. Quella al centro di un triangolo – anzi, un quadrato? – ai cui vertici c’erano l’allora compagno Jude Law, la babysitter dei figli di lui (avuti con Sadie Frost) e Daniel Craig. Quella in versione sfasciafamiglie, quando ebbe una storia con Balthazar Getty – sposato con Rosetta Millington – e venne ribattezzata dai tabloid statunitensi “Serial Miller”. Quella fotografata ai party, a Glastonbury, a passeggio per Londra o New York, sempre vestita così divinamente da essere assurta a icona suprema dello stile boho-chic. Quella con le amicizie e il giro giusto, ossia i soliti cool kids che sanno prima degli altri cosa indossare, dove andare e con chi farsi vedere a braccetto. Quella che pareva aver trovato la tanta agognata serenità con Tom Sturridge, e invece dopo quattro anni di relazione e una figlia è di nuovo punto e a capo (ci torneremo). Quella al centro dello scandalo delle intercettazioni telefoniche del News of the World, ai tempi di proprietà di Rupert Murdoch, che le hackerò cellulare e computer per svelare il flirt con Daniel Craig (vedi sopra).

 

 
 
 
 
 
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La definizione perfetta di Miller, classe 1981, la diede parecchi anni fa (era il 2004) il New York Times in occasione dell’uscita del thriller The Pusher: «Una nuova It-Girl a malapena visibile malgrado indossi poco più che filamenti di pizzo che la fanno sembrare un regalo destinato a essere scartato molto rapidamente». Lo stesso anno, sul set di Alfie, avrebbe conosciuto lo storico fidanzato Jude Law, ma il marchio infamante ormai era stato impresso a fuoco e già le andava stretto: «Non sono molto felice di essere una It-Girl, a dire il vero. Mi mette a disagio perché non penso sia il risultato dell’avere un film in uscita, ma dell’essere al centro dell’attenzione per via della mia relazione».

E la ragazza, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, non abbandonerà mai questo leitmotiv per tutta la sua carriera. I film che interpreta sono piuttosto dimenticabili (uniche eccezioni: Foxcatcher – Una storia americana; American Sniper; High-Rise – La rivolta; Civiltà perduta; American Woman), ma, nonostante ciò, il gossip che continua a generare – insieme ai look che combina sapientemente – le garantisce posti in prima fila alle varie Fashion Week nonché svariate copertine, con e senza denti in bella mostra. Il succo rimane il medesimo: se qualcuno fosse in grado di imbottigliare e mettere in vendita il suo gusto estetico insieme all’innata attitudine effortlessy chic, diventerebbe milionario nel giro di una manciata di mesi.

 

 
 
 
 
 
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Tra un crop top, un paio di baggy jeans e gli amati tronchetti firmati Derek Lam, per la nostra le cose prendono una piega più positiva nel 2019, quando (quasi irriconoscibile) interpreta Beth, la moglie di Roger Ailes (Russell Crowe), nella miniserie The Loudest Voice – Sesso e potere. La vita e le disavventure di colui che ha trasformato Fox News in una delle emittenti più potenti, influenti e manipolatorie del palinsesto televisivo americano riportano il suo nome in auge, e sebbene le candidature e i premi se li becchino altri (nella fattispecie, Crowe e Naomi Watts), tanto basta per riprendere a cavalcare l’onda.

Nel 2022 arriva Anatomia di uno scandalo, miniserie sviluppata da David E. Kelley e Melissa James Gibson, basata sull’omonimo romanzo di Sarah Vaughan: dopo pochi giorni dal debutto su Netflix, il 15 aprile, il titolo è in cima alla classifica delle serie più viste sulla piattaforma, rimanendoci per diverse settimane. Si tratta del classico thriller giudiziario con trama a sua volta classicissima: il politico conservatore finto perbene che in realtà è uno zozzone e finisce inguaiato nei suoi tradimenti e nelle sue bugie, una roba già vista almeno altre diecimila volte che però – se incominci – vuoi finire (con giustificazioni annesse: “almeno sono solo sei episodi”, “almeno non ci sarà una seconda stagione”) solo per godere del momento in cui lo stronzo fedifrago viene esposto al pubblico ludibrio.

 

 
 
 
 
 
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Anatomia di uno scandalo riceve critiche piuttosto contrastanti (sì, ha un’altissima percentuale di evitabilità), ma gli outfit di Sienna Miller mettono d’accordo chiunque. Lo stile di Sophie, la moglie del parlamentare James Whitehouse (Rupert Friend), è un tripudio di sofisticatezza ed eleganza upper class, di look no-logo dai tagli morbidi e fluidi, di tessuti preziosi e tonalità calde: passano alla storia il cappotto cammello Max Mara sopra all’abito in maglia color panna, ma anche le varie mise firmate The Row, Victoria Beckham, Stella McCartney, Céline con l’accento – dunque ancora by Phoebe Philo. Merito del costumista Sam Perry, certo, ma pure Miller contribuisce non poco, con il capello biondo miele diventato un marchio di fabbrica, lo zigomo alto, la pelle naturalmente ambrata. Il suo raro talento è riuscire a dare carattere e rilevanza a qualsiasi cosa indossi.

Da Anatomia di uno scandalo in poi è tutto un front row e un video su YouTube (nota a margine: quando un personaggio è – o torna – di moda, il carrozzone targato Vogue non perde manco un minuto ad accaparrarselo): da In the Bag, rigorosamente Gucci a 7 Days, 7 Looks passando per Open Door, cioè un tour nel suo cottage del sedicesimo secolo nel Buckinghamshire che le permette di «scappare dalla frenesia londinese». Ora, accanto a Meryl Streep, è protagonista dei primi episodi di Extrapolations su Apple TV+, serie antologica che racconta il declino del pianeta in un futuro prossimo in cui gli effetti del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della nostra quotidianità. Prossimamente la vedremo invece al cinema in Horizon, scritto, diretto, prodotto e interpretato da Kevin Costner, e in My Mother’s Wedding, il debutto alla regia di Kristin Scott Thomas.

 

 
 
 
 
 
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Sienna, intanto, continua a dare lezioni di stile anche in materia comportamentale: lo scorso luglio, sugli spalti di Wimbledon, ha presenziato al match tra Djoković e van Rijthoven insieme al nuovo compagno, il modello e aspirante attore venticinquenne Oli Green, all’ex Tom Sturridge e alla di lui nuova fidanzata Alexa Chung, ovviamente pure lei nel circolo magico delle bff di Miller. I quattro erano bellissimi e affiatatissimi, tra selfie, risate, brindisi e sbaciucchiamenti: abbiamo forse assistito alla riscrittura dei codici dei rapporti tra ex? Sicuramente, ma soprattutto ci è stato impartito l’ennesimo, fondamentale insegnamento da parte della regina delle It-Girl: se vuoi farti vedere in pubblico con il tuo ex e la sua fiamma del momento, presentati con uno più giovane e più figo al tuo fianco. Ancora una volta chapeau, Sienna.