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Potere al popolo, ma anche al copyright

Ieri, senza chiedere niente a nessuno, la pagina Facebook del partito di Potere al Popolo si è appropriata di un'immagine del Mi Ami Festival per la sua campagna elettorale. Ma quel che è peggio è che sulle prime si è anche rifiutata di rimuovere il post.
La capogruppo di Potere Al Popolo

La capogruppo di Potere Al Popolo

“Siamo le giovani e i giovani che lavorano a nero, precari, per 800 euro al mese perché ne hanno bisogno, che spesso emigrano per trovare di meglio. Siamo lavoratori e lavoratrici sottoposte ogni giorno a ricatti sempre più pesanti e offensivi per la nostra dignità.”

Si apre così, e poi vabbè continua con vari refusi grammaticali, il manifesto di Potere al Popolo, formazione politica di “estrema sinistra” in lista per le elezioni del 4 marzo. Parliamo di un partito di quelli piccini, che sta lottando con ogni mezzo per raggiungere il famoso sbarramento del 3%, ed è probabile che ci riesca pure, visto che attualmente Lorien Consulting gli attribuisce un buon 2,4% di consensi.

Chissà però cosa avranno pensato quei “giovani” quando ieri sera, su Facebook, Potere al Popolo ha postato dalla propria pagina un’immagine letteralmente gabbata al Mi Ami Festival. Un’immagine realizzata dall’illustratore Alessandro Baronciani apposta per l’edizione 2014 del piccolo festival di musica indipendente milanese.

Amore incondizionato e universale, che sia fra lui e lei, lei e lei o lui e lui: gli schizzi del Baronciani sono sembrati così in linea con in manifesto del partito che, chi gestisce la pagina, non ci ha pensato due volte. Via il logo del Mi Ami e al suo posto quello del partito. Non si sono nemmeno sbattuti troppo per scontornare le immagini, visto che si legge ancora lo slogan “se Mi Ami vale tutto” e si vedono pure le date dell’evento in basso a sinistra. E il bello è che gli organizzatori del Mi Ami, in buona fede, hanno pure cercato una soluzione più discreta, chiedendo in privato alla pagina di rimuovere il post. È solo quando si sono sentiti rispondere che non c’era né motivo né interesse di farlo, che poi le cose sono diventate pubbliche.

Quel che è peggio è che subito dopo la pagina di Potere al Popolo ha commentato dispiacendosi per i toni scatenati, ma non per aver rubato l’immagine. Si sono anche scusati poi con Baronciani, ma non con chi, il Baronciani, l’ha pagato. Perché il lavoro, gli artisti, così come “i giovani precari” si pagano. E non è che poi, come è successo, arrivano i poterealpopolisti a commentare inneggiando a “l’amore è di tutti, quindi anche le sue immagini”. Eh no, le immagini sono proprietà di chi le crea e c’è una bella differenza fra il volersi bene e invece il rubare un’opera dell’intelletto altrui, sfruttarla per una campagna elettorale e soprattutto rifiutarsi inizialmente di rimuovere il post.

Il post ora è stato rimosso dalla pagina del partito, forse per rimediare a una figuraccia che ormai è sotto l’occhio di tutti. Per cui, tanti auguri a Potere al Popolo per il 4 marzo. Da parte nostra, il popolo del Mi Ami, Baronciani e tutti i giovani “lavoratori e lavoratrici sottoposte ogni giorno a ricatti sempre più pesanti e offensivi per la nostra dignità.”

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